Diffidate di chi si
presenta alla vostra porta e vi propone un abbonamento a riviste prestigiose
come ‘Il Carabiniere’, potrebbe essere
una truffa.
Lo hanno accertato i
Carabinieri di Minerbio, che dopo le opportune verifiche, hanno denunciato un 54enne, nato a Palermo e
residente a San Martino in Strada, per tentata truffa e sostituzione di
persona.
L’uomo è stato ‘pizzicato’ nel corso di un’indagine
avviata ad agosto, quando un 78enne di Minerbio si era rivolto ai Carabinieri
per denunciare una tentata truffa da parte di un tizio che si era spacciato per
Maresciallo dei Carabinieri. L’anziano riferiva di aver ricevuto una telefonata
dal sedicente militare che gli aveva proposto la sottoscrizione di un
abbonamento annuo alla rivista ‘Il Carabiniere’ al prezzo di 60 euro. Data la
stima che il 78enne nutre nei confronti della Benemerita, accettò l’offerta e
rimase in attesa di ricevere il bollettino per il pagamento. Nel frattempo,
l’anziano veniva a conoscenza che la compravendita avviata con il ‘Maresciallo’
poteva trattarsi di una truffa messa in atto da uno dei tanti imbroglioni che
si aggirano per il paese, pronti a trarre in inganno le persone più
vulnerabili, in questo caso gli anziani come lui. Così, ricevuto il bollettino
di pagamento, il malcapitato è andato a parlare col vero Maresciallo, quello di
Minerbio, che si è attivato subito per risalire al truffatore, noto alle forze
dell’ordine per i suoi precedenti di polizia specifici.
I consigli dei
Carabinieri per evitare le truffe.
Dopo
il tecnico del gas, l’impiegato, l’avvocato, l’infermiera, l’automobilista in
difficoltà ed altro ancora, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna
mettono in guardia la cittadinanza da altre forme di raggiri escogitati per
truffare simulando l’appartenenza all’Arma.
Una
signora di 81 anni, residente a Bologna, ha ricevuto una telefonata da una
persona che, spacciandosi per suo nipote, le chiedeva un prestito di 15.000
euro per l’acquisto di un immobile. La notizia è stata smentita dal vero nipote
e la donna ha capito di essere stata vittima di una tentata truffa.
Così, quando l’impostore ha telefonato di nuovo per chiedere i soldi, l’anziana
lo ha smascherato dicendogli che aveva capito le sue intenzioni. Ma la
strategia messa in piedi dal losco individuo era soltanto agli inizi perché
dopo pochi minuti il telefono ha squillato per la terza volta e quando la donna
ha risposto si è trovata ad interloquire con un altro soggetto, un tizio che
diceva di essere un militare dell’Arma che aveva intercettato la telefonata
precedente e che si sarebbe dovuto recare a casa sua per un sopralluogo.
Fortunatamente, la donna ha ignorato la richiesta e dopo aver avvisato i suoi
parenti si è rivolta ai veri Carabinieri, quelli della Stazione di Bologna San
Ruffillo che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del tentativo
di raggiro.
Un
altro fatto bizzarro è accaduto ai danni di un gestore di una pizzeria di via
Toscana. L’esercente, un 36enne siriano, si è rivolto ai Carabinieri per
denunciare una tentata truffa commessa da un individuo che dopo avergli
telefonato, qualificandosi per un militare dell’Arma, gli aveva proposto la
vendita di un abbonamento per la rivista dei Carabinieri. Nonostante il
rifiuto, la rivista è stata recapitata tramite corriere espresso in
contrassegno al prezzo di 235 euro e non 180 euro come riferito inizialmente.
Per ovvie ragioni, il pizzaiolo ha rimandato indietro il pacco e dopo qualche
giorno ha ricevuto un’altra telefonata dal fantomatico militare che, deluso per
non aver concluso l’affare, rimproverava il gestore dicendogli di essere
disposto a perdonarlo vendendogli la rivista a un prezzo “stracciante”, ovvero
50 euro. La consegna è avvenuta ma il ritiro è stato fatto dai Carabinieri
della Stazione di Bologna San Ruffillo che hanno posto sotto sequestro il
contenuto e avviato le indagini sulla base del mittente, una società di fuori
Bologna che si occupa di attività di vendita telefonica e di editoria in
genere.
Le
sole pubblicazioni ufficiali dell’Arma dei Carabinieri sono la rivista mensile
“Il Carabiniere” e “Fiamme d’Argento”, rivista dell’Associazione
Nazionale Carabinieri in congedo, entrambe diffuse mediante abbonamento. Nessuna
di queste viene “promossa” attraverso proposte telefoniche e qualsiasi altra
pubblicazione, pur riportando la parola “carabinieri”, non è riconosciuta
dall’Arma. Si invitano quindi i cittadini che ricevessero simili proposte di
sporgere denuncia alla più vicina Stazione Carabinieri.
In
allegato il vademecum anti-truffa presentato il 17 maggio scorso in occasione
della “Giornata Nazionale contro le Truffe agli Anziani”.
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