La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito una
confisca di beni per un valore complessivo superiore ai 13 milioni di euro nei confronti di un imprenditore
siciliano, attivo anche in Emilia-Romagna e ritenuto contiguo al clan “Nicotra” di Misterbianco (Catania).
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna – Sezione misure di prevenzione e
divenuto definitivo con sentenza della Cassazione,
è stato portato a termine dai militari del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria del capoluogo emiliano, con il supporto dei colleghi di
Catania e il coordinamento dello Scico.
Nel dettaglio, sono stati acquisiti al patrimonio dello Stato:
·
56
immobili, tra fabbricati e terreni, nelle province di Bologna e Catania;
·
9
autoveicoli;
·
22
rapporti bancari;
·
11
quote societarie;
·
100
azioni del Credito Etneo;
·
6
polizze di pegno.
Secondo le indagini, il patrimonio
era sproporzionato rispetto ai
redditi dichiarati dall’imprenditore, già condannato in via definitiva nel
corso degli anni per diversi reati, tra cui un tentato omicidio commesso a Faenza (Ravenna).
Le investigazioni hanno inoltre
accertato l’esistenza di un complesso
societario intestato formalmente a familiari, ma di fatto gestito
direttamente dall’uomo.
L’operazione rappresenta l’epilogo di un’articolata attività coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna,
avviata nell’ambito degli screening sui soggetti ritenuti potenziali
destinatari di misure di prevenzione patrimoniali ai sensi del Codice
Antimafia.
La Guardia di Finanza sottolinea come
l’attività confermi l’impegno costante del Corpo nell’aggressione ai patrimoni illeciti, con l’obiettivo di
arginare l’inquinamento del mercato e tutelare la libera concorrenza, la
trasparenza e la sicurezza pubblica.

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