giovedì 5 aprile 2018

Brasimone bocciato: la ricerca sulla fusione nucleare va a Frascati

Sfumato un investimento da 500 milioni di euro, che avrebbe portato sulla montagna un indotto da 2 miliardi

Niente da fare per il Brasimone, sull'Appennino bolognese, che esce sconfitto dalla gara bandita dall'Enea per ospitare l'impianto Divertor tokamak test facility (Dtt), il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare.
Sfumato un investimento da 500 milioni di euro, che avrebbe portato sulla montagna un indotto da 2 miliardi. Il Cda dell'Enea ha deciso per la sede di Frascati, vicino a Roma, approvando oggi la graduatoria stilata dalla commissione di valutazione creata ad hoc. Al secondo posto si è piazzata Brindisi, al terzo Pescara.
Il Brasimone, candidato da Emilia-Romagna e Toscana, ha ottenuto invece il quarto posto. In gara c'erano anche le proposte presentate da Campania, Liguria (due siti), Piemonte e Veneto. Andando a guardare la graduatoria finale, a penalizzare il Brasimone è stato da un lato la lontananza dall'aeroporto internazionale (2,5 punti presi su un massimo di cinque), ma soprattutto la valutazione degli elementi economici. In particolare, è stato assegnato un punteggio basso al "valore delle infrastrutture esistenti nell'area offerta, nella misura in cui risultano disponibili e utili a ridurre il costo dell'investimento": 7,32 punti ha ottenuto il Brasimone mentre Frascati ha incassato 22,49 punti. Ridotto anche il contributo (tre punti) portato dall'impegno messo a disposizione "dall'ente territoriale a farsi carico del finanziamento relativo alla preparazione del sito", ovvero dalla Regione (Frascati ha preso zero, ben 15 i punti assegnati ad Abruzzo e Veneto).


La Regione insiste perchè Enea non volti le spalle al polo scientifico della montagna bolognese. "Noi crediamo nell'Appennino e nel centro di ricerca del Brasimone non lasceremo nulla di intentato, affinchè sia valorizzato con investimenti adeguati - ha commentato Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive - dovremo capire le motivazioni che hanno spinto Enea a non sceglierlo. Riteniamo che potesse avere tutte le caratteristiche necessarie, rappresenta un'eccellenza e per questo pensiamo non possa che essere valorizzato da Enea all'interno di una strategia complessiva di ricerca sulla fusione nucleare". Nei prossimi giorni, aggiunge l'assessore, "avremo modo di ragionare su valutazioni puntuali e sulle azioni conseguenti, necessarie a una valorizzazione del centro a beneficio di tutto il territorio".(dire)






9 commenti:

Anonimo ha detto...

meno male, ci siamo liberati almeno di questi.

Anonimo ha detto...

Ho festeggiato lo scampato pericolo, il destino ha sopperito alla irresponsabilità dei nostri amministratori che avevano proposto il Brasimone per il centro di ricerca sulla fusione nucleare. Potremo continuare a bere con tranquillità l’acqua che esce dai nostri rubinetti.

Anonimo ha detto...

E ci mancherebbe altro, strade che vanno giù con due gocce d'acqua, nevica e rimane mezza provincia senza corrente elettrica, la porrettana ridotta a un colabrodo e per di più a Sibano senso unico alternato da una VITA quando una strada così vitale e importante per la valle del Reno e non dovrebbe essere immacolata o quasi, infrastrutture e reti tecnologiche praticamente ASSENTI. Strano che non abbiano scelto questo posto letteralmente dimenticato da DIO e dalle istituzioni.

Anonimo ha detto...

Avrebbero dovuto pensare, come stanno facendo con gli ospedali, di costruire una piazzola per elicotteri.

Così forse avrebbero superato l'ostacolo del decadimento o assenza di infrastrutture, al quale nessun politico ha gli occhiali giusti per vedere.

Meno male che Casini c'è!

Invito a guardare la prossima trasmissione di Report lunedì 9 aprile 2018.

Anonimo ha detto...

Dai, consoliamoci: potremo continuate a fare il bagnetto nel bacino del Brasimone in estate, assieme a Casini.

Anonimo ha detto...

Casini eletto con i voti degli elettori pd piu' bravi a turarsi il naso, e obiettivo mancato. Un bel risultato per il partito!

francesco ha detto...

tralasciando le posizioni retoriche dei vari politicanti da 4 baiocchi rimasti in zona, con la speranza che il vento del 4 marzo dia il colpo definitivo a questi 60 anni di disastri magari già dalle prossime amministrative e regionali, adesso i 25 milioni messi in campo dalla Regione devono essere investiti in montagna valorizzando l'energia rinnovabile più antica e più disponibile: i boschi!
Investendo su una rete di centrali a biomasse/cippato e relativi impianti di lavorazione legno che fornirebbe lavoro e ridurrebbe le spese delle famiglie. Gallina beccami...

SARCHIAPONE ha detto...

E MENO MALE CHE CASINI ERA SICURISSIMO CHE AVREBBE VINTO IL BRASIMONE.......TANTO PER FARSI PUBLICITA' ELETTORALE!!!!!!
GRAN VENDITORE DI FUMO...OGGI A SINISTRA ....IERI A DESTRA.....L ALTO IERI AL CENTRO
BANDERUOLA CHE VA DOVE LO PORTA IL VENTO!!!!
E GLI ELETTORI CHE ANCORA UNA VOLTA HANNO ABBOCCATO......VOTANDOLO!!!!!!

SARCHIAPONE ha detto...

E MENO MALE CHE CASINI ERA SICURISSIMO CHE AVREBBE VINTO IL BRASIMONE.......TANTO PER FARSI PUBLICITA' ELETTORALE!!!!!!
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