mercoledì 17 novembre 2021

Cinghiali e caccia: La Regione apre alla 'autodifesa' degli agricoltori

Il presidente di Coldiretti Nicola Bertinelli: "Accolte le nostre richieste".


Dubbio invia e chiede la pubblicazione di questo articolo di Bologna Today

 

Gli agricoltori dell'Emilia-Romagna potranno difendersi autonomamente dai cinghiali: nel nuovo piano faunistico-venatorio che verrà discusso a breve in giunta regionale ci sono infatti "novità che rappresentano un risultato importantissimo per il bene degli imprenditori agricoli e per tutta la cittadinanza", dice Nicola Bertinelli, presidente regionale di Coldiretti, uscendo dalla riunione del tavolo presieduto dall'assessore Alessio Mammi.

E' in questa riunione, infatti, che è stata presentata la bozza del piano di controllo del cinghiale e lì viene accolta ‘buona parte delle richieste di Coldiretti riguardo le possibilità di autodifesa da parte degli agricoltori’. Cioè quello che avevamo chiesto a gran voce in occasione della manifestazione dello scorso 8 luglio- prosegue Bertinelli- e ora, in una bozza che ha già ricevuto l'ok dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), si legge che gli agricoltori posso provvedere all'autodifesa dai cinghiali nella loro proprietà o direttamente o, se non provvisti di licenza di caccia, coadiuvati da dipendenti e persone di loro fiducia".

Coldiretti Emilia Romagna esprime soddisfazione anche per i provvedimenti che, tenendo conto delle più recenti disposizioni emanate dal Consiglio di Stato riguardo i coadiutori, prevedono che l'elenco di questi possa essere fornito ogni cinque anni e che, per la prima volta in assoluto, le carni dei cinghiali abbattuti restino di proprietà del titolare dell'azienda.

"Un provvedimento per il quale ci siamo battuti e che la Regione ha recepito -conclude il direttore regionale di Coldiretti Marco Allaria Olivier- e che va nella direzione di garantire maggiormente la difese delle nostre produzioni. Uno strumento più concreto per il contenimento di questi selvatici che tanti danni hanno causato alle aziende agricole, ma hanno creato e creano anche tanti pericoli per i cittadini".

5 commenti:

Carlos ha detto...

La licenza di caccia non deve essere tra i documenti necessari per potere fare autodifesa, deve bastare il porto d'armi, I CONTADINI NON VANNO A CACCIA, FANNO AUTODIFESA DIOBONO. La licenza di caccia è quel documento che devono avere i cittadini o comunque le persone che vanno a caccia su terreni altrui per divertimento, non certo per procurarsi cibo o per difendere coltivazioni, perciò LA COLDIRETTI NON HA PORTATO NESSUN NUOVO BENEFICIO AGLI AGRICOLTORI!!! Iniziate a chiedervi di chi sia la colpa di una tale invasione nefasta da ungulati, chiedetevi chi li ha reinseriti e scoprirete che esistono responsabili che non pagano mai, sono gli stessi che vogliono INCASSARE la quota per la licenza di caccia. La Coldiretti ha non ha nessun interesse a schierarsi contro queste persone politicamente coperte sia in ambito comunale sia regionale che nazionale, COLDIRETTI:::VOTO ZERO.

Anonimo ha detto...

La autodifesa deve poter essere fatta in qualsiasi modo, non solo con il fucile ma anche con trappole, balestre, lance, arco, pietre, reti, tutti sistemi che non comportano nessuna licenza di caccia, a meno che chi legifera non abbia ACCORDI CON LE LOBBIE DEI PRODUTTORI DI ARMI E MUNIZIONI.

Anonimo ha detto...

Buongiorno,non capisco cosa ci sia di nuovo ,quello che si spiega nell'articolo è previsto già da vent'anni a sta parte l'autodifesa degli agricoltori in possesso di licenza di caccia, idem per i coodiuvanti o selettori.dov è la novità?

Anonimo ha detto...

Vorrei porre un po’ di chiarezza ai vari “impulsivi” commenti.

Ottimo Carlos delle 15.18.
I cinghiali non autoctoni sono stati importati dall’est Europa negli anni ’80 solamente per scopi venatori.

Al RAMBO Anonimo delle 15.23 , ricordo che se purtroppo devi eliminare un animale, questa azione deve essere eseguita con la minor sofferenza possibile per l’animale stesso.

All’ Anonimo delle 18.08
L’agricoltore, ad oggi, non può praticare l’autodifesa.
20 anni fa l’agricoltore poteva richiedere l’autodifesa ma era pressoché impossibile ottenerla.
In questo modo la Regione otteneva maggiori introiti dai cacciatori per le licenze di caccia.

Il cittadino senza paraocchi

Anonimo ha detto...

Buongiorno , è chiaro che occorre essere autorizzati ,se l'agricoltore non ne fa domanda pur avendone diritto e chiaro che non te la diano l'autodifesa , poi ci sta che non la voglia fare , ma degli agricoltori l,hanno, poi preferiscono non farla per impegni li capisco, cosa c'entri la caccia e la regione con l'autodifesa visto che è già prevista non so .Occorre gestire la fauna a 360 gradi su TUTTO il territorio senza lasciare zone franche , ed senz'altro perfettibile ma molto complicato .