'Lo Stato di diritto si verifica nel trattamento dignitoso'
"Abbiamo visto le nostre motovedette scaricare i migranti ammanettati in Albania. E' importante ancora oggi, in questo luogo, dirci che lo Stato di diritto si verifica proprio nel trattamento dignitoso per tutti gli uomini e le donne, specie per i più bisognosi e i più fragili".
Lo ha detto don Luigi Ciotti, parlando dal palco di
Monte Sole per il 25 aprile. "Dobbiamo dire ad alta voce no ad una
politica che ha venduto l'anima al consenso e al potere. Dobbiamo anche dirci
che i migranti morti sono la coscienza sporca di un occidente che volge la
testa dall'altra parte. La disumanità non può essere legge. Dobbiamo sostenere
quelle ong che nei nostri mari vengono multate se salvano la vita delle persone
e vengono costrette ad andare in porti lontani, penalizzando già la sofferenza
e la fragilità di chi viene soccorso", ha aggiunto il sacerdote,
denunciando "la violenza che si commette legalmente nel nostro Paese con
parole trionfanti di qualche politico, nel trattare le persone in quel
modo". (Foto e testo di ANSA)

6 commenti:
Illustrissimo Don Ciotti, d'accordo nel denunciare i maltrattamenti nei confronti di chi soffre e cerca protezione nel nostro paese ma, lo Stato di diritto vale anche per gli italiani che lavorano, sgobbano e hanno responsabilità di famiglia e che si vedono attorno, nelle scuole, sui mezzi pubblici, sulle strade o mentre fanno la spesa tutti i giorni una delinquenza che uccide, ferisce stupra ecc. Molto spesso di provenienza migratoria...o no?
Nel nostro paese violenza gratuita senza punizioni.
Prima la penetrazione violenta, poi, per molti clandestini e nordafricani di generazione n, violenze sempre peggiori sugli indigeni.
Ciotti difende la guerra migratoria.
No grazie.
Ciotti, ma anche no!
Peccato non sia cardinale, senno' sarebbe un Papa perfetto.
Non Le basta vedere che chi delinque viene arrestato e il giorno dopo viene liberato e continua a delinquere? Non è che ne stiamo accogliendo un po’ troppi? Hanno un letto dove dormire, hanno un “tetto che li ripara”, girano armati, si ammazzano fra di loro, vivono di furti e aggressioni, di spaccio, si sono presi “ il loro territorio” a scapito dei bolognesi “ la Montagnola, via Boldrini, piazza 20 settembre. A girare per Bologna c’è da aver paura. Senza citare Realtà di altre città. Mi spieghi: “quale integrazione” prevedono le istituzioni? Lei li “difende” ma noi tutti li dobbiamo “ sopportare “. Come la vede? Ha consigli in merito?
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