In un
momento storico segnato da crisi multiple e interconnesse – economica,
migratoria, sanitaria, ambientale e geopolitica – l’associazione ARCA
Appennino Bolognese lancia un appello alla cittadinanza e alle istituzioni
per un’azione collettiva e concreta a favore della sicurezza e della resilienza
del territorio montano.
Secondo
ARCA, l’Appennino Bolognese e Tosco-Emiliano si trova oggi in una posizione di
particolare vulnerabilità. L’instabilità internazionale, le difficoltà dei
servizi pubblici, l’aumento delle tensioni sociali e le conseguenze a lungo
termine della pandemia – inclusi gli effetti ancora dibattuti della campagna
vaccinale – hanno generato un diffuso senso di smarrimento tra la popolazione.
“In questo
contesto – si legge nel documento diffuso – il senso di preoccupazione è
comprensibile. Ma è anche il momento di reagire con lucidità, responsabilità e
solidarietà.”
Un'iniziativa aperta per un territorio più sicuro
L’appello si
concretizza in una serie di azioni pratiche, rivolte a tutte le persone di
buona volontà, con l’obiettivo di avviare una rete diffusa di collaborazione e
auto-organizzazione. Tra le proposte principali:
- Costruire reti locali di mutuo
supporto,
basate su piccoli gruppi organizzati a livello di borgata, frazione o quartiere;
- Creare depositi di beni
essenziali,
utilizzando spazi pubblici o privati per lo stoccaggio di alimenti,
abbigliamento e materiali utili in caso di emergenza;
- Rafforzare il coordinamento con
le istituzioni,
promuovendo una sinergia tra cittadini e amministratori locali per una
risposta più tempestiva alle crisi future.
ARCA
sottolinea che prepararsi non significa generare allarmismo, ma adottare un
approccio razionale e preventivo. «Essere pronti è un atto di cura verso sé
stessi e verso gli altri», scrive l’associazione.
Una piattaforma condivisa per la resilienza
dell’Appennino
Tra le
proposte operative, ARCA punta a creare:
- Una mappatura delle risorse e
competenze locali, per conoscere e valorizzare le capacità
presenti sul territorio;
- Micro-unità territoriali con referenti locali e piani
d’azione specifici;
- Formazione condivisa e
simulazioni d’emergenza, per rafforzare la cultura della protezione
civile dal basso;
- Sistemi di allerta precoce e
comunicazione tra gruppi, con protocolli chiari e affidabili;
- Strategie per l'autonomia
locale,
comprese l'autosufficienza alimentare ed energetica;
- Piani per l'accoglienza degli
sfollati e
contrasto alla disinformazione attraverso canali locali verificati.
Verso un nuovo modello comunitario
Il documento
si chiude con una riflessione sul modello storico delle comuni medievali
italiane, caratterizzate da autonomia, partecipazione civica, gestione
collettiva dei beni e solidarietà tra i cittadini. Un richiamo simbolico a un
passato in cui le comunità erano capaci di autogovernarsi, difendersi e
crescere in modo coeso e resiliente.
“La vera
forza risiede nell’unione. Solo attraverso un impegno diffuso e condiviso
potremo costruire un Appennino più sicuro, solidale e umano.”
ARCA Appennino Bolognese invita quindi associazioni, istituzioni, gruppi civici e singoli cittadini a unirsi a questa iniziativa aperta, con l’obiettivo di affrontare insieme le sfide del presente e del futuro.

2 commenti:
Si fa presto a dire "non generiamo allarmismo" ma, nel momento stesso che viene detto, la gente invece vorrebbe saperne di più! Posto che le istituzioni locali e nazionali su certi temi mantengono un forte atteggiamento omertoso, cosa si nasconde sotto i coperchi che sta trapelando?
COLPIRE SUBITO L'IRAN PERCHÉ HA STRETTO ACCORDO CON LA RUSSIA PER IL RIARMO. I SUGGERIMENTI DELL'AMBASCIATORE DI TRUMP AD ISRAELE.
I pacifisti Trumpiani li riconosci subito, stanno lavorando per noi.
Il diplomatico statunitense John Bolton, già ambasciatore di Trump dal primo mandato, è intervenuto in diretta Tv affermando che il momento giusto per colpire l'Iran da parte di Israele è adesso. Si va allegramente verso la guerra totale, senza dichiarare guerra, comunicando via televisione.
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