È stata presentata un’interpellanza, a firma dei consiglieri Marco Mastacchi (gruppo Rete Civica) ed Elena Ugolini ( mella foto), volta a chiedere alla Giunta della Regione Emilia-Romagna se non ritenga opportuno introdurre un principio di progressività per l'autorizzazione degli impianti fotovoltaici installati a terra. In particolare, l’atto ispettivo solleva la proposta di subordinare l’uso del suolo agricolo al raggiungimento di una soglia minima di copertura fotovoltaica su tetti e aree già urbanizzate.
L’interpellanza
ricorda che la Regione ha da tempo assunto impegni verso una transizione
energetica sostenibile che rispetti territorio, paesaggio e attività
agroalimentari.
Due atti
recenti sono richiamati come esempi:
- la Delibera di Giunta
Regionale n. 693 del 22 aprile 2024, che definisce criteri per
l’individuazione delle aree con coltivazioni agricole certificate, ai fini
della localizzazione degli impianti fotovoltaici, con l’obiettivo di
evitare nuovo consumo di suolo agricolo di pregio.
- la DGR n. 717 del 12 maggio
2025, che riafferma l’orientamento verso una pianificazione energetica
integrata, considerando insieme tutela del paesaggio, biodiversità e la
funzione produttiva del suolo agricolo
L’interpellanza sottolinea che una recente sentenza del TAR del Lazio (n. 9155/2025) ha annullato parzialmente il Decreto Ministeriale del 21 giugno 2024, imponendo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di ridefinire, entro 60 giorni, i criteri nazionali per l’individuazione delle aree idonee e non idonee per le installazioni FER (fonti di energia rinnovabile). Questo giudizio, secondo i proponenti, ha effetti anche sulle politiche regionali, che devono essere adeguate al nuovo scenario nazionale.
L’interpellanza
chiede formalmente alla Giunta:
1. Se intende
introdurre un principio di progressività per le autorizzazioni degli impianti
fotovoltaici a terra, subordinando l’utilizzo di suolo agricolo al
raggiungimento di una soglia minima di impianti già installati su superfici
urbane o edifici (tetti, coperture, aree già antropizzate). Se intende
promuovere politiche normative e incentivi per facilitare l’installazione
di impianti fotovoltaici su edifici produttivi/agricoli, aree dismesse,
parcheggi, tetti, anche in assenza di autoconsumo diretto, per valorizzare e
usare il patrimonio edilizio esistente.
Se venisse
accolto il principio di progressività, la Regione potrebbe:
- ridurre il consumo di suolo
agricolo destinato al fotovoltaico a terra, privilegiando l’uso di
strutture già edificati o aree urbanizzate prima di aprire nuove superfici
agricole all’installazione di pannelli;
- spingere per politiche che
incentivino l’installazione di impianti su tetti o su aree dismesse,
favorendo inoltre l’agrivoltaico dove compatibile;
- adattare le procedure autorizzative per rendere più facile, rapido ed economicamente sostenibile l’uso delle superfici già antropizzate.
· Precisazioni
Il Decreto Agricoltura 2024 (D.L. 63/2024,
convertito in legge 101/2024) introduce restrizioni sull’uso di suolo agricolo
per nuovi impianti fotovoltaici a terra, mirando a limitare l’installazione
indiscriminata nei terreni agricoli produttivi. Vengono salvaguardate alcune
eccezioni, come progetti agrivoltaici di tipo compatibile, comunità
energetiche, impianti già avviati sotto procedure autorizzative o in aree già
identificate come “idonee” ai sensi del D.Lgs. 199/2021.
Queste misure nazionali creano un quadro entro cui
le regioni possono poi definire criteri più rigidi o specifici, incluso il
principio di progressività.
Alcuni casi pratici
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Lazio:
ha adottato le Linee guida con la deliberazione n. 782/2021 per individuare
le superfici e le aree idonee e non idonee per impianti da fonti rinnovabili
(FER), coerentemente con il PNIEC. Queste linee guida rappresentano una forma di
selezione preventiva: dare priorità alle aree non agricole, alle aree
dismesse, alle coperture, aree urbane. Non c’è indicazione esplicita che
impone una soglia minima di utilizzo di aree già urbanizzate prima di
consentire uso agricolo, ma il metodo è affine al principio proposto |
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Re |
Veneto:
Anche qui si riscontrano prese di posizione (es. con l’assessore regionale)
per tutelare il suolo agricolo, chiedendo incentivi o criteri chiari nel
governo regionale per evitare perdita di terre fertili, valorizzare le aree
già antropizzate, ex cave, aree industriali dismesse. Emilia-Romagna.
