Galeazzo
Bignami e Marta Evangelisti scrivono:
Da
notizie apparse sulla stampa locale si apprende nuovamente come
l’esito del tavolo regionale intercorso tra azienda DEMM,
associazioni di categoria e sindacati, sia stato nuovamente
interlocutorio.
“Inizio
a sospettare che la situazione sia sfuggita al controllo di chi a ciò
era preposto o che forse un controllo adeguato, in fase di cessione,
non vi sia proprio mai stato” commenta la Consigliera Metropolitana
Marta Evangelisti che depositerà nei prossimi giorni una nuova
interpellanza in Città Metropolitana.
“A
suo tempo non ho esitato a manifestare la mia perplessità nei
confronti di questa operazione: non è mai stato chiaro quale fosse
il piano industriale richiesto per legge e dalla procedura e dalle
numerose interrogazioni depositate, le risposte sono sempre state
evasive: oggi però i fatti parlano da soli e la situazione è
ben lungi dall’essere quella prospettata dal Governatore regionale
e dal suo Assessore, entrambi in continua propaganda elettorale,
senza però ottenere risultati concreti per l’azienda” prosegue
Evangelisti.
“Ricordo
infatti che al tavolo convocato al Mise in Aprile per fare il punto,
l’azienda aveva già confermato le preoccupazioni delle Istituzioni
e dei rappresentanti dei lavoratori in merito al reale calo dei
volumi produttivi, impegnandosi a incrementare gli stessi attraverso
il recupero dei vecchi clienti e grazie al recupero di efficienza del
modello produttivo che doveva consentire di migliorare la
competitività commerciale. A ciò avrebbe contribuito anche la
successiva individuazione di un nuovo responsabile di stabilimento,
del nuovo direttore commerciale ed altresì il nuovo piano di
riorganizzazione dello stabilimento portato a regime entro il 2019,
per avere effetto a partire dal 2020” evidenzia la
consigliera che precisa: “ Il processo di riorganizzazione si
avvale anche dei fondi destinati alla formazione del personale
attualmente in forza, messi a disposizione dai bandi regionali e
proprio l’Assessore regionale ad una interpellanza del gennaio
scorso ci rispose che “ i finanziamenti che la Regione Emilia
Romagna può mettere a disposizione a sostegno del piano di rilancio
industriale e della formazione interna del personale, sono risorse
disponibili solo in caso di rispetto degli accordi sottoscritti”.
“Mi
chiedo quindi cosa stiano facendo quei funzionari che si presentano
in ritardo alle sedute ministeriali, salvo poi garantire che la
situazione è monitorata e che vi è stata interlocuzione con tutti i
soggetti. Qui mi sembra che si parli molto ma, a fronte di una cassa
integrazione che scadrà nell’estate prossima con conseguenti
possibili 80 esuberi, la situazione non sia davvero da prendere sotto
gamba”.
Alla
Consigliera Metropolitana si aggiungono i rilievi tutti negativi del
deputato FDI On Galeazzo Bignami il quale non manca di ricordare come
“ la politica regionale in materia di lavoro è stata disastrosa,
soprattutto nel territorio della provincia ex in particolare in
quello dell’Appennino. Trovo scandaloso che proprio chi si è
impegnato ad investire ed ha garantito risultati, si giustifichi
adducendo a motivo la solita congiuntura economica negativa. Mi
chiedo cosa stia facendo la Regione dopo aver caldeggiato questa
operazione le cui modalità erano state da noi fortemente
contestate”. Conclude infine il deputato Bolognese “Sono
preoccupato per le famiglie dei lavoratori e per le ripercussioni
territoriali che un epilogo negativo comporterebbe, il fatto che gli
stessi sindacati parlino oggi di proclami sterili che non portano
lavoro e di assenza di visione di rilancio è senza dubbio
allarmante. Mi attiverò nei confronti del nuovo Ministro affinché
si controlli quanto sta accadendo e quanto Gino adesso accaduto, per
comprendere l’esatta situazione, la correttezza delle procedure
adottare e quali soluzioni e/o correttivi possano essere adottati per
risollevare le forti della azienda”.
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