venerdì 6 aprile 2018

Finto promoter truffa un aziano a Sasso Marconi.


La tecnica è quella già collaudata: il truffatore propone un contratto vantaggioso per la fornitura di servizi, il 'cliente' sottoscrive e paga gli anticipi, ma alla verifica il tutto si rivela un inganno.

E' successo a Sasso Marconi dove i Carabinieri hanno denunciato un ventiquattrenne bengalese, residente a Montecchio Maggiore, per truffa e appropriazione indebita ai danni di un settantaquattrenne italiano.
La vittima della truffa, dopo aver verificato di essere caduto in un inganno, ha sporto querela ai Carabinieri di Sasso Marconi nei confronti del soggetto che, dopo essersi spacciato agente promotore di una nota azienda bolognese, lo aveva convinto a stipulare un contratto “conveniente” per la fornitura dei servizi ambientali, idrici ed energetici.
L’anziano allettato per la proposta di risparmio era caduto nella trappola e aveva firmato il contratto rimettendoci un migliaio di euro. Dopo qualche settimana, il settantaquattrenne ha però scoperto di essere stato truffato recandosi presso uno sportello dell'azienda a cui credeva di aver versato il suo anticipo, il cui operatore (quello vero) lo informava che la sua società non aveva incaricato alcun agente a incassare denaro a domicilio o a procacciare potenziali clienti.
Il ventiquattrenne bengalese, quando è stato controllato dai Carabinieri che lo hanno individuato qualche giorno fa sul pianerottolo di casa della vittima, è stato trovato in possesso di altri contratti che menzionavano un’altra azienda leader del settore. I precedenti di polizia a carico del giovane bengalese hanno confermato la sua indole criminale. Nel 2016 era stato allontanato dal Comune di San Giovanni in Persiceto con un “Foglio di via”.  

Un consiglio per il cittadino importunato per strada o presso la propria abitazione, da soggetti analoghi che propongono di stipulare contratti “imbattibili”, non solo per la fornitura dei servizi ambientali, idrici ed energetici, ma anche per abbonamenti alla linea fissa, mobile o internet, è quello di chiamare subito il 112. Sarà poi cura dei Carabinieri di recarsi sul posto per procedere all’identificazione dell’agente-promoter e verificare l’attendibilità del servizio proposto. Qualora i soggetti identificati, non abbiano le credenziali per svolgere quel tipo di attività, potrebbero rispondere di tentata truffa. 
 
Dal Comando Provinciale Carabinieri Bologna

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma rimandarlo in bengala a calci nel sedere no?
Grazie a una politica sciagurata e a una magistratura che sembra proteggere i delinquenti anziché le vittime l'Italia è la fogna d'europa.