giovedì 23 gennaio 2025

Chiapporato, il borgo abbandonato che sogna una nuova vita

Un'iniziativa per il recupero del paese situato a 856 metri sul livello del mare, nel comune di Camugnano



L'appello di Fabio Righi


Sulle pendici occidentali del Monte Calvi, nel cuore dell’Appennino bolognese, si trova Chiapporato, un borgo storico a 856 metri di altitudine nel territorio di Camugnano. Questo luogo, un tempo abitato, oggi versa in stato di abbandono, vittima di degrado e atti vandalici.

Il gruppo di ricerca e volontariato "Arca", attivo sull'Appennino bolognese, si è impegnato a preservare e valorizzare questo borgo unico e ricco di storia. “Un luogo come Chiapporato merita di essere protetto e riportato a nuova vita,” dichiarano i volontari. Negli ultimi mesi, il gruppo ha lavorato duramente per riparare i danni, ripulire gli spazi e cercare di restituire vitalità al borgo. Tuttavia, a causa di alcune difficoltà, il progetto ha subito rallentamenti e il numero di partecipanti si è ridotto.

Per proseguire nella missione di recupero, i volontari di Arca lanciano un appello a persone, associazioni ed enti interessati a contribuire al rilancio di Chiapporato. A tal proposito, è stato organizzato un incontro il 26 gennaio alle ore 10 presso il municipio di Camugnano.

Le origini del borgo risalgono al primo millennio, con la prima menzione ufficiale nel 1145, quando il territorio apparteneva all'Abbazia di San Salvatore di Vaiano. Popolato per secoli da carbonai, pastori e boscaioli, oggi Chiapporato è meta di escursioni e itinerari turistici.

Nonostante il degrado, il borgo conserva un fascino speciale, con i resti di antichi edifici, un vecchio lavatoio, un forno, una buca delle lettere e tracce di antiche targhe sui ruderi. La chiesa di San Giovanni Battista, che domina il borgo, è stata restaurata nel 2005, portando con sé anche l’elettricità per la prima volta nella storia del paese. Accanto al borgo si trova un piccolo cimitero risalente al 1847.

Fino al 2013, Chiapporato era abitato da due donne, madre e figlia, che vivevano allevando conigli, pecore e galline. Oggi il borgo attende di essere riscoperto e riqualificato, nella speranza che l'incuria e l’abbandono possano lasciare spazio a una nuova vita per questo prezioso angolo di storia e tradizione.

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