Un calcolo matematico trasformato in prestazione
sanitaria autonoma. È questa l’anomalia segnalata dal consigliere regionale
Marco Mastacchi (Rete Civica), che con un’interrogazione all’Assemblea
legislativa chiede chiarimenti sulla recente introduzione, nel Nomenclatore
Tariffario dell’Emilia-Romagna, della voce “Colesterolo LDL indiretto”.
La nuova prestazione, identificata
con il codice DM 90.13.B (SOLE 5189.154)
e tariffata 1,75 euro, non
consiste in un vero e proprio esame diagnostico ma nel risultato di un calcolo
basato sui valori di colesterolo totale, HDL e trigliceridi. Un’operazione –
sottolinea Mastacchi – che viene già effettuata automaticamente dai software
medici o persino dagli stessi pazienti, senza costi aggiuntivi per il sistema
sanitario.
Secondo il consigliere,
l’introduzione di questa tariffa rischia di pesare notevolmente sulle casse
pubbliche: “Considerando i milioni di esami collegati eseguiti ogni anno –
oltre 2 milioni per il colesterolo totale, 1,8 milioni per l’HDL e 1,9 milioni
per i trigliceridi solo nel 2024 – la spesa aggiuntiva per il sistema sanitario
regionale potrebbe superare i 3 milioni di euro”.
Mastacchi contesta quindi
l’opportunità di riconoscere come prestazione tariffata un semplice calcolo
matematico, privo di valore diagnostico autonomo e già incluso nella routine di
medici di base e pediatri tramite il sistema informatico regionale “Progetto
Sole”.
La questione sollevata dal
consigliere è chiara: “La Regione spieghi perché si è scelto di tariffare un
servizio che non aggiunge nulla alla diagnosi né all’assistenza ai pazienti, ma
comporta un onere ingiustificato per il Sistema Sanitario Regionale e, di
riflesso, per i cittadini”.

1 commento:
Mi trovo a dar ragione a Mastacchi, ma non per i costi: al cittadino vengono fatti passare per diagnosi dei calcoli astratti e impersonali, FUFFA NON PREVENZIONE!!! Questa non e' sanita'!
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