Da
ER. Il portale della regione Emilia Romagna
Via
libera della Regione ai nuovi
criteri di riparto
dei fondi per le
Unioni dei Comuni.
La Giunta regionale ha approvato la delibera che aggiorna il
“Programma di riordino territoriale 2015-2017” e detta i criteri
e le modalità per l’incentivazione delle Unioni e delle gestioni
associate.
Per il 2016 le risorse a disposizione per le Unioni dei Comuni ammontano a 8 milioni di euro di fondi regionali, a cui si aggiungerà la quota di contributi statali per l’Emilia-Romagna che sarà decisa in seno alla Conferenza unificata (sono 30 i milioni di euro per le Unioni complessivamente disponibili a livello nazionale). Il bando per l'assegnazione dei fondi sarà pubblicato nei prossimi giorni e le Unioni avranno tempo fino al prossimo 30 aprile per presentare le domande.
La delibera dà avvio alla sperimentazione (attraverso un questionario che sarà inviato a tutte le Unioni) che consentirà di raccogliere dati omogenei e di individuare criteri e modalità di assegnazione delle risorse regionali e statali, che potranno essere applicati a partire dal 2017. L’adesione al monitoraggio, intanto, già da quest’anno rappresenta una condizione essenziale per poter accedere alle quote di risorse destinate a premiare “l’effettività economica, l’efficacia e l’efficienza delle funzioni associate”. Dal prossimo anno servirà poi anche ai fini del riparto di una parte sempre più consistente delle risorse.
Le Unioni in Emilia-Romagna. Sono 289 i Comuni organizzati nelle 44 Unioni dell’Emilia-Romagna. Dei 45 Comuni non in Unioni, 8 sono i capoluogo di provincia. Tra le funzioni comunali gestite fino ad oggi in forma associata (e finanziate dalla Regione), la maggior parte riguarda i sistemi informatici, i servizi di protezione civile, gli sportelli unici per le imprese, i servizi sociali e la Polizia municipale.
I dati aggiornati sono pubblicati sul portale autonomie nella sezione tematica dedicata alle Unioni.
Per il 2016 le risorse a disposizione per le Unioni dei Comuni ammontano a 8 milioni di euro di fondi regionali, a cui si aggiungerà la quota di contributi statali per l’Emilia-Romagna che sarà decisa in seno alla Conferenza unificata (sono 30 i milioni di euro per le Unioni complessivamente disponibili a livello nazionale). Il bando per l'assegnazione dei fondi sarà pubblicato nei prossimi giorni e le Unioni avranno tempo fino al prossimo 30 aprile per presentare le domande.
La delibera dà avvio alla sperimentazione (attraverso un questionario che sarà inviato a tutte le Unioni) che consentirà di raccogliere dati omogenei e di individuare criteri e modalità di assegnazione delle risorse regionali e statali, che potranno essere applicati a partire dal 2017. L’adesione al monitoraggio, intanto, già da quest’anno rappresenta una condizione essenziale per poter accedere alle quote di risorse destinate a premiare “l’effettività economica, l’efficacia e l’efficienza delle funzioni associate”. Dal prossimo anno servirà poi anche ai fini del riparto di una parte sempre più consistente delle risorse.
Le Unioni in Emilia-Romagna. Sono 289 i Comuni organizzati nelle 44 Unioni dell’Emilia-Romagna. Dei 45 Comuni non in Unioni, 8 sono i capoluogo di provincia. Tra le funzioni comunali gestite fino ad oggi in forma associata (e finanziate dalla Regione), la maggior parte riguarda i sistemi informatici, i servizi di protezione civile, gli sportelli unici per le imprese, i servizi sociali e la Polizia municipale.
I dati aggiornati sono pubblicati sul portale autonomie nella sezione tematica dedicata alle Unioni.
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