sabato 2 agosto 2025

Vergato: Ex dispensario in stato di abbandono e rischio crollo. Quali responsabilità per AUSL e istituzioni?

 




di Dubbio

 

Da novembre 2023, sui muri perimetrali dell’ex dispensario situato all’incrocio tra via Repubblica (civico 77), via Fornaci e via Bortolotti, a pochi passi dalla Casa della Comunità, sono apparsi inquietanti cartelli recanti l’avviso: “PERICOLO DI CROLLO”. Un segnale inequivocabile del grave stato di degrado in cui versa l’edificio, un tempo destinato a servizi sanitari e oggi lasciato in condizioni di totale abbandono.

La palazzina, apparentemente ancora di proprietà dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna (AUSL), si presenta in uno stato strutturale preoccupante, tanto da rappresentare una potenziale minaccia per la sicurezza della circolazione stradale e pedonale. La sua posizione, infatti, si colloca in un punto nevralgico del centro urbano di Vergato, con elevato transito veicolare e la presenza di marciapiedi frequentati da residenti e utenti dei servizi pubblici vicini.

Un patrimonio pubblico lasciato al degrado. Le condizioni dell’edificio sollevano domande pressanti sul comportamento delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo e sul ruolo dell’AUSL. Nonostante l’invito, a suo tempo ricevuto dalla Direzione  Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna a intervenire in merito al bene in questione, nulla sembra essere stato fatto per garantirne la sicurezza o la valorizzazione.

Nel corso degli anni si sono susseguiti vari tentativi di vendita all’asta del fabbricato, senza esito. Tuttavia, quello che appare evidente è che l’immobile non è stato minimamente preparato o recuperato per una possibile alienazione: nessun intervento di manutenzione, nessuna forma di messa in sicurezza. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti: una struttura pubblica che “cade letteralmente a pezzi”.

Alla luce dei numerosi strumenti normativi e finanziari messi a disposizione negli ultimi anni – dal Bonus 110% alla rigenerazione urbana, fino al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – ci si chiede come mai l’AUSL, nella sua presunta qualità di ente proprietario, non abbia colto nessuna di queste opportunità per restituire dignità e funzionalità all’immobile.

Un privato cittadino, dovendo vendere un proprio bene, lo valorizzerebbe per ottenere il miglior risultato economico possibile. Perché non dovrebbe valere lo stesso criterio di buon senso per la gestione del patrimonio pubblico?

Serve un intervento deciso, un “risveglio” delle coscienze amministrative prima che si verifichi l’irreparabile. Il rischio che l’ex dispensario diventi non solo un simbolo di incuria, ma anche fonte di danno per persone e cose, è sempre più concreto. E Vergato non può permettersi che la negligenza si trasformi in emergenza.

Per queste ragioni, si ritiene doveroso portare all’attenzione delle autorità competenti questa situazione, sollecitando valutazioni e interventi urgenti.

 

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo che il lasciarlo crollare non sia propedeutico ad abbattimento vendita dell’area e costruzione di nuovi appartamenti

Anonimo ha detto...

L'intendimento della segnalazione serve per fare si che non si creino le condizioni già accadute di recente alla Tabina. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=122136724100655341&id=61569660234308

Anonimo ha detto...

"Alla luce dei numerosi strumenti normativi e finanziari messi a disposizione negli ultimi anni..." già come mai? Domanda più che lecita.

Anonimo ha detto...

No non costruiranno nuovi appartamenti, è iniziata la demolizione programmata di centinaia di edifici che dovranno sparire, tutto deve andare nella direzione della diminuzione di impronta umana, entro il 2035 i piccoli centri verranno messi alla prova, viverci sarà difficoltosissimo, è un programma europeo finanziato dal consiglio europeo con la complicità di tutti i partiti.

Anonimo ha detto...

anonimo del 2 agosto prima di fare commenti vai a vedere e capirai che al più dopo si potrà migliorare la viabilita

Anonimo ha detto...

Tirare giù tutto e fare una rotatoria eliminando il semaforo, forse è la soluzione più semplice.

Anonimo ha detto...

Non si può abbattere IL VILLINO VINCENZI SEDE STORICA DEL GERARCA FASCISTA VERGATESE
SERVI


Anonimo ha detto...

Sarebbe un buon motivo, storicamente parlando.
Il problema non è di chi sia stato, ma di come sta in piedi, con lo sputo.

Anonimo ha detto...

Perfetto: ottimo motivo per intitolare la rotatoria che nascerà sopra le macerie a una personalità così rappresentativa.
Circolazione rigorosamente mane a destra.
Ma fate pace con il cervello, povero mentecatti nostalgici, che è roba morta e sepolta 80-90 anni fa.

Anonimo ha detto...

8 agosto 2025 alle ore 09:17 Ricoverati. RSA in via Fornaci.

Anonimo ha detto...

A casa tua? No grazie, ti lascio il posto volentieri.