Il consigliere regionale di Rete Civica Marco Mastacchi incalza la Regione: “Non si può umiliare la generosità dei cittadini”
Un rifugio
distrutto dall’alluvione, una comunità che ha risposto con una raccolta fondi
senza precedenti e uno stallo istituzionale che frena ogni soluzione. È la
fotografia della vicenda del canile di Sasso Marconi, gestito dall’associazione
Il Vagabondo, ancora in attesa di rinascere dopo i danni subiti nel
maggio 2023.
Di fronte a questa impasse, il consigliere regionale Marco Mastacchi di Rete Civica ( nella foto) ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta dell’Emilia-Romagna, chiedendo che la Regione si assuma la responsabilità di coordinare Comune e altri enti per arrivare finalmente a una soluzione concreta.
Durante
l’alluvione, la piena ha travolto il canile, rendendolo inagibile e causando
anche la morte di uno degli animali ospitati. A essere distrutto, però, non è
stato solo un rifugio: anni di volontariato e fiducia avevano trasformato
quella struttura in un punto di riferimento sociale, educativo e relazionale.
La comunità
ha reagito con straordinaria generosità. In poche settimane sono stati raccolti
circa 310 mila euro, grazie a cittadini, imprese e anche figure del mondo dello
spettacolo e della cultura.
Nonostante
le risorse già disponibili, a oggi non è stato individuato un terreno idoneo
per la ricostruzione. Le ipotesi esplorate sono state scartate come troppo
costose o inadeguate. Il Comune di Sasso Marconi, che si era impegnato a
trovare un’area, finora ha fornito soltanto “rassicurazioni verbali”.
Intanto i cani sopravvissuti sono ospitati in tre strutture private, con costi elevati a carico dell’associazione e del Comune: una soluzione provvisoria che rischia di erodere progressivamente le donazioni raccolte.
L’assessore alla Sanità, Raffaele Donini (delegato dal presidente Stefano Bonaccini, ndr), ha riferito che la vicenda è seguita con attenzione sia dalla Regione sia dal Comune. Quest’ultimo, nel nuovo Piano Urbanistico Generale, prevede di destinare un’area alla ricostruzione del canile. Solo dopo l’approvazione del piano si potranno avviare le procedure urbanistiche e normative necessarie.
Pur
apprezzando l’impegno, Mastacchi ha messo in guardia sui tempi: “Ogni mese che
passa intacca le risorse donate, che invece dovrebbero servire a ricostruire il
rifugio e non a coprire i costi di sistemazioni provvisorie”. Il consigliere ha
quindi chiesto alla Regione di prevedere, se necessario, un’integrazione dei
fondi.
“La zona delle Ganzole è stata devastata: non ha sofferto solo il canile, ma anche diverse attività economiche. Serve un intervento complessivo, coordinato con il Commissario. La Regione deve farsi carico non solo delle procedure, ma anche di garantire, se occorre, ulteriori risorse”, ha concluso Mastacchi.
1 commento:
Donini, Bonaccini ... ma di quale attualità stiamo leggendo !
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