giovedì 6 febbraio 2014

il sindaco di Sasso Marconi a Roma per lo 'Sprecozero'.


Mazzetti
Dal Comune di Sasso Marconi:

C’era anche il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti, componente della task force che cura il Piano Nazionale di lotta allo spreco alimentare, all’incontrato di ieri a Roma in cui il primo cittadino ha presentato  la neonata associazione Sprecozero.net.
Con lui c’erano Andera Segrè, Vincenzo Balzani e Rossella Zadro e l’incontro è servito anche per  una valutazione dello stato di fatto e del programma del progetto.
Ma hanno partecipato anche importanti realtà bolognesi come Unibo, Last Minute Market, Cia, Coldiretti, AUSL Bologna oltre a protagonisti nazionali come WWF, SWG, EXPO Milano, Agenda 21, Unione Consumatori, Coop, Federconsumatori e, naturalmente, il Ministero dell’Ambiente  e della tutela del territorio e del mare.




14 commenti:

Anonimo ha detto...

I problemi veri vengono sempre raggirati altrove e ci si occupa di cose senza senso che non portano a niente. Gli unici sprechi veramente, si trovano nelle mense di ospedali nelle mense aziendali nei grandi gruppi di ristoro e nelle mense degli ospedali. A casa della gente comune non ci sono sprechi perchè non hanno da mangiare, perciò chi spreca sono le grandi multinazionali, comprese le lobby...... e a casa dei sindaci.

Anonimo ha detto...


si spreca x l' ennesima volta ai palazzi di roma e ce ne sono tantissimi, quyando i politici vanno nei ristoranti quello che rimane viene buttato e pensare che vicino a montecitorio esiste da anni, un centro della " caritas" è un' enorme schiaffo alla povertà.

Cesare Zecca ha detto...

In un mondo che viene consumato ogni anno per circa il 150% della propria biocapacità (in Italia siamo al 400% della propria biocapacità, la sola provincia di Bologna ha impronta ecologica superiore alla biocapacità di tutta la regione Emilia Romagna!!) il primo spreco da fermare è quello della (crescita dei consumi dovuto alla) crescita demografica che è conseguenza e concausa (non unica) dell'abberrante consumo (edilizio) di territorio.

Quindi il punto n° 0 dello spreco zero è e deve essere quello della decrescita demografica, il punto n° 1 è non solo lo stop completo al consumo di territorio ma addirittura la rinaturalizzazione del territorio distrutto da cemento & infrastrutture, la ricostituzione dei sistemi biotici e fotosintetici distrutti per tentare di aumentare anche solo di poco la biocapacità della quale siamo già ora in drammatico e spaventoso deficit.

Cesare Zecca ha detto...

aberrante...

Scusate

Anonimo ha detto...



il tema è lo spreco alimentare e non territoriale.
Zecca leggi e rimani nel contesto dll' argomento, altrimenti non rispondere se non capisci.

Anonimo ha detto...

NON sono in grado di esprimermi con competenza nel merito del tema sprecozero, mi pare però che sig ZECCA abbia letto un'altro articolo e che comunque sia discutibile la sua opinione sulla crescita demografica.
Le soluzioni devono SEMPRE essere in armonia e compatibili con il progresso ecosostenibile dell'essere umano.
Scusa Zecca ma Di Pietro direbbe che c'azzecca, fai un sorriso e passa oltre.
saluti anonimi da un amico

Cesare Zecca ha detto...

Allora, esistono impatti diversi per diversi tipi di spreco.
Insomma, se uno ha la cisterna dell'acqua potabile con delle perdite colossali, può anche concentrarsi e baloccarsi controllando attentamente se il vaso di geranio è innaffiato con 20.7cm3 di acqua o se con 20.5 cm3 di acqua al giorno e può impegnarsi per arrivare alla seconda quantità, risparmiando un 0.96% di sprechi sul vaso di geranio, risparmio che sul consumo attuale giornaliero ha tanti di quegli zeri dopo la virgola che non si può scrivere con due cifre decimali.

Però così facendo si distrae (o non vuol sapere) che la cisterna perde 0,12l/s di acqua, avvero 10368l di acqua al giorno.
Non solo, quando gli dici che in casa arriveranno altre 6 persone prima e poi altre 50 etc., egli ti risponderà che il tema non è quello né della riparazione né quello della sostenibilità dei consumi idrici, ma che si parla di spreco zero nel consumo di acqua per l'innaffiatura dei gerani o per l'acqua negli sciacquoni, etc. .

Se lo spreco aumenta in modo esponenziale per l'aumento esponenziale della popolazione, è matematico che NESSUNA misura lineare (quando va bene, quasi sempre asintotica) di aumento di efficienza e di riduzione degli sprechi può "resistere".
La curva dell'aumento dell'impronta biologica matematicamente sovrasterà superando qualsiasi curva compresa quella della biocapacità che non solo non è lineare ma, peggio, è in diminuzione da molti decenni.
(in altre parole, più homo ci sono e più superfici fotosintetiche e più sistemi biotici vengono distrutti dall'antropizzazione del verde residuale e questo comporta anche una DIMINUZIONE della biocapacità).

Quindi l'aumento della popolazione non solo aumenta i consumi ma induce anche un aumento del consumo del territorio che diminuisce la biocapacità.


