Lama di Reno, lavori in linea con il cronoprogramma. Battistini: «Merito
della sindaca Cuppi»
Lo stato di avanzamento delle opere
pubbliche in realizzazione all’imbocco della valle del Reno desta
preoccupazione . Non tutto sembra filare liscio:
L’opera che più fa chiacchierare è la
realizzazione del nodo ferro stradale di Casalecchio di Reno. Lo stralcio nord,
quello che va dalla tangenziale all’ex area Giordani, doveva essere terminato
entro il 2024, poi la data di ultimazione è stata portata al luglio 2025.
Luglio è terminato e l’altro ieri è stato pubblicato un video ripreso con il
drone che riporta l’intero tracciato dello stralcio e lo
spettacolo testimonia un ritardo operativo più che sensibile. Le
ipotetiche spiegazioni sulla dilazione dei tempi sono addebitate a
imprevisti ma non mancano anche altre che indicherebbero intoppi
progettuali. A preoccupare c’è poi il fatto che al termine dei lavori dello
stralcio Nord avrebbero dovuto seguire quello Sud, cioè il
prolungamento del tracciato fino a innescarsi con la Nuova Porrettana a
Borgonuovo di Sasso Marconi. Si era inoltre creduto possibile, dopo questa
prima ultimazione, realizzare l’interramento della ferrovia posando i binari
fra le due canne del nuovo tracciato stradale. Il primo ritardo ne determina
quindi altri a catena.
A Sasso Marconi non si è ancora giunti alla riapertura del
Municipio dopo un incisivo intervento di ottimizzazione. Muratori e tecnici se
ne sono andati da tempo, ma le barriere che impediscono l’ingresso rimangono.
Qui il chiacchiericcio di paese è arrivato alla fantasiosa
spiegazione che mancherebbero le risorse per provvedere alla
riapertura indispensabili lavori all’interno dell’edificio, come
la ritinteggiatura. Preoccupano anche le situazioni di Borgonuovo dove
si dovrebbe riutilizzare l’area ex Wasserman per in significativo intervento
residenziale di carattere sociale e di Sasso Marconi dove nel lotto ex
Metalplast dovrebbe trovare sede il nuovo polo scolastico. Entrambe le opere
sono finanziate con fondi PNRR per cui dovrebbero essere ultimate entro il
2026, ma al momento si è giunti al solo o poco più dell’abbattimento delle
strutture industriali non più utilizzate e il 2026 è alle porte.
Fa eccezione Lama di Reno, nel comune di Marzabotto, dove i lavori di riutilizzo degli spazi lasciati liberi dalla chiusura della Cartiera procedono secondo le tempistiche stabilite. Gli interventi di adeguamento delle strutture alle nuove destinazioni d’uso, finanziati con fondi PNRR, sono già in fase avanzata.
A sottolinearlo è Morris Battistini ( nella foto), consigliere comunale e vice-segretario provinciale di Forza Italia, che attribuisce il risultato alla prima cittadina di Marzabotto, Valentina Cuppi che «Anche con qualche azzardo e anticipando risorse comunali, ha avviato i lavori fin dalla fase di approvazione dei progetti», sostiene il consigliere.
Molto diversa, invece, la situazione a Borgonuovo, nell’area ex Alfa
Wassermann. «A oggi – denuncia Battistini – non è stata posata nemmeno una
pietra. È gravissimo: siamo ad agosto 2025 e, se entro aprile 2026 il progetto
non sarà completato, i fondi del PNRR andranno irrimediabilmente persi o
dovranno essere restituiti».
L’esponente forzista ricorda che i
contributi PNRR non vengono erogati in anticipo, ma in base allo stato di
avanzamento dei lavori, «come avviene a Lama di Reno. Per questo – sottolinea –
non ha senso attendere di avere in cassa l’intero importo: occorre aprire
subito i cantieri e dimostrare operatività».
Battistini critica inoltre l’amministrazione di Sasso Marconi per non aver partecipato a bandi regionali ed europei utili a integrare le risorse disponibili: «Il rischio concreto – avverte – è perdere un’occasione irripetibile per riqualificare un’area strategica del territorio».
Più positivo, infine, il giudizio sui lavori in corso a Casalecchio di Reno: «Dopo un confronto con l’amministrazione – afferma Battistini – posso dire che le tempistiche vengono rispettate. Continueremo a vigilare e a collaborare con il Governo e il Ministro dei Trasporti affinché RFI proceda con la necessaria solerzia nel potenziamento della tratta ferroviaria».
1 commento:
Suggerisco umilmente di dare un colpo di telefono a Roma: il Ministro Salamella tra un tirante e l'altro del ponte sullo stretto se ne ha voglia potrebbe raccattare qualche dindo per finanziare la parte ferroviaria.
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