Bisagni: «Boom di prenotazioni, ma scendono gli utili ».
di Barbara Bertuzzi
Confagricoltura Emilia Romagna
«Si
lavora di più rispetto al pre-Covid ma diminuisce la marginalità», dice
Gianpietro Bisagni, presidente di Agriturist Emilia Romagna, che
rappresenta gli agriturismi associati a Confagricoltura.
Stando al numero di
presenze registrate nelle strutture agrituristiche della nostra regione, il
2022 chiude «un bilancio tutto sommato positivo per alloggi e ristorazione,
con un aumento di turisti italiani e stranieri, ma l’incremento insostenibile
dei prezzi di luce, gas e materie prime ha ridotto all’osso i margini». Altra
nota dolente è la mancanza di personale, «la ristorazione viaggia al 50% del
suo potenziale: non si trovano camerieri e nemmeno addetti alla cucina,
spesso le strutture sono costrette a dire di no ai clienti: meno pranzi e
cene».
Quindi, sottolinea il
presidente di Agriturist Emilia Romagna, complice l’estate prolungata e
l’inverno mite, «vince la formula da noi offerta sempre più articolata:
percorsi enogastronomici anche bike-friendly, promossi dal club di eccellenza
Agricycle; visite a cantine e caseifici; pacchetti a misura di famiglia e di
bambino; serate a tema; cavalcate in mezzo alla neve e tuffi nelle piscine
riscaldate. Adesso la vacanza in agriturismo viene apprezzata tutto l’anno».
Il comparto nel 2022 registra
fatturati spesso superiori al periodo pre-pandemia con richieste record per le
festività natalizie e Capodanno, però sconta i rincari e una maggiore mole di
lavoro dovuta all’organico sottodimensionato. In particolare, aggiunge infine
Bisagni, «sono insufficienti le misure messe in atto finora per contenere la
fiammata dei costi energetici». Poi il nodo manodopera «rischia di
vanificare il buon risultato raggiunto nella ristorazione, nella valorizzazione
di prodotti tipici del territorio, mettendo in difficoltà la tenuta del
sistema».
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