Nell’ambito
di una più ampia attività di controllo sui “lavoratori sportivi”, figura
introdotta dalla recente riforma dello sport, la Guardia di Finanza di Bologna
ha ricondotto a tassazione vincite per oltre 1,5 milioni di euro nei confronti
di un giocatore di poker professionista.
L’operazione
nasce da un’articolata analisi di rischio condotta dal Comando Provinciale
felsineo, con l’obiettivo di individuare indebiti risparmi d’imposta nel
settore delle discipline sportive, in una regione, l’Emilia-Romagna, sempre più
affermata come “Sport Valley” italiana.
L’attività
ha posto particolare attenzione al fenomeno del poker sportivo, disciplina che,
con la variante più popolare del Texas hold 'em, assegna premi milionari
ai vincitori dei principali tornei internazionali. La digitalizzazione
dell’economia ha infatti contribuito ad affiancare agli sportivi tradizionali i
cosiddetti “gamers”, protagonisti di tornei online e leghe virtuali.
I finanzieri
del Nucleo Operativo Metropolitano hanno sottoposto a verifica fiscale uno dei
migliori giocatori di poker live a livello mondiale, accertando che non aveva
mai dichiarato le proprie vincite.
La normativa
prevede che i premi vinti all’interno dell’Unione Europea, in quanto
assoggettati a ritenuta alla fonte, non debbano essere dichiarati. Tuttavia, le
somme percepite al di fuori dell’area comunitaria concorrono interamente alla
formazione del reddito imponibile.
Attraverso
un'approfondita attività di intelligence, che ha incluso ricerche su siti
specializzati e social network, è stato possibile ricostruire il volume delle
vincite ottenute all'estero, pari a oltre 1,5 milioni di euro, qualificati come
redditi da lavoro autonomo derivanti da attività sportiva esercitata
abitualmente e professionalmente.
La posizione
fiscale del giocatore, condivisa preventivamente con l'Agenzia delle Entrate,
ha portato anche alla segnalazione del contribuente alla Procura della
Repubblica di Bologna per il reato di omessa dichiarazione dei redditi,
previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000.
L’azione,
che prosegue nei confronti di altri “lavoratori sportivi”, conferma l’impegno
della Guardia di Finanza nella tutela delle finanze pubbliche e nel contrasto
all’evasione fiscale, fenomeno sempre più evoluto grazie alle possibilità
offerte dal web.
1 commento:
Gli studi di settore anche sulle multinazionali esistono?
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