Continua a
far discutere l’iniziativa del Comune di Bologna che, nell’ambito delle
politiche di riduzione del danno legate al consumo di sostanze stupefacenti, ha
previsto la distribuzione gratuita di pipe per crack ai tossicodipendenti. Una
misura che, secondo l’amministrazione comunale, mira a limitare i rischi
sanitari connessi al consumo – come la diffusione di malattie infettive dovute
alla condivisione di strumenti improvvisati e non sterilizzati – ma che sta
sollevando forti critiche da parte di forze politiche e associazioni.
A Sasso
Marconi, il circolo locale di Fratelli d’Italia ha annunciato una raccolta
firme per dire “no” a quella che definiscono una “politica di resa” di
fronte al problema della droga. L’iniziativa si terrà domani, giovedì 11 settembre,
dalle 17 alle 19 in Piazza Martiri, con l’obiettivo di
sensibilizzare la cittadinanza e fare pressione sull’amministrazione bolognese
affinché venga rivisto il provvedimento.
Secondo i
promotori, la distribuzione gratuita di strumenti per il consumo di crack non
solo rischia di normalizzare l’uso di sostanze altamente pericolose, ma
rappresenta anche un messaggio contraddittorio verso i giovani e le famiglie,
che si aspettano dalle istituzioni un impegno più deciso sul fronte della
prevenzione e del recupero.
3 commenti:
Ma certo, ovvio, il messaggio del governo bolognese ha il sapore della resa di fronte il flagello della droga ! E quindi cosa potrà mai essere metabolizzato nella mente dei giovani che la consumano? E da quelli che si accingono a consumarla? Non va bene per niente, sbagliato! Le misure da prendere sono altre, più onerose e più scomode.
La distribuzione di "pippe" al popolo è da sempre l'unica attività che la politica possa e sappia fare.
Distribuendo siringhe, pipe per il crack e altri attrezzi per drogarsi meglio, in salute e in sicurezza.
Ma allora perché non fornire anche pistole ai sociopatici o cappi già confezionati e insaponati agli aspiranti suicidi?
Una istituzione non può agevolare l'utilizzo della droga. È immorale, è antietico, è antisociale.
Già ammettere l'impotenza è grave.
Farlo senza neanche averci provato è ancora peggio.
Ma aiutare perché tanto non si può fare nulla non dimostra impotenza, dimostra invece volontà di far circolare la droga perché la difficoltà di assunzione è uno dei freni alla diffusione della droga.
I nemici del popolo sono al potere, semplicemente.
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