lunedì 28 aprile 2025

Guardia di Finanza: ricostruite vincite non dichiarate per oltre 1,5 milioni di euro da un giocatore di poker

 



Nell’ambito di una più ampia attività di controllo sui “lavoratori sportivi”, figura introdotta dalla recente riforma dello sport, la Guardia di Finanza di Bologna ha ricondotto a tassazione vincite per oltre 1,5 milioni di euro nei confronti di un giocatore di poker professionista.

L’operazione nasce da un’articolata analisi di rischio condotta dal Comando Provinciale felsineo, con l’obiettivo di individuare indebiti risparmi d’imposta nel settore delle discipline sportive, in una regione, l’Emilia-Romagna, sempre più affermata come “Sport Valley” italiana.

L’attività ha posto particolare attenzione al fenomeno del poker sportivo, disciplina che, con la variante più popolare del Texas hold 'em, assegna premi milionari ai vincitori dei principali tornei internazionali. La digitalizzazione dell’economia ha infatti contribuito ad affiancare agli sportivi tradizionali i cosiddetti “gamers”, protagonisti di tornei online e leghe virtuali.

I finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano hanno sottoposto a verifica fiscale uno dei migliori giocatori di poker live a livello mondiale, accertando che non aveva mai dichiarato le proprie vincite.

La normativa prevede che i premi vinti all’interno dell’Unione Europea, in quanto assoggettati a ritenuta alla fonte, non debbano essere dichiarati. Tuttavia, le somme percepite al di fuori dell’area comunitaria concorrono interamente alla formazione del reddito imponibile.

Attraverso un'approfondita attività di intelligence, che ha incluso ricerche su siti specializzati e social network, è stato possibile ricostruire il volume delle vincite ottenute all'estero, pari a oltre 1,5 milioni di euro, qualificati come redditi da lavoro autonomo derivanti da attività sportiva esercitata abitualmente e professionalmente.

La posizione fiscale del giocatore, condivisa preventivamente con l'Agenzia delle Entrate, ha portato anche alla segnalazione del contribuente alla Procura della Repubblica di Bologna per il reato di omessa dichiarazione dei redditi, previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000.

L’azione, che prosegue nei confronti di altri “lavoratori sportivi”, conferma l’impegno della Guardia di Finanza nella tutela delle finanze pubbliche e nel contrasto all’evasione fiscale, fenomeno sempre più evoluto grazie alle possibilità offerte dal web.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli studi di settore anche sulle multinazionali esistono?