Nuove polemiche sulla mozione “La Casa brucia”
A
Marzabotto, il tema della pace continua a scuotere il Consiglio comunale. Al
centro del dibattito politico, ancora una volta, la mozione “La Casa brucia”,
ispirata all’omonima campagna nazionale contro l’invio di armi. Dopo essere
stata votata in aula lo scorso febbraio, la mozione è tornata sotto i
riflettori a causa di presunte irregolarità tra il testo approvato in Consiglio
e quello trascritto nel verbale ufficiale.
Le
consigliere di Marzabotto Civica, Maria Francesca Carbonaro e Valentina
Dondarini, hanno infatti sollevato il problema durante l’approvazione dei
verbali, denunciando che la versione allegata agli atti non corrispondeva a
quella votata. La sindaca Valentina Cuppi non ha smentito, spiegando che, a
causa di carenze nella registrazione della seduta, era stato necessario
“integrare” il testo con passaggi coerenti con lo spirito originario della
mozione. Ha inoltre dichiarato che, qualora si fosse ritenuta opportuna una
correzione formale, la mozione sarebbe stata sottoposta nuovamente al voto.
Ma la
spiegazione non ha convinto le opposizioni. La consigliera Carbonaro ha parlato
di “grave illecito”, mentre il consigliere Morris Battistini ha sollevato il
dubbio che simili discrepanze possano essersi verificate anche in altre
occasioni. Ha inoltre criticato il ruolo del vicesegretario comunale,
responsabile della correttezza formale degli atti, e segnalato differenze
sostanziali nel testo, come la specifica aggiunta del destinatario “Israele”
nel passaggio che impegnava l’Italia a non cedere armi. “Così sembra che ad altri,
come Hamas, la vendita sia consentita”, ha dichiarato.
Per evitare
ulteriori polemiche, il Consiglio ha deciso di emendare il bilancio rimuovendo
il punto controverso e di riportare la mozione alla votazione, prevista per domani, mercoledì 30 aprile.
Nel frattempo,
le consigliere Carbonaro e Dondarini hanno formalizzato un comunicato molto
critico in cui si legge:
“Nulla di
insolito, se non fosse per l’inserimento last minute di un punto
particolarmente delicato all’ordine del giorno: il numero 12, relativo all’‘Adesione
alla campagna nazionale La Casa brucia basta armi – campagna nazionale per
fermare le guerre. Approvazione ordine del giorno corretto’”.
Secondo le
due consigliere, si tratta dell’ennesimo episodio di gestione opaca da parte
della maggioranza. Già durante la seduta del 28 febbraio, la mozione —
presentata formalmente nella versione originale da Marzabotto Civica — era
stata riformulata più volte dalla maggioranza, che aveva infine approvato un
testo modificato. Ma a far discutere è soprattutto l’allegato al verbale: una
terza versione, mai votata in aula, che la sindaca Cuppi avrebbe rivendicato
come propria nel Consiglio del 17 aprile.
“Alla
vigilia della nuova seduta resta l’incognita: quale testo verrà messo ai voti
stavolta? Se ne arriverà un quarto, non ci stupiremo”, affermano Carbonaro e
Dondarini.
La questione, concludono, potrebbe presto finire in sedi legali. “La sindaca e la maggioranza — dichiarano — ne risponderanno davanti alla legge e ai cittadini”.
4 commenti:
Resto sempre più basita dalla allegra gestione che viene fatto delle sedute del Consiglio comunale.
È noto, e le registrazioni del Consiglio lo confermano, che la maggioranza ha gia respinto con voto congiunto al gruppo di Voce per Marzabotto, la risoluzione proposta dalla campagna nazionale di questa associazione e pertanto credo che ai piu, cosi come a me
appaia incomprensibile il comportamento della maggioranza.
Riportare in consiglio una mozione che di quella proposta ha solo il titolo e tutto il resto è l'opposto, gia bocciata, poi manomessa allegando alla delibera un testo sconosciuto ai Consihlieri Comunali, e ora un nuovo testo ancora diverso. Questa maggioranza non ha nulla di meglio di cui occuparsi?
L'unica cosa che ad una come me è chiara a questo punto è data dalla costatazione che la maggioranza che amministra Marzabotto non e d'accordo con chi propone venga cessato l'invio di armi, ma non vuole che si sappia. Fininiamola con queste commedie per favore.
Aggiungo che a mio avviso la Sindaca non ha fatto una gran figura banalizzando l'accaduto. Inoltre prima ha ribadito diverse volte che la colpa era della consigliera che ha letto per poi dire alla fine che la responsabilità era la sua, una volta messa alle strette. Questa è la misura del suo livello personale e politico
Mettere a verbale un testo diverso da quello votato in aula non è un falso in atto pubblico? La sindaca ha dichiarato che si assume la responsabilità
della variazione avvenuta....
Altro illecito dovrebbe essere anche il voto di una parte del verbale e non integralmente. Insomma una serie di pasticci tutti "certificati" da un segretario.
Vice segretario, una figura che la normativa consentirebbe solo in caso di vacanza, assenza o impedimento del segretario comunale titolare...
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