"Trascurabile" dettaglio: non solo non c'è questa biocapacità ma già ora (O R A, 2014, febbraio, 6) e già da lustri essa è di molto inferiore all'impronta ecologica, ovvero da decenni stiamo giulivamente svuotando la dispensa.

Ogni crescita della popolazione quindi aumenta ulteriormente il già pessimo deficit annuale attuale di biocapacità e aumenta il debito ecologico complessivo.

Poi uno può anche pensare di ridurre prima e limare poi gli sprechi alimentari - cosa sacrosanta - ma se poi continua a distruggere boschi, prati e pure pascoli e campi che servono a produrre il cibo (e molte altre risorse banali come acqua, ossigeni, etc.) per case, capannoni, centri culturali, stadi, strade, etc. mi pare un scelta non "brillantissima", no!?

Andare alle cause, alla radice del problema garantisce una probabilità maggiore di risolvere i problemi e di farlo in tempi e con risorse inferiori.

Anonimo ha detto...

E' tutta propaganda di concreto non c'è niente e Mazzetti invece che farsi delle foto a Roma farebbe bene a pensare ai problemi di Sasso.

Anonimo ha detto...

interditelo. decrescetelo.

Anche in Cina hanno tolto il blocco al "un figlio e non piu' di un figlio"
I comunisti non esistono piu'. Trovati un'isola.

Anonimo ha detto...

zecca e la solita filosofia dei romanzi scritti, non pagano più devi essere più concreto e credibile, delle balle che hai scritto non interessa a nessuno. Sono ben altri i problemi CONCRETI.

Cesare Zecca ha detto...

1. Carestia di Chalisa (INDIA), 1783-1784
45 000 000 morti

2. Grande carestia cinese (CINA), 1958-1961
36 000 000 morti

3. Carestia del Bengala (INDIA), 1770
10 000 000 morti

4. Carestia del '36 (CINA), 1936
5 000 000 morti

5. Fame di Povolzhye (RUSSIA), 1921-1923
5 000 000 morti

6. Olodomor (UCRAINA), 1929-1933
3 500 000 morti

7. Carestia persiana (IRAN), 1870-1871
2 000 000 morti

8. Grande carestia irlandese (IRLANDA), 1845-1849
1 500 000 morti

9. Carestia dell'India settentrionale (India), 1869
1 500 000 morti

10. Carestia sovietica (RUSSIA), 1947
1 500 000 morti

11. Carestia nordcoreana (COREA DEL NORD), 1996
600 000 morti

12. Carestia dell'occupazione (GRECIA), 1941-1944
300 000 morti

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_famines


Comunisti? Che c'entrano?
Mao (comunista) aveva spinto al massimo sulla riproduzione degli homo.
Col risultato della grande carestia cinese, tra il 1958-1961, carestia in cui avvennero le peggiori e più orribili cose, barbari misfatti, non solo sono i 36.000.000 (trentaseimilioni di morti) solo alcuni anni dopo quella che l'aveva preceduta (5M di vittime).

Furono episodi così cruenti e drammatici che il motto fu "Mai più!" e il PCC cambiò radicalmente la politica demografica, da cui la politica del figlio unico.

E' possibile che lei ignori queste cose, ma anche se così fosse, cosa c'entra il comunismo?
Perché le persone hanno o non hanno necessità di cibo, energia, risorse, acqua, cure, spazi, ospedali, riscaldamento etc. a seconda che siano o meno con la casacca rossa, con quella viola, bruna, a pois?
Gli irlandesi morti come le mosche per la carestia irlandese erano comunisti? e i greci?

Ma perché bisogna scrivere dei commenti così sciocchi?

Anonimo ha detto...

zecca stai parlando dei tuoi commenti sciocchi e prolissi nonchè anacronistici.

Hanno tolto la politica del figlio unico un'altra volta.

I comunisti (che credono essere i geni su questa terra) hanno capito (?) che la loro era una politica scriteriata.

in quanto a ospedali qui in appennino negli ultimi 50 anni chi ha manovrato? Gli irlandesi?

Cesare Zecca ha detto...

> Hanno tolto la politica del figlio unico un'altra volta.

Mh.
Allora lei non ha capito perche' in Cina fu istituita la legge del figlio unico e che cio' ha evitato 300M homo cinesi da sfamare.
E' tonto veramente o fa il finto tonto?
La disonesta' intellettuale e' una forma di stupidita' latente piu' profonda e a effetti a lungo termine.

Diventa necessario fare corsi di aritmetica per spiegare cio' che e' del tutto elementare.
Problema per la classe IIIB.

Abbiamo 1.2kg di farina di mais, per una porzione di polenta sono necessari 150g di farina. Quante persone possono averne una porzione?

Se non riuscisse a risolverlo chieda a suo nipotino Matteo di otto anni.
Fa bene a rimanere anonimo cosi' non le ritireranno la licenza elementare.

Ah, sara' l'aritmetica comunista.

Anonimo ha detto...

Lei si fa da specchio agli sproloqui che dice sugli altri.

Lei la scuola l'avrà trovata chiusa perchè sapevano chi fosse.

Il geneticamente modificato le serre il nutrimento in pillola o in un'unica bevanda.

Anche noi qui siamo in esubero però, nonostante la crisi mangiamo male ma compriamo lo smartfon.