mercoledì 26 giugno 2013

BIOGAS: INCENERIAMO MAIS TOSSICO. LA REGIONE BLOCCHI LA CONTAMINAZIONE.




Il  Movimento 5 Stelle ha organizzato per  sabato prossimo  29 giugno  una manifestazione a San Pietro in Casale contro le centrali Biogas che utilizzano mais contaminato
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Ne spiega le ragioni il consigliere regionale Andrea Defranceschi.


“Stiamo rischiando di trovarci nell’aria o nel cibo una bella sorpresina: aflatossine. Cosa sono? Particolari tossine tra i contaminanti più pericolosi per la salute dell’uomo, con elevate capacità cancerogene, sintetizzate da funghi e che possono proliferare su numerose derrate alimentari, tra cui il mais, ” scrive infatti Defranceschi. “La Regione aveva fatto un accordo con gli agricoltori affinché le partite di mais contaminato da aflatossine fossero destinate ai fini energetici. Con una piccola clausola del ministero: che per l’incenerimento nelle centrali a biogas, si seguissero procedure specifiche, come avverrebbe per qualunque altro trattamento di materiale tossico, in accordo col servizio sanitario regionale. Peccato che non risulti agli atti alcuna espressione di parere, accordo e/o autorizzazione dell’autorità competente che consenta che le sostanze contaminate da aflatossine possano essere avviate al biogas e men che meno allo spandimento.
In sostanza: stiamo bruciando mais contaminato immettendolo nell’aria e nei campi.
Il digestato (il cosiddetto compost) che se ne ricava, infatti, viene sparso ovunque nei terreni agricoli, anche vicino a case e scuole, nonché trasportato su pubbliche strade, allo stesso modo in cui il mais contaminato giunge all’impianto, ma così facendo le aflatossine rientrano nel ciclo dell’alimentazione umana – considerando che sugli stessi campi verrà di nuovo seminato il mais.
La questione è più semplice di quanto sembri: il mais contaminato da aflatossine e' un rifiuto e come tale va trattato in tutte le fasi di utilizzo. Può essere si inviato agli impianti a biogas, ma solo a quelli autorizzati all'uso dei rifiuti, mentre il relativo digestato non può essere sparso nei terreni agricoli ma deve essere avviato a distruzione.
Visto che nella nostra regione sono numerosi impianti a biogas alimentati da colture dedicate entrati in funzione o in fase autorizzativa principalmente alimentati a mais; e che per esempio nessuno degli 8 impianti a biogas della provincia di Bologna e' autorizzato al trattamento dei rifiuti, mi piacerebbe che la Giunta mi spiegasse, rispondendo alla mia interrogazione, come mai abbia stipulato accordi con le centrali a biogas, senza tener conto delle suddette obbligate procedure di trattamento di un prodotto che non è semplicemente prodotto di materiale organico, ma materiale potenzialmente nocivo per la nostra salute. In sostanza mi e gli chiedo: non sarebbe il caso di evitare di avvelenarci tutti, pur di far funzionare le centrali a biogas?
Nel frattempo, sabato 29 giugno con i vari gruppi e attivisti del Movimento 5 Stelle, abbiamo organizzato una manifestazione a San Pietro in Casale contro le centrali che stanno “biomassacrando” l’aria. Appuntamento alle 10 per dare il via al corteo. Il fine, quello di ottenere nuovi regolamenti regionali più dettagliati e garanzie nella gestione su traffico e incenerimento delle biomasse”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Spero almeno che alla manifestazione ci vadano a cavallo o in bicicletta.