mercoledì 25 giugno 2014

“Finché nel bosco c'è un lupo e una moto , la natura è sana e salva", parola di Bonantini.



Di Giuseppe BONANTINI
volontario di protezione civile MOTOSOCCORSO


Sento molto allarmismo per il  diffondersi  dei lupi e delle moto nei boschi. Mi chiedo se davvero i lupi e le moto sono così dannosi.
I lupi hanno sempre popolato i boschi ed erano quasi scomparsi   a causa del falso ecologismo e non a causa delle moto  LA CUI PRESENZA IL CAI VORREBBE ABOLIRE CON LA LEGGE R.E.E.R.,  CIOÈ SEMPRE DA PARTE DEI FALSI ECOLOGISTI.

Il Lupo è una specie animale stupenda con cui si può benissimo convivere, come  con la presenza della moto.
 

Certo che la presenza del lupo e della moto nei boschi porta qualche inconveniente, ma non possiamo eliminare il lupo,  come si vorrebbe eliminare la moto. Sarebbe come voler abolire la prostituzione con una legge,la  si può solo  REGOLAMENTARE !
L'Unione Europea ha lanciato una piattaforma di confronto cui partecipano AMBIENTALISTI, AGRICOLTORI, ALLEVATORI, CACCIATORI, MOTOCICLISTI e SCIENZIATI allo scopo di  arrivare ad un piano operativo che consenta  nei boschi la convivenza  con questi animali e la moto. Mi auguro una buona ed efficace conclusione.
Ricordiamoci però che finché c'è il lupo e la moto nel bosco, è garantito  che LA NATURA è sana e salva
da'CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA e ABUSIVA ‘.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

E se facessimo a meno di entrambi?
La notizia (moto esclusa che credo sia stata inserita arbitrariamente) è già stata ampliamente commentata sul Resto del Carlino.

Anonimo ha detto...


Mi sembra che il paragone tra lupi e moto sia un po'... tirato per la coda! Il motocliclista che percorre i sentieri nei boschi sarà tutto quello che si vuole, ma è anche una persona che danneggia l'ambiente e non lo risistema. E questo al di là di tutto. Personalmente, credo che le corse motociclistiche nei boschi diano un grande senso di libertà, ma siano tutto tranne che un momento per apprezzare i tesori della natura, come l'orchidea rara o lo scoiattolo che salta da un ramo all'altro. Non aiuta nemmeno i contadini, che sono costretti a spendere le loro esigue finanze ed energie residue per ripristinare le vie d'accesso ai loro campi e che stanno abbandonando il territorio al dissesto.

La cementificazione abusiva non si combatte certo con le moto, ma con la morale pubblica, mentre la cementificazione legale selvaggia la si combatte investendo sull'ambiente, ovvero con l'agricoltura.
...A meno che non si pensi che l'indotto della pratica motociclistica possa essere considerata un valido investimento ambientale ALTERNATIVO a quello agricolo, ma ne dubito, perché se i comuni non hanno i soldi per riparare i sentieri scavati dalle ruote delle moto, evidentemente è un indotto in perdita.

Avrei qualche cosa da dire anche sul lupo, reintrodotto come tentativo di tenere sotto controllo l'allevamento allo stato brado di animali da divertimento (leggasi caccia), animali (il cui numero è sempre più fuori controllo) introdotti in un territorio che per ospitarli ha dovuto rinunciare alla sua vocazione di produzione agricola di qualità.

Ma il lupo è il minore dei mali...

Franco Zappia

Cesare Zecca ha detto...

Il progetto di tutela del lupo che era specie in via di estinzione è dovuto a vari eroi ecologisti e biologi italiani, lavoro documentato con precisione e rigore dav Marco Albino Ferrari in La via del lupo.

Il lupo (come tutti i predatori) è parte molto importante della biologia (di boschi e foreste) dal Pleistocene, da circa 2.6 milioni di anni.

Le moto fuoristrada sono un'invenzione recente, diciamo qualche decina di anni.
30 anni rispetto a 2.600.000 sono l0 0.0115 per mille, è un nulla così piccolo che si fa fatica a scriverlo senza usare la notazione scientifica.

Esse hanno un impatto pessimo sulla biologia e sull'equilibrio dei sistemi biotici come ampiamente documentato fino alla noia (v. immagini eloquenti qui, ad esempio).

