venerdì 26 settembre 2025

Cervo intrappolato sulla A1, salvato dalla Polstrada: dopo le cure torna libero nei boschi


 


Momenti di tensione ieri lungo l’Autostrada A1 Panoramica, nel tratto appenninico all’altezza di Pian del Voglio (Bologna), dove un cervo è rimasto intrappolato tra i guard-rail in mezzo al traffico.

L’animale, visibilmente spaventato, non riusciva a liberarsi e rischiava di essere investito dalle auto e dai mezzi pesanti in transito. Per consentire l’intervento in sicurezza, le pattuglie della Polizia Stradale hanno disposto il rallentamento della circolazione e la chiusura temporanea di entrambe le carreggiate, evitando così possibili incidenti.

Sul posto sono intervenuti anche i veterinari della sanità pubblica dell’Azienda Usl Toscana Centro, che hanno provveduto a sedare il cervo e a recuperarlo con le dovute cautele. Dopo le visite e gli accertamenti clinici, l’ungulato – risultato in buone condizioni – è stato rimesso in libertà nei boschi della zona.

L’episodio, oltre a concludersi con un lieto fine, riaccende l’attenzione sul tema della presenza di fauna selvatica nei pressi delle grandi arterie autostradali: negli ultimi anni, anche in Appennino, non sono mancati avvistamenti e incidenti che hanno coinvolto cervi, caprioli e cinghiali.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Di nuovo libero per causare altri incidenti? Ma i sommi esponenti per la sicurezza sulle strade non dicono nulla? Hanno paura di irritare la lobby dei cacciatori?

Anonimo ha detto...

Gli animali imparano e "insegnano". Lo stesso motivio delle file causate dai "curiosi" in autostrada.

Anonimo ha detto...

C'è poco da imparare ed insegnare. Quando in strada o autostrada ti trovi un paio di quintali di fronte non occorre andare a scuola per capire come finisce la storia.

Anonimo ha detto...

Sterminiamo tutti gli animali? Tutti quanti?

Anonimo ha detto...

Non si tratta di sterminare tutti gli animali e lei lo sa! Si tratta di spostare i selvatici introdotti nei nostri areali appenninici, frutto di pianificazioni fatte a tavolino, da altre parti che non siano antropizzate come le nostre valli. D'altra parte sta' roba mica c'era prima della trovata dei parchi regionali. Diversamente togliamo l'uomo...che è un po' quello che si sta perpetrando silenziosamente, sotto traccia. SVEGLIA!!!

Anonimo ha detto...

Non condivido la sua conclusione. Se si tratta di "ripopolare" l'appennino, anzichè svuotarlo di contenuti e persone, con queste realtà ci dobbiamo convivere. La sua affermazione di " Sveglia" non ha nessun senso.

Anonimo ha detto...

L'Appennino non va ripopolato per forza, ne di animali dannosi( come è stato fatto), ne di persone che con la montagna non c'entrano niente. Quelli che vengono a fare i cittadini in montagna si troveranno male e si pentiranno di essere venuti su, in montagna devi vivere come un montanaro, è fare la legna per la stufa e il camino è occuparsi della terra e del bosco e anche della casa, perciò penso che esattamente come se ne andranno le persone incompatibili con la montagna se ne debbano andare anche tutti gli animali che hanno reso impossibile la vita quassù, perciò si!!! ha ragione 10.53 bisogna non solo svegliarsi per non lasciare gestire la montagna dalle persone che da venti-trenta anni la stanno spianando ma bisogna anche eradicare in toto ungulati e lupi, tornerà l'agricoltura, la pastorizia, l'allevamento in genere, non capire ciò che ho scritto significa determinare la scomparsa dell'uomo "per la montagna" dalla montagna.