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Paola Desantis e Cristina Piacenti |
Gli studenti di Marzabotto sempre più protagonisti
della storia della loro cittadina, sia quella più recente caratterizzata dai
tragici eventi di Monte Sole durante l’occupazione tedesca, sia quella più
remota il cui momento più esaltante fu il periodo etrusco del quinto e sesto secolo
avanti Cristo concretizzatosi con la fondazione della mitica città di Kainua.
Questa presenza, indagata in modo profondo fin
dall’ottocento, riserva ancora sorprese: proseguono gli scavi che portano alla luce particolari e
reperti sempre attraenti e importanti della vita di questa città, la cui
economia era caratterizzata dalla produzione di manufatti esportati
principalmente nel centro Europa.
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Gli abitanti di Kainua |
L’arrivo dei bellicosi Celti inibì agli
etruschi la percorribilità delle vie che portavano alle Alpi e rese inutile la
produzione poiché non vi era più sbocco
commerciale. Kainua si spense lentamente lasciando un grande ricordo e tante
testimonianze poiché non fu devastata , ma abbandonata. E’ quindi rimasta intatta
la traccia dell’impianto residenziale e produttivo e quanto i Romani
seppellirono, ed è tanto, nell’intento di riorganizzare la bella ampia piana in
azienda agricola, cui dettero il nome di Misa. Toponimo giunto fino a noi e attribuito inizialmente alla città
etrusca, prima che gli scavi
riportassero alla luce i reperti che hanno permesso di individuare il nome
etrusco della città.
Ma torniamo ai nostri studenti.
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Rita Filippini |
Guidati dai loro
insegnanti, istruiti da capaci coreografi e con il supporto storico-scientifico
della archeologa Paola Desantis, hanno preparato e presentato nell’area museale
una commedia, scritta dalla
professoressa Rita Filippini, che racconta in chiave umoristica la possibile
storia di un vaso della città etrusca, ridotto in cocci e
divenuto importante reperto per gli archeologi. Il racconto spiega che il bel
cratere greco, ricomposto con molta attenzione e cura dagli esperti, non fu ridotto in pezzi per il passaggio del
tempo ma per una lite fra marito e moglie.
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La presentatrice |
La sposa di un ricco possidente
etrusco, in competizione con le amiche nel presentarsi ricca e coccolata dal
marito, pretese in dono un costoso manufatto d’importazione. Il marito però,
per risparmiare, ne acquistò uno con un ‘piccolo e ben nascosto’ difetto,
nascosto però non tanto da impedire alla destinataria del dono di accorgersene.
La storia finisce con l’arrabbiatura della donna e la rottura in testa al
marito taccagno del bel ‘cratere greco’ . Storia affascinante che vuole anche spiegare che poco è cambiato da allora ai giorni
nostri.
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Il buffet del terzo millennio |
A dare ulteriore interesse alla giornata al museo di
Marzabotto, si è aggiunta la coinvolgente visita all’area archeologica, guidata dalla
dottoressa Desantis. I rievocatori storici hanno indossato per l’occasione gli
abiti di alcuni personaggi realmente esistiti (sono 15 i nomi di cittadini
etruschi di Kainua individuati nelle scritte ritrovate) e che avevano una
funzione precisa nella organizzazione della cittadina etrusca. Essi sono ‘rinati’
per questa giornata e hanno eseguito le cerimonie
o gli atti consueti che erano chiamati a fare
25 secoli fa. L’archeologa ha illustrato ai presenti ciò che il
revocatore stava facendo e ha spiegato nel contempo l’organizzazione sociale,
politica, militare e religiosa dell’antica
città.
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Il buffet etrusco |
La bella giornata ha avuto un piacevolissimo
intermezzo durante il quale i visitatori hanno potuto gustare gli stuzzichini
‘etruschi’ del buffet offerto dai
rievocatori e quelli della gustosa merenda preparata dall’agriturismo ‘La
Quercia’ di Marzabotto e finanziati dal
Comune, ente rappresentato dall’assessore Cristina Piacenti che ha
detto. “Il Comune partecipa con molto interesse a queste iniziative poiché
incrementano l’attenzione di un largo pubblico per la città di Marzabotto. Conoscere il passato, tutto anche il più
remoto, aiuta ad affrontare il futuro
con più sicurezza. Sapere da dove vieni aiuta a scegliere in modo consapevole
dove si vuole andare”.
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I coreografi |
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Il pane etrusco |
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rievocatori |
1 commento:
Mitica la Prof.ssa Filippini che da anni porta avanti questo magnifico progetto!!!
Bravi i ragazzi e le loro famiglie, gli insegnanti e i collaboratori scolasti che caldeggiano con entusiasmo questa nuova forma di fare storia, la nostra storia!!!
Spero vivamente che qualcuno degli addetti all'organizzazione del Festival di Kainua si renda conto, prima o poi, del patrimonio umano che pullula a Marzabotto e del valore aggiunto che potrebbe apportare alla Manifestazione a costo zero emozionando a mille!!!
Lolli Cinzia
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