L'importanza delle moto nell'ecologia di quei sistemi biotici è la stessa dell'importanza delle strade in un bosco o in altri sistemi biotici.
Sì sì. E' importante per la loro devastazione.

Senza citare le conseguenze di questa attività motoristica altamente impattante anche su altri "animali a due piedi" del bosco, che non gradiscono affatto di trovarsi in motodromi forestali con i relativi inquinamenti vari.

Dal punto di vista biologia la cementificazione e la rimozione del terreno organico e della copertura vegetale operata dai fuoristrada a motore, nonché il dissesto idrogeologico per le erosioni grave innescate dal ruscellamento, hanno lo stesso effetto distruttivo.

Ecco, poi osservate in un luogo in cui ci siano i lupi cosa succede quando arrivassero alcune dozzine di questi fuoristradisti a motore.


Si possono scrivere anche le cose più assurde e matte, non è vietato, ma si perde anche di dignità.

In un mondo stipato le attività devono essere discrete e rispettose.
La tua libertà finisce dove inizia quella di flora e fauna nonché la mia di non subirne le conseguenze.
E' così difficile da capire!?

Vincenzo Tondolo ha detto...

Il massimo della "natura salva" è il lupo motociclista!!!

Anonimo ha detto...

Vogliamo dei lupi che mangiano gli enduristi invece delle pecore. Se i lupi mi contattano gli faccio vedere dove trovarli.
Un abitante della montagna

Anonimo ha detto...

o il motociclista allupato

A.Lombardo ha detto...

Forse il sig.cesare non ah capito cosa volesse dire il sig.bonantini,
Voleva solo dire che si potrebbe benissimo trovare il modo che potesse esistere il lupo,e la moto cercando un dialogo di reciproca convivenza,con una regolamentazione appropriata e sicuramente assieme.
Ma il zecca vuole assolutamente abolire la moto. Che circola su strade pubbliche nei boschi.
A.Lombardo

Anonimo ha detto...

A VOLTE BISOGNA FINGERSI FESSO,PER CAPIRE DOVE PUÒ ARRIVARE LA GENTE CHE PENSA DI ESSERE FURBA.

Anonimo ha detto...

Sono molto d'accordo con i commenti precedenti, la natura non si salvaguarda attraverso le moto. Il rispetto per la natura passa attraverso il silenzio e l'attenzione. A mio avviso questo tipo di sport tutto è tranne che silenzioso e rispettoso. Poi posso capire il fatto che sia più bello praticarlo in un bosco piuttosto che in una pista, ma non si deve dimenticare di rispettare i coltivatori e le persone che vogliono camminare.

Francesca

Anonimo ha detto...

Non fu certo il falso ecologismo ad eradicare il lupo dai nostri territori. Piuttosto la caccia sfrenata condotta da allevatori in competizione con il predatore e, soprattutto, cacciatori di professione premiati con prebende per la loro attività ecocida.
Il problema della convivenza con questa specie è piuttosto complesso (e lo dice uno che ha subito predazioni importanti da parte del canide in questione), ma deve partire dall'assunto che la biodiversità è un valore in sè e per l'azione stabilizzatrice che esercita sui sistemi ecologici.
Tutto quello che va contro questo principio nuoce all'uomo, più o meno direttamente.
Il lupo è tornato anche grazie alle tutele volute dagli ecologisti e di questo dovremmo rallegrarcene. Di certo non è stato immesso da nessuno, nemmeno per controllare il cinghiale, anche se è vero che ha un positivo impatto sul controllo numerico di questa specie (cosa che a chi coltiva un pezzo di terra in montagna non fa per niente schifo).
Le moto nei boschi generano danni di diversa natura, tra i quali una riduzione della biodiversità e, come detto da Zecca una perdita di suolo per azione diretta e indiretta. Danni non compensabili in nessun modo, a differenza dei danni da lupo che, con modifiche sostanziali alle norme attuali, possono trovare una qualche forma di compensazione.
Su tutta questa vicenda, come al solito, la scienza entra ben poco nel chiacchiericcio comune e da giornali locali. Dove la fanno da padrone interessi vari, più o meno espliciti, ma mai una lettura sistemica dei fenomeni.
Ci vorrebbe un po' più di ecologismo e un po' meno di egoismo.

