Due
nuovi direttori, in carica dal 1° settembre, per i distretti di San
Lazzaro di Savena e dell'Appennino Bolognese. Eno Quargnolo, succede
a Elisabetta Vecchi, a San Lazzaro, che ha lasciato l'incarico per
raggiunti limiti di età. Sandra Mondini, invece, prende il posto di
Quargnolo al distretto dell'Appennino.
Sandra Mondini
Di Imola, residente a Gaggio Montano da quasi 40 anni, classe ‘56. Medico con specializzazione in nefrologia. Un punto di riferimento per il territorio grazie alla oramai trentennale attività di Medico di Medicina Generale esercitata sempre in Appennino a Gaggio Montano e a Castel D’Aiano. Molto attiva negli ultimi anni nei progetti e percorsi inerenti la Casa della Salute e la più recente apertura dei posti letto cure intermedie. Mondini ha partecipato a missioni umanitarie in Afghanistan e in Tagikistan per le quali ha curato anche dei documentari. Impegnata nel sociale ha partecipato come relatore alla “Scuola per operatori di Pace”.
Per il mandato da direttore del Distretto dell’Appennino Bolognese gli impegni dichiarati da Mondini sono:
-continuare a portare avanti il grande lavoro di integrazione e collaborazione, già avviato, fra tutti i soggetti, istituzionali e non, coinvolti in progetti comuni rivolti alla parte più debole e fragile della po-polazione del distretto;
-promuovere e sviluppare sempre più modelli organizzativi virtuosi sia per la normale domanda di salute dei cittadini, sia per la gestione e presa in carico multiprofessionale dei pazienti con patologie complesse, ampliando le sinergie, già esistenti in Appennino, fra territorio, ospedali e case della sa-lute;
-garantire il più possibile a livello distrettuale autonomia e prossimità nell'erogazione dei servizi, pro-blema questo particolarmente sentito dalla popolazione appenninica;
-avviare ulteriori iniziative di promozione della salute, coinvolgendo istituzioni, volontariato e privati su temi di particolare rilevanza quali, ad esempio, dipendenze, obesità e alimentazione.
Eno Quargnolo
Classe '58, friulano, sociologo, Quargnolo ha sviluppato la propria attività professionale occupandosi di qualità, formazione e innovazione nel campo dei servizi sociali. Già direttore di Distretto a Bologna è poi stato Direttore dello Staff Aziendale presso l'Azienda USL di Bologna, e delle Attività socio-sanitarie presso l’Azienda USL di Ravenna e, tra il 2011 e l'ottobre del 2014, Capo del Dipartimento Benessere di Comunità presso il Comune di Bologna, dirigendo al contempo il Settore Servizi Sociali. Tornato in Azienda nel 2014 come Direttore delle attività socio sanitarie del Distretto di Bologna ha poi ricoperto dal 2015 la carica di direttore del Distretto dell'Appennino.
Saranno 4 le linee direttrici che orienteranno il suo mandato
- consolidare l'autosufficienza territoriale (l’offerta di servizi garantita presso le sedi distrettuali) per le cure ambulatoriali specialistiche con aumento delle garanzie di prossimità per tutti i cittadini, in particolare per quelli dell'area collinare/montana;
- dare ancora maggiore impulso alle Case della Salute attraverso il coinvolgimento della Comunità locale e dei suoi rappresentati per lavorare insieme alla Comunità dei professionisti in tutti gli ambiti di assistenza e cura;
- garantire l'integrazione tra l’insieme dei servizi sanitari e quelli sociali specialmente in relazione al ritiro delle deleghe delle funzioni sociali da parte dei Comuni per non perdere il capitale culturale, organizzativo e sociale maturato in questi anni;
- consolidare i processi di cura e assistenza nell'ambito delle Cure Intermedie con valorizzazione della prossimità di cura e dell'integrazione tra servizi di cure primarie, intermedie, ospedaliere e sociali.
Sandra Mondini
Di Imola, residente a Gaggio Montano da quasi 40 anni, classe ‘56. Medico con specializzazione in nefrologia. Un punto di riferimento per il territorio grazie alla oramai trentennale attività di Medico di Medicina Generale esercitata sempre in Appennino a Gaggio Montano e a Castel D’Aiano. Molto attiva negli ultimi anni nei progetti e percorsi inerenti la Casa della Salute e la più recente apertura dei posti letto cure intermedie. Mondini ha partecipato a missioni umanitarie in Afghanistan e in Tagikistan per le quali ha curato anche dei documentari. Impegnata nel sociale ha partecipato come relatore alla “Scuola per operatori di Pace”.
Per il mandato da direttore del Distretto dell’Appennino Bolognese gli impegni dichiarati da Mondini sono:
-continuare a portare avanti il grande lavoro di integrazione e collaborazione, già avviato, fra tutti i soggetti, istituzionali e non, coinvolti in progetti comuni rivolti alla parte più debole e fragile della po-polazione del distretto;
-promuovere e sviluppare sempre più modelli organizzativi virtuosi sia per la normale domanda di salute dei cittadini, sia per la gestione e presa in carico multiprofessionale dei pazienti con patologie complesse, ampliando le sinergie, già esistenti in Appennino, fra territorio, ospedali e case della sa-lute;
-garantire il più possibile a livello distrettuale autonomia e prossimità nell'erogazione dei servizi, pro-blema questo particolarmente sentito dalla popolazione appenninica;
-avviare ulteriori iniziative di promozione della salute, coinvolgendo istituzioni, volontariato e privati su temi di particolare rilevanza quali, ad esempio, dipendenze, obesità e alimentazione.
Eno Quargnolo
Classe '58, friulano, sociologo, Quargnolo ha sviluppato la propria attività professionale occupandosi di qualità, formazione e innovazione nel campo dei servizi sociali. Già direttore di Distretto a Bologna è poi stato Direttore dello Staff Aziendale presso l'Azienda USL di Bologna, e delle Attività socio-sanitarie presso l’Azienda USL di Ravenna e, tra il 2011 e l'ottobre del 2014, Capo del Dipartimento Benessere di Comunità presso il Comune di Bologna, dirigendo al contempo il Settore Servizi Sociali. Tornato in Azienda nel 2014 come Direttore delle attività socio sanitarie del Distretto di Bologna ha poi ricoperto dal 2015 la carica di direttore del Distretto dell'Appennino.
Saranno 4 le linee direttrici che orienteranno il suo mandato
- consolidare l'autosufficienza territoriale (l’offerta di servizi garantita presso le sedi distrettuali) per le cure ambulatoriali specialistiche con aumento delle garanzie di prossimità per tutti i cittadini, in particolare per quelli dell'area collinare/montana;
- dare ancora maggiore impulso alle Case della Salute attraverso il coinvolgimento della Comunità locale e dei suoi rappresentati per lavorare insieme alla Comunità dei professionisti in tutti gli ambiti di assistenza e cura;
- garantire l'integrazione tra l’insieme dei servizi sanitari e quelli sociali specialmente in relazione al ritiro delle deleghe delle funzioni sociali da parte dei Comuni per non perdere il capitale culturale, organizzativo e sociale maturato in questi anni;
- consolidare i processi di cura e assistenza nell'ambito delle Cure Intermedie con valorizzazione della prossimità di cura e dell'integrazione tra servizi di cure primarie, intermedie, ospedaliere e sociali.
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