Il sindaco: “Un colpo durissimo alla comunità. Difendiamo i nostri diritti, non siamo territori di serie B”
Pian del Voglio di San Benedetto Val di Sambro.
Una piazza piena, voci indignate,
striscioni e interventi appassionati: così la comunità di Pian del Voglio ha
fatto sentire la propria protesta contro la decisione di Intesa Sanpaolo di
chiudere la filiale locale, unico presidio bancario dell’intera frazione.
L’appuntamento, che ha richiamato decine di cittadini
di ogni età, commercianti e rappresentanti delle istituzioni, si è svolto in
Piazza del Mercato alla presenza dell’amministrazione comunale e di Cittadinanzattiva Emilia-Romagna.
Un coro unanime ha ribadito un
concetto chiaro: la banca non è solo un luogo di operazioni finanziarie, ma un servizio essenziale per la vita
quotidiana e per la stessa identità del territorio.
“La chiusura di questo sportello rappresenta l’ennesimo duro colpo
per i cittadini – ha dichiarato il sindaco Alessandro Santoni –
soprattutto dopo la promessa che nessuna altra filiale sarebbe stata chiusa nel
nostro Comune. Pian del Voglio era diventato il riferimento per tutta la
comunità. Adesso, anziani, persone fragili, lavoratori con orari rigidi e chi
non può accedere ai servizi online saranno costretti a chilometri di
spostamenti per svolgere operazioni basilari. Chi ha a cuore davvero il
territorio vi investe, non lo abbandona. Scelte come questa non hanno alcuna
giustificazione economica e vanno respinte con forza”.
La chiusura, inizialmente prevista
per giugno e poi posticipata al 18
ottobre, rischia di lasciare scoperto non solo Pian del Voglio, ma
anche le tante frazioni del Comune e perfino cittadini provenienti dalla vicina
Toscana che ogni giorno si rivolgono allo sportello.
Il messaggio della comunità è chiaro:
le aree interne non sono periferie
dimenticate, ma parte integrante del Paese, e ogni servizio di
prossimità – dalla banca alla posta, fino all’assistenza sanitaria –
costituisce un presidio vitale contro l’isolamento e lo spopolamento.
Un concetto ribadito con forza anche
da Anna Baldini, segretaria
regionale di Cittadinanzattiva:
“Difendere questa filiale significa
difendere un diritto di cittadinanza. Senza servizi le persone sono
spinte ad abbandonare i territori, accelerando lo spopolamento e cancellando
l’identità delle comunità locali. Chi resta in montagna o nelle aree interne
deve poter contare sugli stessi diritti di chi vive in città”.
La mobilitazione di Pian del Voglio è
solo l’inizio di una battaglia più ampia: un segnale forte, partito da una
piccola comunità dell’Appennino, per dire che i territori non si svuotano, si difendono.

5 commenti:
è molto più grave che chiudono i negozi di alimentari e i bar e nessuno manifesta per loro , le banche ci sono quelle online molto più efficienti , inoltre a pian del voglio mi sembra ci sia una posta che fa comunque da banca.
Con gli utili delle banche dovrebbero aprire nuovi sportelli. Leggete i bilanci annuali
Buongiorno, Lei ha perfettamente ragione .
Vorrei sapere se abita o almeno conosce Pian del Voglio... Dal suo discorso si direbbe di no..
La Posta è aperta 3 gg alla settimana e non ha sportello bancomat. Informarsi prima di commentare.
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