È esattamente il contesto in cui si colloca l’interpellanza proposta: la
Regione ha espresso volontà di bilanciare produzione energetica con tutela
agricola. L’introduzione di progressività sarebbe una ulteriore evoluzione. Questo
tipo di pronunciamento giurisprudenziale può costituire vincolo per le
regioni, ma non impone un principio di progressività, bensì limiti di
competenza e proporzionalità. Note giurisprudenziali |
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Il TAR Campania, con sentenza 881/2025, ha
annullato norme comunali che proibivano in modo generalizzato il fotovoltaico
a terra su terreni agricoli, sottolineando che non è compito dei Comuni
vietare in astratto l’installazione, ma che spetti alle regioni e allo Stato
definire limiti ragionevoli. |
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Quanto vicina è l’Italia al principio di
progressività?
Alla luce di queste esperienze, si può dire:
Il quadro nazionale e regionale sta evolvendo verso
criteri sempre più restrittivi sull’uso di suolo agricolo per impianti
fotovoltaici a terra, con una crescente attenzione alla tutela del suolo
produttivo.
Molte regioni già fanno selezione tramite aree
“idonee / non idonee”, individuando zone dove è più opportuno installare
impianti rinnovabili, preferendo aree già urbanizzate o antropizzate. Questo è
un elemento che va nella direzione del principio proposto.
Tuttavia non tutte hanno introdotto un principio che
imponga una priorità formale — cioè un obbligo di saturare un certo livello di
copertura su edifici o su aree antropizzate prima che si possa autorizzare
l’uso di suolo agricolo.
In alcuni casi, le giurisdizioni giudiziarie stanno intervenendo imputando vincoli o annullando atti che eccedono in restrizioni o divieti assoluti, ma ciò non equivale ad una progressività normativa organica.
Fotovoltaico a terra e “principio di progressività”:
mappa comparativa regionale
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Veneto |
Normativa regionale specifica (LR 17/2022) che
disciplina gli impianti fotovoltaici a terra e individua criteri e aree
presumibilmente non idonee. Forte: legge regionale che introduce vincoli e
criteri puntuali per evitare consumo di suolo agricolo. |
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Lazio |
Linee guida regionali per individuare aree idonee/non
idonee (DGR n. 390/2021 e aggiornamenti). Alcune moratorie/limitazioni sono
state impugnate in sede giurisdizionale. Medio-alto: uso di mappe di idoneità favorisce
aree non agricole; però interventi giurisdizionali hanno limitato
provvedimenti eccessivi. |
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Emilia-Romagna | Delibera di Giunta n. 693/2024: criteri per
individuare aree con coltivazioni certificate e procedure di controllo per
impianti in area agricola; orientamento a favorire agrivoltaico solo in aree
compatibili. Medio: politiche e criteri regionali orientati
alla tutela del suolo agricolo; contesto favorevole all’introduzione di
misure di priorità per aree antropizzate. |
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Toscana |
Lavori su legge/linee aree idonee; testi e analisi
recenti per definire aree idonee minime e restrizioni per aree
protette/UNESCO per impianti >200 kW. Medio: approccio pro-attivo con mappatura e limiti
per aree sensibili; orientamento a privilegiare aree già antropizzate dove
possibile. |
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Piemonte |
(Verificare) Alcuni indirizzi regionali e piani
paesaggistici; non evidenza di principio formale di progressività. |
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Puglia |
(Verificare) Piano energetico e tavole sulle aree
idonee; occorre controllo aggiornato. |
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Campania |
Giurisprudenza recente (es. TAR) ha limitato
divieti comunali; la Regione ha indirizzi ma servono dettagli aggiornati. Giudizi amministrativi influenzano le prassi;
situazione complessa |
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Ci sono vari piani e documenti locali (linee guida, piani paesaggistici, tavole GIS) ma lo stato varía fortemente da Regione a Regione. Molte Regioni usano criteri “aree idonee/non idonee”; poche hanno un principio esplicito di progressività sancito |
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Analisi sintetica e osservazioni
Tendenza nazionale: il quadro normativo nazionale e
le sentenze recenti (2024–2025) hanno spinto verso un uso più selettivo del
suolo agricolo e obbligato le Regioni a mappare aree idonee e non idonee.
Questo favorisce politiche che, de facto, danno priorità a tetti e aree
antropizzate rispetto ai campi. Osservatorio Agromafie+1
Principio di progressività formale (obbligo di
raggiungere una soglia di copertura su tetti/aree urbanizzate prima di
autorizzare impianti a terra): poche regioni lo hanno espresso testualmente in
forma di obbligo; molte invece adottano strumenti equivalenti (mappe di
idoneità, divieti in aree agricole di pregio, incentivi per rooftop e aree
dismesse). Regione Veneto+2GSE+2
Giurisprudenza: alcuni provvedimenti locali
(moratorie comunali o regionali troppo restrittive) sono stati annullati dai
TAR; questo pone un vincolo sulla forma e sul metodo con cui Regioni e Comuni
introducono limitazioni. Build News+1

2 commenti:
Chiedo a Mastacchi: inquinamento città di Bologna e Autostrada A1?
"...Emilia-Romagna se non ritenga opportuno introdurre un principio di progressività per l'autorizzazione degli impianti fotovoltaici installati a terra.." e poi"
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