Un
nuovo importante gesto simbolico ha suggellato il consolidato rapporto tra
l’Arma dei Carabinieri e l’Accademia Nazionale di Agricoltura. In occasione
della cerimonia di apertura del 218° Anno Accademico, svoltasi lunedì 14 aprile
nella storica Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna,
l’Arma ha donato all’Accademia un giovane esemplare dell’“Albero di Falcone”.
L’evento
si è svolto alla presenza delle principali autorità civili e militari
cittadine, tra cui il Prefetto di Bologna Enrico Ricci, il Generale di Brigata
Enrico Scandone, Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, e il
Colonnello Gaetano Palescandolo, Comandante della Regione Carabinieri
Forestale.
Nel
corso della cerimonia, il Presidente dell’Accademia, Prof. Giorgio Cantelli
Forti, ha conferito la “Targa d’Onore” al Generale di Corpo d’Armata Andrea
Rispoli – attuale Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria
del Ministero della Difesa e già Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e
Agroalimentari dei Carabinieri – ripristinando un’antica tradizione accademica.
Il riconoscimento intende celebrare l’impegno congiunto per la tutela del
territorio, dell’ambiente e della cultura della montagna, frutto di una
collaborazione avviata nel 2017 e costantemente rinnovata.
Nel suo
intervento, il Generale Rispoli ha sottolineato come il partenariato tra l’Arma
e l’Accademia abbia dato vita, negli anni, a numerose iniziative culturali,
ambientali e formative, valorizzando l’attività quotidiana dei Carabinieri
Forestali in tutta Italia.
A
conclusione della cerimonia, il Colonnello Aldo Terzi, Comandante del Gruppo
Carabinieri Forestale di Bologna, ha donato al Prof. Cantelli Forti un giovane
esemplare in vaso del celebre “Albero di Falcone”, simbolo della legalità e
della lotta alla mafia.
Il
Ficus macrophylla columnaris magnolioides, prodotto dai Carabinieri del
Raggruppamento Biodiversità presso il Centro Nazionale Biodiversità di Pieve
Santo Stefano (AR), deriva da gemme prelevate dall’albero che cresce a Palermo,
nei pressi della casa del giudice Giovanni Falcone, assassinato nella strage di
Capaci il 23 maggio 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti
di scorta.
Diventato
un vero e proprio “monumento civile”, l’Albero di Falcone è oggi meta di
pellegrinaggio e raccoglimento per cittadini, studenti e visitatori, che vi
lasciano messaggi e pensieri in memoria delle vittime delle mafie. Le sue
giovani “repliche”, geneticamente identiche, vengono oggi consegnate alle
scuole e alle istituzioni come strumenti di educazione alla legalità,
all’impegno civile e alla salvaguardia ambientale.
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