Di F.TAMBURINI
Si è costituito un Comitato di residenti delle zone ‘azzoppate’ dalla frana di Sabbiuno che si è dato lo scopo di sollecitare il Comune ad intervenire con la massima urgenza per ripristinare la viabilità interrotta dalla frana di Sabbiuno e superare in tempi brevi il forte disagio che si è venuto a creare per chi deve portarsi a Bologna o rientrare. Gli abitanti di una vasta area collinare gravitano infatti per i servizi di ogni genere, in particolare di quelli scolastici, sulla città e via Sabbiuno è indispensabile per raggiungere Bologna con 'tempi sopportabili'.
Il Comune sta affrontando il problema. Nei prossimi giorni una rappresentanza di cittadini, che fanno parte del Comitato, dovrebbe essere ricevuto in Comune per un incontro. La speranza è di avere notizie confortanti e che facciano sperare in una soluzione rapida del problema.
Diversi organi di informazione hanno trattato il problema, fra cui Repubblica.it
in cui si legge:
Via Sabbiuno, il Comune: "Occorrono 700mila euro per riaprirla"
L'assessore Malagoli risponde ai cittadini che protestano per la chiusura
della strada sui colli dopo la frana: "Stiamo cercando i fondi". Intanto sarà creato un
passaggio pedonale
"Stiamo lavorando per
avere le risorse, circa 700.000 euro, per permetterci di fare i lavori di
consolidamento, per attaccarci alla roccia, per consolidare una volta per tutti
quella strada e rimetterla in sesto nel più breve tempo possibile". Lo ha
detto l'assessore comunale ai lavori pubblici, Riccardo Malagoli, facendo il
punto, nel question time a Palazzo d'Accursio, sulla chiusura forzata (per
frana) di via Sabbiuno. Ma senza dare date precise per la sua riapertura dopo
che nei giorni scorsi un comitato di oltre
un centinaio di cittadini, non solo residenti, ha lanciato
un sos chiedendo tempi rapidi per la
riapertura della strada.
Malagoli ha spiegato che,
proprio per ridurre i disagi dovuti alla chiusura della strada, "è in fase
di definizione un accordo bonario con la proprietà confinante a monte della via
al fine di realizzare un percorso pedonale alternativo e provvisorio che
consenta il passaggio dei pedoni così da poter raggiungere l'autobus che si
attesta a valle presso il ristorante La Lumiera". Per farlo, serve un
completamento dei rilievi topografici che si può concludere entro questo mese.
Poi "si può ipotizzare di poter individuare la soluzione progettuale entro
la fine di marzo; il progetto preliminare condiviso può essere affidato con
procedura di 'estrema urgenza' al fine di riaprire il nuovo tracciato", ha
aggiunto l'assessore.
Dopo la frana (avvenuta il 5 febbraio), il 12 febbraio sono state eseguite le prime indagini necessarie sulla cosiddetta "caratterizzazione sismica dei suoli e della stabilità della frana", ha detto Malagoli che aspetta i risultati. Ma già adesso può dire che "il movimento franoso è ancora attivo e, giornalmente, la situazione viene monitorata e documentata. Sono già state programmate tre prove penetrometriche statiche, una prospezione geofisica e due prove tomografiche" per "individuare la soluzione progettuale più idonea". I responsi sono attesi entro la metà di marzo.
L'area colpita dalla frana è molto delicata, ha sottolineato Malagoli: fa parte della zona dei calanchi di Sabbiuno, caratterizzata "da una notevole acclività e dalle presenza di creste e vallecole strette e profonde. Si tratta di una forma attiva di dissesto nel territorio, in cui sono frequenti e naturali movimenti gravitativi tipo colata di fango". E le tante piogge non hanno fatto che accelerare i "fenomeni erosivi che caratterizzano queste strutture morfologiche attive".
Dopo la frana (avvenuta il 5 febbraio), il 12 febbraio sono state eseguite le prime indagini necessarie sulla cosiddetta "caratterizzazione sismica dei suoli e della stabilità della frana", ha detto Malagoli che aspetta i risultati. Ma già adesso può dire che "il movimento franoso è ancora attivo e, giornalmente, la situazione viene monitorata e documentata. Sono già state programmate tre prove penetrometriche statiche, una prospezione geofisica e due prove tomografiche" per "individuare la soluzione progettuale più idonea". I responsi sono attesi entro la metà di marzo.
L'area colpita dalla frana è molto delicata, ha sottolineato Malagoli: fa parte della zona dei calanchi di Sabbiuno, caratterizzata "da una notevole acclività e dalle presenza di creste e vallecole strette e profonde. Si tratta di una forma attiva di dissesto nel territorio, in cui sono frequenti e naturali movimenti gravitativi tipo colata di fango". E le tante piogge non hanno fatto che accelerare i "fenomeni erosivi che caratterizzano queste strutture morfologiche attive".
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