Pierpaolo Lanzarini
apprendista contadino

Anonimo ha detto...

Vorrei rispondere al sig. Lombardo, che un dialogo di reciproca convivenza si può avre solo partendo dal rispetto per i beni altrui/pubblici.

Una volta si diceva: "Chi rompe paga", ma non ho visto molti enduristi affrontare in modo serio ed esaustivo il ripristino dei sentieri a seguito della rimozione del terreno organico e della copertura vegetale operata dai fuoristrada a motore di cui parla Zecca e che porta inevitabilmente al dissesto idrogeologico dei tracciati.

Solo dope che sarà risolto questo problema, il dialogo di reciproca convivenza, potrà essere affrontato su altri e importanti problemi, come l'inquinamento chimico e acustico, nonché il disturbo alla fauna.

Franco Zappia

Anonimo ha detto...

Non si potrebbe risolvere il problema istituendo zone boscose riservate ai motociclisti?Forse ritrovandosi tutti nello stesso posto si renderebbero conto dei danni che provocano, di quanto sono rumorosi e se magari dovessero anche pagare per mantenere il circuito fruibile?

Anonimo ha detto...

ZECCA! MA CHE STAI A DIRE! le moto fuoristrada esistono da quando anno inventato il motociclo, se non sei informato non ivetarti niente, nella nostra zona facevano la due giorni esso nel negli anni 60 e il bosco è rimasto dove era, i sentieri sono rimasti aperti per quello, e vengono sistemati dagli enduristi in caso si rovinino e non certemente da gente come te.

Cesare Zecca ha detto...

> facevano la due giorni esso nel negli anni 60

Chiedo scusa.
Invece che essere 30 anni su 2.600.000 sono 54 anni su 2.600.000

Non si tratta quindi dello 0,0115384615384615 per mille ma dello
0,0207692307692308 per mille.


Anche supposto che alcuni sentieri vengano rimessi in ordine - il che non è vero per mia esperienza diretta, solo in alcuni casi si interviene dopo che i sentieri sono rimasti stravolti per settimane e mesi - ciò non toglie che si tratti di un'attività estremamente impattante su tutto ciò e su tutti coloro che non la fanno.

Poi, se volete, per dirla alla Natalino Balasso, potete convocare un tavolo di ambientalisti, agricoltori, allevatori, cacciatori, motociclisti e scienziati anche per ribadire il diritto a scoreggiare in ascensore bloccato in presenza di altre persone, no!?

> non certemente da gente come te
Tu non hai alcuna conoscenza sul fatto che io ripari o non ripari, manutenga o non manutenga percorsi di vario tipo, non puoi fare alcuna affermazione a riguardo.

Anonimo ha detto...

A Franco
In Italia e'tutta n problema, prima va'risolto il problema italiano poi si vedrà, cioè bisogna mettersi in coda.
Le strade in montagna sono pubbliche,cioè la circolazione e' svolta ai sensi del CDS E NON DAL CODICE CAI.

Anonimo ha detto...

A Sasso Marconi, in prossimità del fiume Reno, esiste una pista autorizzata, per cui Sigg. motociclisti pagate e divertitevi, altro che circolare selvaggiamente nei boschi.

Anonimo ha detto...

Caro zecca iio non ti ho mai visto mettere a posto i sentieri com3e tu dici! se vuoi venire con noi ti faccio vedere come si fà invece di stare li a blaterare, ho vissuto nella zona di montagna dove tu dici da quando sono nato, e conosco la zona sicuramente meglio di molti di voi egoisti, il bosco non lo avete acquistato voi e ognuno ha il diritto di viverlo come crede nel massimo del e rispetto reciproco e nel massimo ripetto per l'ambiente,le borsine di naylon non le buttiamo certo noi! io giro il bosco ma gente a piedi non ne incontro quasi mai, cosa state nascosti per dire balle! in quanto al lupo io lo lascio stare e lui lascia stare me! quindi è molto più intelligente ti tante persone che straparlano ma non sanno un c.....

Cesare Zecca ha detto...

Il fatto che tu non mi abbia visto mettere a posto dei percorsi o pulire bosco, sentieri e strade, non significa nulla, non puoi essere onnipresente.

Poi si scrivono delle stupidaggini.