Da oggi
anche le aspirapolveri, così come le lavatrici e i frigoriferi, saranno muniti
di un’etichetta, uguale in tutta l’Europa che indicherà la qualità della
ri-immissione d’aria, il grado di rumorosità e le prestazioni di pulizia. Ricorda
il CTCU: “In questo modo sarà più semplice, per i consumatori, confrontare i
vari modelli presenti sul mercato e fare così la scelta di acquisto più
consapevole”. La nuova etichetta CE vale per tutti i nuovi apparecchi immessi
sul mercato mentre per le vendite online l’obbligo scatterà a partire dal 2015.
Ecco cosa
indicherà:
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produttore e il nome del modello.
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Le classi dalla A alla G sull’etichetta permettono di determinare
rapidamente il consumo di energia. Gli apparecchi più parsimoniosi
riportano una A, quelli più energivori una G. Il consumo di energia elettrica è
calcolato prendendo a riferimento un appartamento di 87 mq, nel quale
l’aspirapolvere viene passato 50 volte l’anno. Il consumo varierà a seconda
della grandezza delle superfici o del minore o maggior uso a seconda dello
sporco. Controllare l’etichetta conviene in ogni caso: la classe energetica può
variare di 6 kWh tra una classe e l’altra. Fra un apparecchio di classe A ed
uno di classe G il consumo di energia varia quindi di 36 kWh. Da settembre 2017
si aggiungeranno le classi A+++, A++ ed A+.
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La potenza sonora è indicata in decibel. A partire da settembre 2017 i
nuovi aspirapolvere non potranno essere più rumorosi di 80 decibel (ad esempio
come un phon).
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Anche la ri-immissione d’aria nell’ambiente viene indicata in classi da
A (migliore) a G (peggiore), che ci indica appunto il grado di purezza
dell’aria espulsa. Questa informazione è molto importante ad es. per chi è
allergico alla polvere.
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Anche la classe di efficacia aspirante viene indicata in classi, sempre
da A (migliore) a G (peggiore). Vi sono due indicazioni, una per i tappeti ed
una per i pavimenti duri. Le differenze fra le singole classi sono di 3 punti
percentuali per i pavimenti duri e di 4 punti percentuali per i tappeti.
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