Ancora
un’aggressione al Pronto soccorso. Ieri sera, mentre stava per
praticare un’iniezione ad un paziente rimasto ferito in un
incidente stradale, è stata aggredita dal figlio dell’uomo che è
stato poi denunciato dai Carabinieri
Il
signor Dubbio invia
Stava
per praticare un’iniezione ad un 55enne rimasto, coinvolto in un
incidente stradale, quando il figlio, sentendo le urla e i lamenti
del padre sdraiato sul lettino del Pronto Soccorso, ha aggredito
l’infermiera di 27 anni, strattonandola e provocandole abrasioni e
lesioni giudicate guaribili in una settimana. Il giovane 30enne
campano, residente in città, è stato denunciato, per interruzione
di pubblico servizio. Nuovo episodio di violenza ai danni del
personale in servizio all’Ospedale Maggiore di Bologna. Mentre si
stanno valutando le soluzioni di mettere in campo per garantire
l’incolumità di chi opera in corsia, nei triage e nei reparti
delle strutture sanitarie – l’ultimo tavolo di confronto si è
svolto in Regione il 10 settembre – ieri sera sono dovuti
intervenire i Carabinieri, allertati da una collega dell’infermiera
poco prima delle 20. La 27enne mentre stava per praticare una puntura
di antidolorifico al paziente, che dopo un incidente stradale aveva
riportato alcune contusioni e fratture, è stata aggredita dal figlio
dell’uomo che l’ha strattonata e spintonata. I militari
dell’Arma, giunti sul posto, hanno denunciato il giovane e hanno
invitato l’infermiera a sporgere querela per le lesioni subite. Al
vaglio di viale Aldo Moro, che ha avviato un confronto con i
sindacati per la sicurezza di medici e operatori, ci sono le linee di
indirizzo per rafforzare la vigilanza nelle strutture e nei reparti,
formare gli operatori e anche avviare campagne di comunicazione per
sensibilizzare i cittadini.
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