mercoledì 16 aprile 2025

Crisi e Resilienza: ARCA Appennino Bolognese Lancia un Appello alla Collaborazione per la Sicurezza del Territorio


 

In un momento storico segnato da crisi multiple e interconnesse – economica, migratoria, sanitaria, ambientale e geopolitica – l’associazione ARCA Appennino Bolognese lancia un appello alla cittadinanza e alle istituzioni per un’azione collettiva e concreta a favore della sicurezza e della resilienza del territorio montano.

Secondo ARCA, l’Appennino Bolognese e Tosco-Emiliano si trova oggi in una posizione di particolare vulnerabilità. L’instabilità internazionale, le difficoltà dei servizi pubblici, l’aumento delle tensioni sociali e le conseguenze a lungo termine della pandemia – inclusi gli effetti ancora dibattuti della campagna vaccinale – hanno generato un diffuso senso di smarrimento tra la popolazione.

“In questo contesto – si legge nel documento diffuso – il senso di preoccupazione è comprensibile. Ma è anche il momento di reagire con lucidità, responsabilità e solidarietà.”

Un'iniziativa aperta per un territorio più sicuro

L’appello si concretizza in una serie di azioni pratiche, rivolte a tutte le persone di buona volontà, con l’obiettivo di avviare una rete diffusa di collaborazione e auto-organizzazione. Tra le proposte principali:

  • Costruire reti locali di mutuo supporto, basate su piccoli gruppi organizzati a livello di borgata, frazione o quartiere;
  • Creare depositi di beni essenziali, utilizzando spazi pubblici o privati per lo stoccaggio di alimenti, abbigliamento e materiali utili in caso di emergenza;
  • Rafforzare il coordinamento con le istituzioni, promuovendo una sinergia tra cittadini e amministratori locali per una risposta più tempestiva alle crisi future.

ARCA sottolinea che prepararsi non significa generare allarmismo, ma adottare un approccio razionale e preventivo. «Essere pronti è un atto di cura verso sé stessi e verso gli altri», scrive l’associazione.

Una piattaforma condivisa per la resilienza dell’Appennino

Tra le proposte operative, ARCA punta a creare:

  • Una mappatura delle risorse e competenze locali, per conoscere e valorizzare le capacità presenti sul territorio;
  • Micro-unità territoriali con referenti locali e piani d’azione specifici;
  • Formazione condivisa e simulazioni d’emergenza, per rafforzare la cultura della protezione civile dal basso;
  • Sistemi di allerta precoce e comunicazione tra gruppi, con protocolli chiari e affidabili;
  • Strategie per l'autonomia locale, comprese l'autosufficienza alimentare ed energetica;
  • Piani per l'accoglienza degli sfollati e contrasto alla disinformazione attraverso canali locali verificati.

Verso un nuovo modello comunitario

Il documento si chiude con una riflessione sul modello storico delle comuni medievali italiane, caratterizzate da autonomia, partecipazione civica, gestione collettiva dei beni e solidarietà tra i cittadini. Un richiamo simbolico a un passato in cui le comunità erano capaci di autogovernarsi, difendersi e crescere in modo coeso e resiliente.

“La vera forza risiede nell’unione. Solo attraverso un impegno diffuso e condiviso potremo costruire un Appennino più sicuro, solidale e umano.”

ARCA Appennino Bolognese invita quindi associazioni, istituzioni, gruppi civici e singoli cittadini a unirsi a questa iniziativa aperta, con l’obiettivo di affrontare insieme le sfide del presente e del futuro. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si fa presto a dire "non generiamo allarmismo" ma, nel momento stesso che viene detto, la gente invece vorrebbe saperne di più! Posto che le istituzioni locali e nazionali su certi temi mantengono un forte atteggiamento omertoso, cosa si nasconde sotto i coperchi che sta trapelando?

Anonimo ha detto...

COLPIRE SUBITO L'IRAN PERCHÉ HA STRETTO ACCORDO CON LA RUSSIA PER IL RIARMO. I SUGGERIMENTI DELL'AMBASCIATORE DI TRUMP AD ISRAELE.
I pacifisti Trumpiani li riconosci subito, stanno lavorando per noi.
Il diplomatico statunitense John Bolton, già ambasciatore di Trump dal primo mandato, è intervenuto in diretta Tv affermando che il momento giusto per colpire l'Iran da parte di Israele è adesso. Si va allegramente verso la guerra totale, senza dichiarare guerra, comunicando via televisione.