Guido Barbieri (nella foto),
che è stato assessore del Comune di Sasso Marconi, ha inviato questa sua
considerazione sulla vicenda Errani, paragonandola a una situazione di cui fu
protagonista e che aveva al centro l’area ‘ex Alfa Wasserman’ di Borgonuovo.
Soddisfiamo la sua richiesta di pubblicazione.
LA LEZIONE DEL PROCESSO A ERRANI
Nel processo d’appello per un illecito finanziamento
di un milione di euro ad una cooperativa presieduta dal fratello del Presidente
della Regione Emilia Romagna, con la complicità di due funzionari che avrebbero
dichiarato il falso, il P.G. ha richiesto per i funzionari pene più severe
rispetto a quelle richieste in primo grado.
Pene anche per Errani, assolto nello stesso grado di
giudizio, che dovrà ora rispondere di falso ideologico ritenendo i PM che le
false dichiarazioni inviate dallo stesso, peraltro non richieste, e fornite
alla procura fu un tentativo di depistaggio.
Imputato sereno e fiducioso di essere di nuovo
assolto, partito che mette entrambe le mani sul fuoco, difesa che contesta al
P.G. scarso equilibrio, incoerenza, contraddittorietà.
Tutto secondo copione oltre a contestare al P.G. di
aver detto che “occorre dare un segnale”
. Come dire che sarebbe meglio continuare a perseguire ed eventualmente
condannare solo i disperati che rubano le mele ai supermercati o, come in
questo caso, funzionari ingenui o accondiscendenti.
Rilevo in questa vicenda diverse analogie con quanto
avvenuto una ventina di anni fa, e che interessò il comune di Sasso Marconi. I
protagonisti furono anche allora il Presidente della regione e la procura della
Repubblica, con la differenza che allora, evidentemente, i tempi non erano
maturi per dare certi segnali.
Facevo parte del consiglio comunale quando fui
chiamato ad approvare un testo di convenzione riguardante un intervento su
un’area di proprietà della ditta Alfa Wasserman in località Borgonuovo. Rilevai
che il testo non prevedeva la cessione al comune di un area di metri quadrati
50.732 di proprietà della stessa ditta A.W. e ricadente nel confinante comune
di Casalecchio di Reno. Ritenevo, a differenza della stragrande maggioranza dei
colleghi compresi quelli dell’opposizione, che ciò fosse previsto nelle norme
di attuazione del prg e che rinunciarvi avrebbe rappresentato un danno per il comune
e un indebito arricchimento per il privato.
Fermo sulla mia convinzione chiesi conferma alla
Regione, a quel tempo preposta all’approvazione dei prg comunali. Non ottenendo
soddisfazione, nonostante una diffida per mancato riscontro, feci ricorso alla
Procura della Repubblica.
Il settore tecnico nella persona del responsabile
dell’ufficio urbanistica arch. De Marchi dichiarò “…come da lettura delle N.T.A., articolo 3.2
del prg comunale emerge senza ombra di dubbio l’obbligo di cedere al comune le
aree in questione…”.
La parte politica nella persona del presidente
Bersani fu meno precisa e perentoria, menò il can per l’aia, da quella di
Casalecchio a quella di Sasso, ottenendo alla fine quel risultato che sembra
non riuscire ad Errani con le sue false dichiarazioni fornite:
“… ad ogni buon conto il servizio urbanistica di
questa regione, sentito per le vie brevi, ritiene che dalla lettura delle norme
di attuazione art. 3.2 del prg comunale emerga l’obbligo di cedere al comune e
nel territorio del comune medesimo le aree in questione…”. Chiesi chiarimenti
al futuro smacchiatore di leopardi su quel tortuoso e per me indecifrabile
enunciato e quale attinenza ci fosse con i 50.732 metri quadri in Casalecchio
sui quali esclusivamente verteva il mio esposto, e mi fu risposto che per “aree in questione” dovevano intendersi
quelle destinate a verde pubblico, viabilità e parcheggi. Di questa
strabiliante chiarificazione resi edotta la procura della repubblica.
Alla fine
-
Il testo di convenzione passò senza
l’acquisizione di quell’area
-
Non feci opposizione alla richiesta di archiviazione
del procedimento penale in quanto ritenni che non valesse la pena rimetterci
altri soldi di tasca mia per una causa già persa in partenza
-
Il presidente Bersani non affrontò
neppure il primo grado come invece ha dovuto fare il suo successore.
Se qualcosa cambierà sarà sempre troppo tardi.
Guido
Barbieri,
via
Ponte Albano 100
Sasso
Marconi
2 commenti:
Guido sei un grande!!! La politica è come un camaleonte.
Guido prossimo Sindaco!!!
ma per fare il sindaco dovrebbe essere iscritto al pd e da quello che scrive non credo che abbia troppe cose in comune con questi qua. fortunatamente.
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