Di Paolo Giuffrida
Dopo aver assistito in questi ultimi mesi ad un precipitare di eventi sempre più nefasti e terribili, in un'escalation che nessuno sembra capace di arrestare, abbiamo deciso di organizzare alcuni momenti conoscitivi sul tema delle migrazioni, che oggi si intrecciano pericolosamente con le situazioni di guerra e di crisi internazionale in diverse aree geografiche.
Ma il fenomeno delle migrazioni è un fenomeno globale che coinvolge tutti i continenti. Si scappa dalla povertà, dalla fame, dalla sete, da territori diventati inospitali a causa dei cambiamenti climatici, dalle repressioni e dalle discriminazioni politiche, razziali, religiose, etniche. E si scappa dalla guerra, che sembra essere diventata nuovamente l'unica risposta possibile che le classi dirigenti dei nostri paesi sanno trovare ai tanti conflitti che affliggono il nostro mondo.
Il primo appuntamento di questa nostra ricognizione sarà:
Domani, SABATO 19 MARZO 2016, ALLE 17, NEL MAGAZZINO DELLA SOCIALITA' E CULTURA DI PIOPPE DI SALVARO, per la presentazione del libro, 'MIGRANTES - Clandestino verso il sogno americano', di FLAVIANO BIANCHINI
Introduce l'antropologa NADIA BERTI e leggerà alcuni brani del volume GIULIA BORGHI. Interverrà l'autore.
Il libro permette di capire quanto accade lungo le vie che, attraversando il Messico da sud a nord, portano al confine che separa questo paese dagli Stati Uniti.
"Due giorni di galera in un luogo sconosciuto, un numero indefinito di assalti da parte di bande criminali e "legali". E poi la fame, il freddo, il caldo, la sete, la foresta, le montagne, il deserto e un muro da superare, da abbattere. Ma anche la solidarietà e l'amicizia di un popolo straordinario e di compagni di viaggio che, come lui, cercano il sogno americano. Grazie alla sua lunga esperienza in America Latina, Flaviano Bianchini si trasforma in Aymar Blanco e intraprende il viaggio che migliaia di persone affrontano ogni giorno per raggiungere quel sogno effimero che è al di là del muro".
Leggendo il libro, si scopre come i poveri dell'America Latina inseguano il sogno di trasferirsi negli Stati Uniti e quanto, questo sogno, sia violento e pericoloso per le loro stesse vite.
Il libro è bellissimo e scritto benissimo e l'autore è persona di grande fascino e spessore umano: Il primo, merita di essere letto, il secondo, di essere conosciuto.
1 commento:
Si scappa anche per viltà, più facile andare a sfruttare quello che hanno già creato altri popoli che si sono impegnati per eliminare le negatività elencate che impegnarsi a realizzare un mondo vivibile nel proprio paese, più comodo farsi trainare senza far fatica da quei popoli che hanno già risolto i loro problemi che dover magari imbracciare un arma per affermare la democrazia nel proprio paese, poi c’è sempre la speranza - pretesa che questi popoli “evoluti” mandino loro i loro figli a combattere al posto di chi scappa. E se poi il barcone dei popoli “evoluti” per il troppo carico affonda?
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