È stato completato nei giorni scorsi il secondo murale
all’interno del Residence Valsambro, parte integrante del progetto di
rigenerazione urbana promosso dall’Amministrazione comunale. L’intervento si
inserisce nel programma di valorizzazione artistica finanziato dal bando
regionale “AppenninOpenAir”, dedicato allo sviluppo turistico e culturale
dell’Appennino.
Dopo il primo murale realizzato nel
2024, la nuova opera, intitolata Mater Mons
(Madre Montagna), raffigura una figura femminile ispirata al mondo montano. Con
una mezzaluna sopra la testa e stelle bianche che punteggiano un cielo
aranciato, l'immagine guida lo sguardo verso un'intima connessione tra essere
umano e natura. Al centro della composizione, la figura abbraccia la
“Rocciosa”, simbolo della montagna viva e accogliente, sottolineando il legame
ancestrale con il territorio e invitando a una visione più profonda e poetica
del paesaggio.
“Il nuovo murale celebra una
protettrice della natura e della montagna, un omaggio alla forza del nostro territorio
– commenta Francesca Girotti, assessora alle Politiche giovanili e alla
Comunicazione –. Non si tratta solo di un intervento decorativo, ma di un
messaggio visivo che invita a riflettere sulla bellezza che ci circonda e
sull’urgenza di preservarla. Un sentito ringraziamento agli artisti Chiara
Pulselli, in arte Kiki Skipi, e Andrea Casciu, che con le loro opere stanno
contribuendo a restituire dignità e significato a uno spazio vissuto ogni
giorno dalla comunità.”
L’iniziativa segna anche un’evoluzione
nel ruolo della street art: da espressione di protesta urbana nata negli anni
Settanta, spesso bollata come vandalismo, a strumento riconosciuto di
riqualificazione e rigenerazione degli spazi pubblici. Facciate anonime o
degradate si trasformano così in nuove superfici narrative, capaci di suscitare
emozioni e ridefinire l’identità dei luoghi.
“Nel più ampio progetto di
rigenerazione del Residence Valsambro abbiamo voluto includere anche la street
art – spiega il sindaco Alessandro Santoni – perché sappiamo, guardando a tanti
esempi in Italia e nel mondo, che può contribuire in modo concreto a definire
l’identità di un luogo. Le opere generano visibilità e interesse, stimolano
riflessioni e aiutano i cittadini a riscoprire lo spazio urbano con occhi diversi.
Allo stesso tempo, rappresentano un richiamo per chi attraversa il territorio,
trasformando angoli dimenticati in nuovi punti di attrazione. Anche grazie alla
forza dei social e dei media, questi murales possono diventare veri e propri
poli di interesse, capaci di dare nuova vita e centralità a luoghi altrimenti
marginali.”
Con Mater Mons, il Residence Valsambro continua dunque il suo percorso di trasformazione in chiave artistica, culturale e sociale, riscoprendo, attraverso il linguaggio visivo, il valore profondo dell’abitare e del paesaggio.

3 commenti:
Sono i totale disaccordo con coloro, sindaco in testa, che promuovono queste iniziative spacciate per arte. I muri e le zone degradate possono venire rigenerate da sani interventi di manutenzione edilizia e di pulizia nel contesto nonché da abbellimenti a verde. Basta spendere denaro per opere inutili, stimolatevi a spendere per cose utili.
A me non piace.
Tutto il palazzo ha l'intonaco che salta via...... però ora hanno 2 bei murales.... soldi buttati
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