lunedì 23 settembre 2019

Noi vittime in Appennino: l'inascoltato grido di chi subisce senza difesa.

Riportiamo la denuncia sconsolata di Stefano Testa inviata dal signor Dubbio poiché delinea una situazione di grande disagio per chi risiede in collina e si aggiunge alla tante altre situazioni di difficoltà che pesano sul quotidiano di chi ha deciso di 'accasarsi in Appennino' o soffre di un amore per il silenzio montanaro più grande del chiasso cittadino. La conclusione è l'abbandono, a dispetto dei tanti annunci dei politici di adoperarsi per scongiurare lo spopolamento dei luoghi appenninici, a favore del ripopolamento.

Stefano Testa scrive:
 
MI ARRENDO!

Trentacinque anni fa siamo andati a vivere in una casa, su un monte sopra Porretta. Anno dopo anno, abbiamo strappato all'abbandono e ai rovi pezzi di terra che con amore abbiamo trasformato in prati e campi. Abbiamo piantato alberi e siepi, costruito aiuole, coltivato un centinaio di piante di rose antiche.
Abbiamo tirato lunghe recinzioni, calandoci nelle scarpate più ripide, riparando ogni volta le falle che i cinghiali vi aprivano.
Ora, però, alziamo bandiera bianca: questa guerra sta diventando impari e la fatica è troppa. Ogni notte questi schifosi entrano e arano, mangiano, stroncolano. Ogni volta da un punto diverso. Non c'è recinzione che tenga.
Questa terra tornerà a essere l'ammasso di vitalba, ragge ed edera che era presente prima del nostro arrivo. Con buona pace della bellezza e dell'accoglienza del nostro territorio, del recupero delle nostre frazioni storiche e con i miei più sentiti ringraziamenti a quelli che, a metà degli anni '70, introdussero questi animali per il loro esclusivo divertimento.

6 commenti:

antonio ha detto...

COMPOSTO, REALE E TRISTE COMMENTO.
Occorre un atto di presa di coscienza da parte di coloro che NON sono in grado di capire quanti danni fanno le scelte ambientalistiche spregiudicate.
Ho recentemente frequentato il TRENTINO e mi sono reso conto che è possibile difendere l'ambiente SENZA arrecare o compromettere la vita e le attività dei residenti.
Ricordo che il TRENTINO è a tutti gli effetti ITALIANO, cosa aspettiamo ad imparare come e cosa fare ??????

Anonimo ha detto...

Anonimo del 23 settembre: CIOE'?

Anonimo ha detto...

Capisco la tremenda disillusione del signor Testa, non e' certo il solo ma la sua in piu' e' stata una scelta. Le cose dovrebbero cambiare.

Unknown ha detto...

Recinzione elettrosaldate, noi abbiamo 20 ettari recintati i cinghiali non sono un problema. Lo sono i cacciatori che girano sui nostri terreni non recintati.

Anonimo ha detto...

20 ettari recintati con reti elettrosaldate? NON CI CREDO!!! Chi te le ha date? Quanto sono costate? Qualsiasi prodotto che coltiverai sarà economicamente ucciso dalla spesa per la rete. I cinghiali entreranno, i caprioli entreranno, i cervi entreranno, E'UNA DELLE POCHE COSE SICURE DELL'ATTIVITA' DEL CONTADINO.

antonio ha detto...

Sig.TESTA leggi i commenti e ti renderai conto di quanti non posseggono ciò che per te è semplicemente un cognome.
Tra ambientalisti, ecologisti, animalisti, maleducati, menefreghisti, qualunquisti, opportunisti, incompetenti, fancazzisti, e per finire POLITICI/BUROCRATI/FILOSOFI, non ce la possiamo fare.
Prego il Signore nostro che doni sapienza ai giovani che verranno, nella speranza che non sia troppo tardi.