giovedì 23 settembre 2021

Per la beatificazione di don Fornasini e di tutti i sacerdoti martiri di Monte Sole

 Domenica 26 settembre 2021 alle ore 16.00 nella Basilica di San Petronio in Bologna si celebra la Messa di Beatificazione del martire don Giovanni Fornasini, morto il 13 ottobre 1944 a San Martino di Caprara.  Presiede la celebrazione  a nome del Santo Padre il Card. Marcello Semeraro,  Prefetto della Congregazione  delle Cause dei Santi.


Marina Fortuzzi ha inviato un suo  ricordo di don Dario Zanini che tanto si è prodigato per la beatificazione di don Fornasini e di tutti i sacerdoti martiri di Monte Sole.

Inoltre ha allegato un articolo di Don Dario, scritto in ricordo di don Fornasini, con il quale aveva avuto modo di trascorrere momenti importanti all'inizio del loro apostolato. 



Caro don Dario,

ecco, finalmente, la notizia che tanto hai atteso e per cui hai molto lavorato: don Giovanni Fornasini beato! Ma tu eri già sicuro  delle virtù e dell’ eroicità del parroco di Sperticano che hai conosciuto di persona.

Hai celebrato ogni anno gli anniversari delle stragi, hai incontrato i testimoni ancora viventi che accorrevano per ricordare i loro cari con la preghiera e con commozione. Hai intervistato e ascoltato, hai interrogato e consolato, hai condiviso lacrime e sofferenze intime! Nuove pagine da aggiungere al tuo diario. Un lavoro di ricerca storica lungo, approfondito  e fedele.

Hai scritto articoli su bollettini, riviste e giornali, hai partecipato a incontri e convegni, hai messo nero su bianco e parlato continuamente dei  fatti di Monte Sole, Casaglia, Cerpiano, S.Martino, Sperticano, la Botte di Pioppe,  ecc. Quanto hai gioito incredulo il giorno in cui, sotto le macerie della chiesa di Casaglia, hai ritrovato la  pisside schiacciata! 

Anche il giorno in cui sei stato male eri al tavolo del tuo ufficio a scrivere e lavorare su questi avvenimenti.  

Dicevi: “Il Signore mi ha concesso di vivere a lungo perché potessi testimoniare da prete ciò che  ho udito e visto, per amore della verità di quegli anni di guerra e di stragi, per un elenco dettagliato, meticoloso delle vittime, circa770. Ogni numero una persona, un volto, un amico, una vita, quelle vite per le quali don Fornasini ha donato la sua, martire tra martiri.

Abbiamo imparato a conoscere le figure di questi preti rimasti con le loro comunità e immolati loro stessi in un sacrificio cruento.

Sei stato nominato vicepostulatore per la beatificazione di don Giovanni Fornasini e hai partecipato al primo Comitato con altri amici per iniziare una nuova avventura che avrebbe portato il sacerdote verso il riconoscimento delle sue virtù e del suo martirio.

Rimane la tua ricerca storica, ora presso l’Archivio Arcivescovile e sfociata nel tuo libro "Marzabotto e dintorni 1944 di Dario Zanini”.

Questo libro testimonianza è un ricco  elenco di avvenimenti, luoghi, persone, conoscenti, interviste e foto.

Chi desidera ricevere il libro può contattare la Parrocchia di S.Pietro di Sasso Marconi tel.051 5063210 - mail chiesesasso@gmail.com

 


Articolo di don Dario Zanini

La bicicletta apostolica di don Fornasini

Per don Fornasini la bicicletta fu importante come uno strumento pastorale di lavoro. Ovunque ci fosse bisogno di aiuto egli giungeva tempestivamente, pedalando alla don Camillo, in una foggia inconfondibile: cappello largo e tondo in testa, tonaca raccolta come una minigonna, pantaloni sporgenti e due scarponacci ai piedi.

Così, dopo un bombardamento, egli si presentò a Lama di Reno per mettersi ad estrarre con le mani morti e feriti dalle macerie fumanti. Così, dopo un altro bombardamento, raggiunse in fretta Vaiarana di Luminasio, anticipando l'arrivo del parroco locale don Lino Pelati.

Un altro giorno don Giovanni, macinando 70 Km di strada Porrettana, si precipita a Sammommè, sulle colline pistoiesi, dov'è successo un pasticcio: 32 persone, racimolate qua e là, sono impegnate a costruire opere di difesa per l'esercito germanico. Due di loro se la sono svignata. I tedeschi minacciano di fucilare chi doveva controllarli, Aldo Riccioni di Lizzano in Belvedere. Don Giovanni chiede una tregua e assicura il suo impegno. Dopo pochi giorni si ripresenta a Sammommè accompagnato dai due fuggiaschi, scovati proprio a Marzabotto e convinti a rientrare, poi, a sorpresa, stacca dal manubrio della bici una capace sporta dalla quale estrae un pollo, due bottiglie di vino e del pane. Prodigio: le minacce del comandante tedesco si concludono in un'allegra festa fra amici.

La bicicletta fu veicolo indispensabile a don Fornasini per un lungo e intenso servizio pastorale a Vedegheto. Con lui ci eravamo incontrati a S. Martino l'11.11.1943 nell'ultima festa patronale, presenti, fra gli altri, don Marchioni e don Casagrande, che fece gli onori di casa: i tre futuri martiri si trovarono insieme quel giorno per l'ultima volta. 

 

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