lunedì 12 maggio 2025

Sanità: “Servono servizi innovativi nei territori dove sono stati chiusi i punti nascita”



Il Gruppo Assembleare Civici, con il presidente Stefano De Pascale, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna per chiedere interventi concreti nei territori dove i centri nascita sono stati chiusi o sospesi.

Nel documento si dà atto del percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale intrapreso dalla Regione, volto a migliorare l’appropriatezza, l’efficienza e l’accessibilità ai servizi sanitari. Particolare attenzione è rivolta al rafforzamento dell’assistenza sociosanitaria territoriale, anche attraverso la creazione di Case della Comunità e Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), con l’obiettivo di potenziare la continuità assistenziale e l’integrazione tra ospedale e territorio.

Tuttavia, i Civici evidenziano come la chiusura o il depotenziamento dei punti nascita renda necessario predisporre servizi e percorsi innovativi per la presa in carico delle donne nel pre e post parto. Le richieste arrivano anche dalle comunità locali e dagli enti territoriali coinvolti, soprattutto nelle aree montane e periferiche, dove l’accesso agli ospedali cittadini è spesso difficoltoso e i tempi di percorrenza possono superare i 30 minuti, anche per l’assenza di collegamenti con il trasporto pubblico.

L’interrogazione chiede alla Giunta regionale come intenda attivarsi, nei Comuni di Borgo Val di Taro (PR), Guastalla (RE), Scandiano (RE), Castelnovo ne’ Monti (RE), Pavullo nel Frignano (MO), Mirandola (MO), Porretta Terme (BO) e Cento (FE), per garantire:

·         Servizi innovativi per il percorso nascita, sia nel pre che nel post parto;

·         Maggiore coordinamento tra consultori, ospedali e assistenza domiciliare;

·         Interventi mirati sulla viabilità per migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari, con un’attenzione particolare alle criticità delle aree montane e delle zone periferiche, incluse quelle lungo il fiume Po.

Secondo i Civici di De Pascale, si tratta di un passaggio fondamentale per non lasciare indietro le famiglie residenti nei territori più fragili della regione.

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