Il Movimento 5 Stelle ha organizzato per sabato prossimo 29 giugno una manifestazione
a San Pietro in Casale contro le centrali Biogas che utilizzano mais contaminato
.
Ne spiega le
ragioni il consigliere regionale Andrea Defranceschi.
“Stiamo
rischiando di trovarci nell’aria o nel cibo una bella sorpresina: aflatossine.
Cosa sono? Particolari tossine tra i contaminanti più pericolosi per la salute
dell’uomo, con elevate capacità cancerogene, sintetizzate da funghi e che
possono proliferare su numerose derrate alimentari, tra cui il mais, ” scrive
infatti Defranceschi. “La Regione aveva fatto un accordo con gli agricoltori
affinché le partite di mais contaminato da aflatossine fossero destinate ai
fini energetici. Con una piccola clausola del ministero: che per l’incenerimento
nelle centrali a biogas, si seguissero procedure specifiche, come avverrebbe
per qualunque altro trattamento di materiale tossico, in accordo col servizio
sanitario regionale. Peccato che non risulti agli atti alcuna espressione di
parere, accordo e/o autorizzazione dell’autorità competente che consenta che le
sostanze contaminate da aflatossine possano essere avviate al biogas e men che
meno allo spandimento.
In sostanza:
stiamo bruciando mais contaminato immettendolo nell’aria e nei campi.
Il digestato
(il cosiddetto compost) che se ne ricava, infatti, viene sparso ovunque
nei terreni agricoli, anche vicino a case e scuole, nonché trasportato su
pubbliche strade, allo stesso modo in cui il mais contaminato giunge
all’impianto, ma così facendo le aflatossine rientrano nel ciclo
dell’alimentazione umana – considerando che sugli stessi campi verrà di nuovo
seminato il mais.
La questione
è più semplice di quanto sembri: il mais contaminato da aflatossine e' un
rifiuto e come tale va trattato in tutte le fasi di utilizzo. Può essere si
inviato agli impianti a biogas, ma solo a quelli autorizzati all'uso dei
rifiuti, mentre il relativo digestato non può essere sparso nei terreni
agricoli ma deve essere avviato a distruzione.
Visto che
nella nostra regione sono numerosi impianti a biogas alimentati da colture
dedicate entrati in funzione o in fase autorizzativa principalmente alimentati
a mais; e che per esempio nessuno degli 8 impianti a biogas della provincia di
Bologna e' autorizzato al trattamento dei rifiuti, mi piacerebbe che la Giunta
mi spiegasse, rispondendo alla mia interrogazione, come mai abbia stipulato accordi
con le centrali a biogas, senza tener conto delle suddette obbligate
procedure di trattamento di un prodotto che non è semplicemente prodotto di
materiale organico, ma materiale potenzialmente nocivo per la nostra salute. In
sostanza mi e gli chiedo: non sarebbe il caso di evitare di avvelenarci tutti,
pur di far funzionare le centrali a biogas?
Nel
frattempo, sabato 29 giugno con i vari gruppi e attivisti del Movimento
5 Stelle, abbiamo organizzato una manifestazione a San Pietro in Casale
contro le centrali che stanno “biomassacrando” l’aria. Appuntamento alle 10 per
dare il via al corteo. Il fine, quello di ottenere nuovi regolamenti regionali
più dettagliati e garanzie nella gestione su traffico e incenerimento delle
biomasse”.
1 commento:
Spero almeno che alla manifestazione ci vadano a cavallo o in bicicletta.
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