giovedì 17 aprile 2025

L’Arma dei Carabinieri rafforza il legame con l’Accademia Nazionale di Agricoltura: donato un “Albero di Falcone” in occasione del 218° Anno Accademico

 



Un nuovo importante gesto simbolico ha suggellato il consolidato rapporto tra l’Arma dei Carabinieri e l’Accademia Nazionale di Agricoltura. In occasione della cerimonia di apertura del 218° Anno Accademico, svoltasi lunedì 14 aprile nella storica Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna, l’Arma ha donato all’Accademia un giovane esemplare dell’“Albero di Falcone”.

L’evento si è svolto alla presenza delle principali autorità civili e militari cittadine, tra cui il Prefetto di Bologna Enrico Ricci, il Generale di Brigata Enrico Scandone, Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, e il Colonnello Gaetano Palescandolo, Comandante della Regione Carabinieri Forestale.

Nel corso della cerimonia, il Presidente dell’Accademia, Prof. Giorgio Cantelli Forti, ha conferito la “Targa d’Onore” al Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli – attuale Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria del Ministero della Difesa e già Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri – ripristinando un’antica tradizione accademica. Il riconoscimento intende celebrare l’impegno congiunto per la tutela del territorio, dell’ambiente e della cultura della montagna, frutto di una collaborazione avviata nel 2017 e costantemente rinnovata.

Nel suo intervento, il Generale Rispoli ha sottolineato come il partenariato tra l’Arma e l’Accademia abbia dato vita, negli anni, a numerose iniziative culturali, ambientali e formative, valorizzando l’attività quotidiana dei Carabinieri Forestali in tutta Italia.

A conclusione della cerimonia, il Colonnello Aldo Terzi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna, ha donato al Prof. Cantelli Forti un giovane esemplare in vaso del celebre “Albero di Falcone”, simbolo della legalità e della lotta alla mafia.

Il Ficus macrophylla columnaris magnolioides, prodotto dai Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità presso il Centro Nazionale Biodiversità di Pieve Santo Stefano (AR), deriva da gemme prelevate dall’albero che cresce a Palermo, nei pressi della casa del giudice Giovanni Falcone, assassinato nella strage di Capaci il 23 maggio 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti di scorta.

Diventato un vero e proprio “monumento civile”, l’Albero di Falcone è oggi meta di pellegrinaggio e raccoglimento per cittadini, studenti e visitatori, che vi lasciano messaggi e pensieri in memoria delle vittime delle mafie. Le sue giovani “repliche”, geneticamente identiche, vengono oggi consegnate alle scuole e alle istituzioni come strumenti di educazione alla legalità, all’impegno civile e alla salvaguardia ambientale.

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