lunedì 24 febbraio 2014

Castiglione dei Pepoli. Distrugge la BMW dei genitori e per timore di essere sgridato dà la colpa a un altro conducente. Ventenne denunciato per procurato allarme.




I genitori concedono spesso ai figli di utilizzare l’auto di famiglia a condizione però che venga usata in modo diligente e tale da evitare guai. Se poi i guai arrivano a causa dell’inesperienza giovanile sono veramente guai, poiché il rischio è  quello di perdere l’opportunità di scorazzare in vettura. Un diciannovenne dell’Alta Valle del Reno si è trovato un questo tristissimo frangente e ha pensato bene di addebitare la sua uscita di strada, con danni alla BMW di mamma, a un pirata della strada. Gli è andata male però. I Carabinieri hanno scoperto tutto e ora deve rispondere anche all’accusa di ‘procurato allarme’. Peggio di così non poteva andargli e si sarà convinto che il male minore è sempre quello di dire la verità.
La denuncia è scaturita al termine di un’indagine che i Carabinieri hanno avviato la scorsa settimana in seguito a un sinistro stradale in cui era rimasto coinvolto il 19enne. Il giovane, alla guida di una BMW 320, intestata alla madre, aveva riferito ai Carabinieri di essere finito fuori strada per colpa di un altro automobilista che era fuggito senza prestare soccorso. I militari , esaminando i danni riportati dall’auto, hanno appurato che il conducente aveva fatto tutto da solo e si era inventato la storia del pirata della strada per giustificarsi con i genitori. Di fronte all’evidenza dei fatti, il 19enne ha ammesso le proprie responsabilità.
Consolazione non di poco conto e quella che nessuno nell’incidente ha riportato danni fisici. Il tutto può essere visto quindi come ‘una bella lezione di vita’ non solo per il 19enne in causa.

Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma de chè!!!1

i modelli educativi moderni?

stabiliamo di far pagare ai genitori le ore di lavoro usate dalla pubblica amministrazione (carabinieri) per le indagini.

Dopodichè si condannino i genitori e il figlio ai lavori socialemente utili per una settimana.

Democrazia e modelli educativi di tutto rispetto.