L’Azienda USL di Bologna: “Violenza inaccettabile, ci costituiremo parte civile”
Notte di tensione al Pilastro, dove un intervento di
soccorso si è trasformato in un episodio di violenza ai danni del personale
sanitario. Intorno alla mezzanotte del 30 settembre, due volontari, una
dottoressa della Rianimazione del Maggiore e un’infermiera del 118 sono stati
aggrediti dai familiari di una donna colpita da un grave malore.
Nonostante l’arrivo in soli sette
minuti dall’attivazione dei soccorsi e l’impegno del team sanitario, la
paziente non è sopravvissuta. La notizia del decesso ha scatenato la reazione
dei presenti, degenerata in insulti, minacce e aggressioni fisiche rivolte
prima agli operatori, poi anche ai Carabinieri intervenuti per garantire la
sicurezza della squadra. È stato lo stesso personale del 118 a richiedere
l’intervento delle forze dell’ordine.
“Colpire chi ogni giorno è al
servizio della vita e della salute delle persone è un atto intollerabile” ha
dichiarato la direttrice generale dell’Azienda USL, Anna Maria Petrini, che ha espresso direttamente agli
operatori coinvolti solidarietà e vicinanza, ringraziandoli per la
professionalità e il sangue freddo dimostrati in un momento così difficile.
L’Azienda ha annunciato che si
costituirà parte civile nei procedimenti giudiziari che seguiranno, ribadendo
come la sicurezza degli operatori sia una priorità non negoziabile.
“È fondamentale – sottolinea l’USL –
garantire rispetto e tutela a chi, ogni giorno, anche in contesti complessi e
ad alta emotività, svolge con competenza e dedizione un lavoro insostituibile
per la collettività.”
(Richiesto
dagli operatori sanitari )
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