Il Comune informa:
Giovedì 23 gennaio, durante la seduta del Consiglio
comunale dedicata al Giorno della Memoria, gli alunni della classe 5^C della
scuola primaria Tovoli hanno letto una lettera indirizzata a Liliana Segre.
La
lettera, scritta nell’ambito del progetto scolastico "Cara
Liliana..." promosso dall’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati
nei campi nazisti), è stata pensata per rivolgersi idealmente alla Liliana
bambina che, nel 1938, fu costretta a lasciare la scuola a causa delle leggi
razziali. I bambini si sono immedesimati nei compagni di classe che Liliana non
ha potuto avere, esprimendo emozioni e riflessioni in un messaggio carico di
empatia e umanità.
Proseguono
le iniziative per il Giorno della Memoria a Casalecchio di Reno:
Lunedì 27 gennaio 2025
Ore 10.15 – Aula Magna dell’Istituto “G. Salvemini” (via
Pertini, 8)
Radici di Memoria, Futuro in Speranza
Evento commemorativo della Shoah, trasmesso in diretta streaming sul Canale
YouTube della Consulta provinciale degli studenti di Bologna.
Interventi
di:
- Daniele De
Paz, presidente della Comunità ebraica di Bologna
- Asher
Colombo, docente di Sociologia all’Università di Bologna
L’incontro,
aperto agli studenti della Consulta provinciale e alle classi dell’Istituto
Salvemini, vedrà la partecipazione del sindaco di Casalecchio di Reno Matteo
Ruggeri e degli assessori Claudio Baccolini e Mario Vanelli.
A
cura della Consulta provinciale degli studenti di Bologna, in collaborazione con
l’Istituto “G. Salvemini”.
Martedì 28 gennaio 2025
Ore 20.00 – Casa della Conoscenza, Piazza delle Culture (via
Porrettana, 360)
Della compassione di Rosa Luxemburg
Un’antologia di lettere, poesie e immagini per ricordare Rosa Luxemburg, figura
emblematica di rivoluzionaria, internazionalista e pacifista.
Drammaturgia
a cura di Edvige Ciranna; parte tecnica e suono affidati a Giorgio Tacconi.
A
cura dell’associazione Percorsi di Pace, con il contributo dell’Amministrazione
comunale.
Il testo completo della lettera inviata a Liliana Segre:
Cara Liliana come stai? Oggi, a scuola, durante l’intervallo, tutti noi della classe terza ci siamo chiesti perché è da un po’ che non ci sei. E’da molto tempo che non ti vediamo e ci manchi molto. I primi giorni della tua assenza non ci siamo preoccupati, ma ormai è passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti: era la fine d settembre alla “Festa dei violini” che si è tenuta in centro a Milano. In questo periodo io, la Gina, la Francesca e la Marta, ci siamo chieste dove tu fossi andata. La Gina una volta ha detto che eri partita per il “Paese dei Balocchi” perché la maestra aveva letto la storia di quel burattino di legno, Pinocchio, partito con il suo amico Lucignolo, in cerca di avventura. Ma non poteva essere, dicevo io, perché tu non eri “una somara” come loro. L’Ale invece diceva che tu eri assente perché eri scivolata dentro la lavagna di ardesia e finita dietro il muro. Ma anche qui non poteva essere, dicevo io, perché, va bene che eri secca secca, ma come facevi a mangiare e a dormire da lì? La Marta e la Francesca dicevano che la cartina geografica ti aveva inghiottita e ti aveva portata in cima al Monte Bianco. Allora abbiamo preso la cartina e l’abbiamo scrollata per farti uscire, ma non c’è stato verso! La maestra Giuseppina ci ha chiesto perché stavamo scuotendo la cartina e fu allora che lei ci ha raccontato una brutta storia che riguardava proprio te …un re e un signore di cui non ho ben capito il nome e forse è stato meglio così. Questo re cattivo ha firmato delle leggi, cattive come lui. Secondo le brutte persone, tu, la tua famiglia, tanti nostri amici eravate diventati d’un tratto strani: eravate “ebrei”! Durante la lezione, noi tutti, ci siamo chiesti che tipo di malattia fosse essere ebreo, era contagiosa? Se sì, come si prendeva questa malattia? Le settimane passavano e, all’interno delle nostre famiglie, ma anche in giro, cominciavamo a sentire chiedere sempre più spesso, che voi non solo eravate malati di “ebraismo”, ma venivate pure da un altro pianeta, perché eravate di un’altra “razza”. Noi bimbi avevamo sentito questa parola “razza”, ma parlando di cani, non di esseri umani. Noi ci abbiamo riflettuto tanto e eravamo giunti tutti alla stessa conclusione, nessuno di noi vi aveva mai sentito abbaiare! Nella speranza di rivederti il giorno successivo, ciascuno di noi aveva portato da casa: chi un pezzetto di pane, chi qualche castagna, chi un po’ d’uva, chi un pezzetto di focaccia, chi una mela…, ma mangiavamo tutto noi perché tu non c’eri mai. Però i conti non ci tornavano più: perché non guarivi da questa brutta “malattia” che aveva colpito tutti voi in famiglia e amici? Così continuammo a chiedere, sempre più in maniera insistente, per avere delle risposte dalla maestra Giuseppina o dai nostri genitori. Purtroppo, la risposta, noi non l’abbiamo mai bevuta, i genitori ci hanno sempre detto che eri partita per un lungo viaggio. Eravamo bimbe, avevamo otto anni, ma capivamo dalle loro facce quando ci dicevano bugie: il loro naso si allungava come quello di Pinocchio…brutto segno…Noi non ti abbiamo più visto in classe, nonostante le brutte notizie che sentivamo, ti abbiamo sempre conservato il posto, la merenda e anche un lapis. Chissà se un giorno ti vedremo arrivare a scuola o forse non ti vedremo mai più, almeno in questo pianeta. Di una cosa siamo sicure tutte: ci rivedremo nei nostri sogni, lì, nessuna malattia, nessun pericolo potrà mai toglierci la nostra amicizia. E’ lì che ti terremo, cara Liliana, stretta, stretta nei sogni di noi bambini…Quello è il luogo più sicuro che abbiamo immaginato per nascondervi dai mostri che vogliono portarvi via nella terra del silenzio!
A presto, con tanto affetto
Le tue compagne
6 commenti:
Firmato: Le tue compagne.... Indottrinati fin da piccoli.
Ho fatto un commento critico, molto critico verso la segre ma è stato censurato, la pessima verità su questa persona non può essere detta.
Compagne de che?
Che povero uomo che sei...
..ma quei due importanti politici israeliani che hanno sulle spalle un mandato di cattura per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, emesso dal tribunale internazionale dell'Aja, stanno ricordando anche loro...?
"quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito"... Con il governo Meloni gli stolti possono tornare a sproloquiare senza pudore...
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