Di Gianni Passini
Generale Velthur Kaikna.
Ancora una volta la città etrusca di Marzabotto è
resuscitata e ha rivissuto una giornata di ‘storia antica’, sabato scorso,
giornata che seguiva quella del 14 febbraio dedicata agli innamorati. Grazie anche alla buona volontà degli eredi
degli abitanti del V e IV secolo a. C. che hanno indossato gli abiti dei loro
avi, è stato dato un degno benvenuto a
quanti hanno voluto incontrare uno spicchio di storia antica della valle del
Reno.
La giornata, che si proponeva di far conoscere le
caratteristiche e i riti dell’amore etrusco, è iniziata con una visita guidata a cura dell’archeologa Sara Campagnari. La visita ha registrato un
ottimo successo e un entusiastico gradimento. Notevole affluenza di visitatori
che, molto attenti alle illustrazione sull’amore etrusco, certamente
sconosciuto ai più, hanno potuto verificare la competenza e la preparazione
della giovane studiosa e arricchire le
proprie conoscenze con l'ottima spiegazione della conduttrice. Sara,alla fine
della visita, ha avuto il lungo e sincero applauso di coloro che erano
presenti.
I rievocatori del gruppo di marzabottesi organizzati per ricordare nel migliore
dei modi e rilanciare il passato più
remoto della Valle del Reno, hanno garantito una apprezzata coreografia
all’illustrazione della dottoressa che, per rendere ancora più suggestiva la
visita, ha lasciato spazio agli interventi dei suoi collaboratori in costumi
etruschi . Davanti al tempio di Tinia, il gruppo di rievocatori si è presentato ,
mettendo in risalto che era presente come ospite anche una veterana delle rievocazioni
storiche, una ‘matrona’del gruppo Prima Legio Italica che ha collaborato con i
rievocato di Marzabotto nell'evento
‘etrusco’ di Monteacuto Ragazza a Grizzana Morandi,la scorsa estate.
Tornando a sabato 15 febbraio, io vestivo gli abiti del generale etrusco
Velthur, l’amico Roberto impersonava Laris il sacerdote, suo figlio Alessio, il
cui nome etrusco è Avile ha ricevuto i complimenti dei visitatori per la
passione con cui si dedica alle rievocazioni , la moglie Libera era Lasa e l’ospite
della Prima Legio Italica , Serena, era Atia Caelia nome romano,ma anche lei sceglierà
un nome etrusco. Le piace molto collaborare con i musei e ne visita tanti anche
da turista, per prepararsi al meglio, come tra l'altro cerchiamo di fare noi.
Le foto sono di Giampietro Boschini
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