L'assessorato
alla cultura di Monzuno informa:
Domani,
venerdì 4 marzo, alle 20,45, presso il Centro Civico 'Le Caselline'
di Grizzana Morandi , organizzato dall'associazione 'Libertà era
restare', si terrà un incontro intitolato 'Lampedusa,
ponte fra due continenti', che
verterà sulle tematiche dei flussi migratori e sulle prospettive
sociali e politiche ad essi connessi.
La
serata, coordinata dal presidente dell'associazione Francesco
Manieri, avrà protagonisti due
ospiti impegnati in prima linea in attività di supporto alla
cittadina isolana, nonché testimoni diretti delle ultime
vicissitudini sull'esodo e sulle problematiche legate al fenomeno:
Alice Fagotti, operatrice
socioculturale impiegata a Lampedusa per il progetto Mediterranean
Hope, voluto dalla federazione
delle chiese evangeliche In Italia, e Francesco Piobbichi,
un altro operatore
coinvolto nel progetto che è inoltre autore de “I Disegni della
Frontiera”, pubblicazione per immagini sul dramma dei migranti.
lI
progetto Mediterranean Hope delle
Chiese Evangeliche ha permesso di attivare il primo corridoio
umanitario in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio.
Francesco
Manieri, in veste di presidente dell'Associazione “Libertà
era restare”, presenterà il
video dell'esperienza svolta a Lampedusa lo scorso ottobre: un
campo di volontariato e formazione che dal 2 al 14 ottobre 2015 ha
coinvolto una quindicina di persone. L'idea alla base del campo è
quella di vivere l’isola non da turisti, ma da protagonisti,
mescolandosi nelle associazioni, mettendosi a disposizione per
semplici attività che avevano come obiettivo l’incontro con chi a
Lampedusa vive e lavora. Un'occasione importante per farsi attenti
osservatori della realtà lampedusana animata dal desiderio di
diventare parte di questo pezzetto di terra a metà strada tra Africa
ed Europa.
“Quella
di ottobre – spiega
Francesco Manieri – è
stata una sorta di esperienza pilota in cui abbiamo collaudato una
nuova modalità di approccio al tema. Un collegamento ideale tra due
comunità, quella di Lampedusa e quella di Montesole, che è sorto
con la visita del sindaco Giusi Nicolini in occasione
dell'anniversario della liberazione nel 2013. La nostra idea è
quella creare un legame tra le due comunità attraverso una forma
nuova, partecipativa di volontariato, un'esperienza che vorremmo
ripetere e per la quale abbiamo già attivato una raccolta fondi
tramite il sito dell'associazione”.
L'associazione
non solo conta di organizzare nuovi campi a giugno e ottobre, ma
attuare uno scambio che voglia dire anche accoglienza: infatti ad
aprile in occasione della festa della liberazione c'è in progetto di
ospitare giovani liceali lampedusani sull'Appennino bolognese.
5 commenti:
Adesso sapete in quali case mandare gli immigrati assegnati al Comune di Grizzana
Qualcuno comincia a ragionare…
Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk parlando ad Atene ai “migranti” ha detto a tutti i potenziali ILLEGALI migranti per motivi economici, da qualunque parte provengano, di smettere di venire in Europa e di non credere ai trafficanti di uomini.
La notizia la trovate solo sul Financial Times di oggi mentre su giornali e TV nostrani non credo la vedrete, su questo blog non so.
I nostri operai, in Libia a creare tecnologia: ammazzati.
I loro fannulloni, in Italia a molestare: pagati.
Non ci si può far umiliare così.
è proprio perché si leggono troppo spesso commenti come quelli pubblicati agli articoli di questo blog che è importante andare a conoscere di persona le realtà di cui si parla così facilmente a sproposito. Bisognerebbe imparare ad esprimere pareri in ogni campo solo conoscendo l'argomento su cui si vanno ad esprimere giudizi e chi scrive certe sciocchezze dimostra di essere allo scuro di tutto!
Mi dispiace molto ma noi continueremo a parlare di questa tragedia umanitaria e anche delle strane situazioni che succedono per esempio in Libia, siamo davvero a rischio, ma non per quelli che cercano di venire di qua da noi, ma per quello che vorremmo andare a fare noi di la!
Francesco Manieri
gli operai in libia non sono stati mandati dallo stato ma bensì dalla loro azienda e che hanno accettato dietro compenso di lavorare in libia, pur sapendo che era una zona a rischio. . Lo stato non centra nulla. l' azienda benati se ne sta in disparte e non fiata, anzi nessuno ha pensato ad interpellarla ne la stessa azienda si è fatta avanti.......c' è qualcosa che non torna.
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