giovedì 18 settembre 2025

Bologna, smantellata associazione per delinquere che gestiva “diplomifici”

 



Nella mattinata di oggi la Guardia di Finanza di Bologna ha dato esecuzione, nelle province di Bologna, Roma, Firenze, Fermo e Napoli, a un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale felsineo, Andrea Salvatore Romito, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica (sostituto procuratore Stefano Dambruoso).

Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, hanno messo in luce un sistema di “diplomifici” che ruotava attorno a un centro studi bolognese, attivo nel recupero degli anni scolastici e nella preparazione agli esami di maturità.

Secondo gli investigatori, l’istituto era il fulcro di un’articolata organizzazione criminale composta da dieci persone. Grazie alla complicità di alcune scuole paritarie nelle Marche e in Campania, il gruppo avrebbe garantito il conseguimento del diploma agli studenti in cambio di circa 6.000 euro.

Il meccanismo illecito prevedeva:

·         la promozione, tramite veri e propri “broker”, degli istituti compiacenti presso gli studenti bolognesi;

·         la produzione di falsi attestati PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) necessari per l’ammissione agli esami di Stato;

·         la creazione di false autodichiarazioni di domicilio in Campania per giustificare la frequenza degli studenti;

·         la redazione dei compiti scritti senza data, così da consentire una gestione flessibile delle presenze;

·         la predisposizione di pagelle con false attestazioni firmate da dirigenti scolastici coinvolti.

Il provvedimento del G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo del centro studi bolognese e di una sua sede a Firenze, di una scuola paritaria in provincia di Napoli e di una società con sede a Bologna. È stato inoltre eseguito un sequestro finalizzato alla confisca di 90.000 euro.

All’operazione hanno collaborato i reparti della Guardia di Finanza di Bologna, Firenze, Macerata, Civitavecchia, Fermo e Nola.

Si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che, in base al principio della presunzione di innocenza, le responsabilità degli indagati potranno essere accertate solo con sentenza definitiva.

 

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