mercoledì 12 febbraio 2014

Marzabotto: alla riscoperta del San Valentino etrusco.


Cimasa in bronzo con guerriero
 e donna offerente. II° metà del V sec.a.C. 

Il Museo Nazionale Etrusco  Pompeo Aria di Marzabotto informa:

A ridosso di San Valentino, il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto propone sabato prossimo 15 febbraio, alle  15, una visita guidata gratuita molto particolare condotta da Sara Campagnari.
L’archeologa propone un itinerario inedito facendo scoprire ai visitatori i percorsi tracciati durante le sistemazioni ottocentesche, quando l’acropoli e la necropoli orientale furono trasformate a parco di rovine secondo il gusto dell’epoca.
Il pubblico potrà apprezzare aspetti inconsueti di un complesso archeologico unico nel suo genere, che unisce al grande interesse scientifico una particolare suggestione ambientale e in cui la sistemazione attuale conserva intatto il suggestivo carattere di giardino archeologico di gusto ottocentesco.
Anche all’interno del museo l’attenzione sarà puntata sui reperti collegati alle tematiche amorose nelle loro tante declinazioni, sotto legida di Turan, la dea etrusca dell’amore.

La visita guidata si svolgerà anche in caso di maltempo.
Per informazioni tel. 051932353 oppure www.archeobologna.beniculturali.it
  
Il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto illustra la storia del sito archeologico che si estende nell’ampio parco circostante.
La consistenza dei resti dell’antica città, che occupò il Pian di Misano e la sovrastante altura di Misanello dalla fine del VI alla metà del IV sec. a.C., fanno di Marzabotto un caso unico nel panorama dei centri abitati etruschi. L’abbandono garantì la conservazione dell’impianto urbano nel suo disegno originale così che ancora oggi possiamo percorrere le antiche strade lungo le quali si snodano abitazioni, aree artigianali ed edifici sacri.
Nel museo collegato all'area archeologica si conservano gli elementi più significativi recuperati durante le campagne di scavo. Sono esposti i reperti rinvenuti nelle necropoli (vasi attici, bronzi, segnacoli tombali, balsamari) e i materiali dai vecchi e nuovi scavi nell’abitato, sull’acropoli e nel santuario fontile, fra i quali spicca per eccezionalità la testa di kouros in marmo greco.
Una piccola sala ospita due corredi funebri, di cui uno con segnacolo marmoreo, rinvenuti nel 1969 nel vicino centro di Sasso Marconi.




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