In
un momento in cui ci si è ormai convinti della necessità di
nutrirsi in modo genuino e si moltiplicano le iniziative per la
commercializzazione di prodotti a cosiddetti 'chilometri zero' e
sempre un maggior numero di persone si dedica, ove possibile, alla
realizzazione e alla cura di un orto per poter usufruire dei frutti e
delle verdure appena raccolti da portare in tavola, si assiste a
Sasso Marconi al triste spettacolo di un'area che fino a pochi anni
fa ospitava orti rigogliosi e generosi, ora abbandonata e ridotta a
una giungla di erbacce, rampicanti e infestanti.
Si tratta dell'alveo
del rio Gemese che attraversa il centro di Sasso Marconi lambendo a
nord la Rupe. Vi si accede da un lato del 'ponte del Diavolo' e un
sentiero, ora rimasto percorribile poiché fa parte della rete dei
sentieri CAI, porta fino alle vicinanze di Lagune, attraversando
boschi e scorci molto pittoreschi, sempre accanto al corso di Rio
Gemese.
Era
il sentiero dei laboriosi ortolani che fino ad alcuni anni fa avevano
trasformato piccoli lotti di terreno in una rigogliosa e ordinata
esplosione di piante ortofrutticole che venivano innaffiate grazie a
sapienti sistemi di irrigazione con l'acqua di Rio Gemese.
Poi
il 'dramma'. Il tentativo di liberare l'area dagli orti, portato
avanti per molti anni, è andato in porto e tutti hanno dovuto
abbandonare i loro piccoli appezzamenti tanto curati. Sono entrati
in azione gli agenti della Polizia comunale, hanno intimato con tanto
di ordinanza lo sgombero, e hanno controllato che il comando venisse
rispettato.
Diverse
le ipotesi sulle motivazioni : la prima è quella che il demanio,
proprietario del corso del Rio, non abbia rinnovato le concessioni,
un'altra è che i piccoli ricoveri attrezzi, in certi casi divenuti
anche baracche spaziose entro le quali si organizzavano partite a
carte e grigliate, non rispettassero i regolamenti comunali ed
essendo tutte diverse tra loro e realizzate con materiali poveri, in
alcuni casi con lamiere arrugginite, deturpassero il decoro
cittadino. Altra motivazione, la presenza nelle baracche di animali
da cortile o d'affezione, come cani e polli.
Ora
però la situazione non è certo migliore di prima, anzi, un
desolante abbandono scoraggia anche le passeggiate e, in più, non è
più nemmeno possibile accedere alla preziosa sorgente d'acqua che è
stata utilizzata dai sassessi per generazioni, in quanto anche quella
è sommersa tra la vegetazione e non più localizzabile.
Il luogo dove presumibilmente c'è la sorgente ora sommersa dalla vegetazione |
Ora
la passione per l'orto è tornata di forte attualità e la cura
dell'ambiente è un tema all'attenzione dei cittadini, sempre più
sensibili alla salute assicurata da una alimentazione genuina e dal
rispetto e cura della natura.
Chissà
che ciò non possa portare a un ripensamento.
I
lavori dell'orto nel mese di settembre ( da il Lunario Bolognese
Tradizionale):
Si
seminano in piena terra: cicoria, bietola, carote, radicchio, fava,
prezzemolo, finocchio, spinaci e lattuga. Si trapiantano: fragole,
cavoli, carciofi.
Questo
è il mese in cui si producono le sementi dalle piante con frutto
carnosi ( per esempio, pomodori e zucchine).
Un
produttore di Tignano, Raffaele Cipollini, nel suo orto raccoglie e
mostra il frutti della sua attenta attività: la zucca trombetta,
particolarmente soda e dolce, i classici pomodori da insalata e
la zucca da marmellata. Si vanta dei risultati ottenuti che sono il
frutto di una attenzione quasi giornaliera. “ L'orto è generoso,”
commenta Cipollini, “ma anche esigente e geloso. Pretende visite
frequenti per liberarlo dalle erbe infestanti, per curare i legacci
che saldano le piante ai sostegni, per risistemare i nuovi getti
scomposti dal vento; vuole un po' d'acqua ma con frequenza; quasi si
compiace della tua frequentazione costante e ti ricompensa con tanti
frutti saporiti, come un innamorato soddisfatto”.
Raffaele Cipollini |
1 commento:
SCUSATE ma per il problema degli orti del fosso del diavolo non era più sensato colpire SOLO gli abusivi ???
O forse era più impegnativo e laborioso rispetto alla decisione assunta !!!!
A volte un provvedimento ragionato e condiviso supera la burocrazia e le ordinanze tipo URBI ET ORBI ( se si scrive così )
Si rendevano felici alcuni pensionati, le loro famiglie e forse si sarebbero liberati alcuni posti nelle strutture assistenziali.
Non occorre allungare la vita a nessuno, occorre renderla vivibile con serenità.
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