Il 20 gennaio 2023 si è conclusa la consultazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con le associazioni professionali e il mondo accademico sull’implementazione del piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030. Questo Piano mira a promuovere l’attuazione della strategia globale sulle bevande alcoliche e sfruttare le evidenze disponibili, e il know-how politico, nel controllo dell’alcol e nell’affrontare i danni associati al suo consumo. Come precedentemente segnalato, il Piano d’Azione sull’alcol 2022-2030, alla cui stesura ha contribuito dal 2019 l’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è parte della più ampia strategia mondiale di lotta alle malattie cronico-degenerative, azione principe dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) che prevedono la riduzione del 10% del consumo rischioso e dannoso di alcol entro il 2025.
Questa consultazione fa seguito alla stesura del nuovo piano, iniziata nel 2019, avvenuta con la partecipazione attiva di esperti a riunioni di lavoro per la discussione dei contenuti del documento e, successivamente, a consultazioni online per lo sviluppo del piano stesso e alla sua adozione, avvenuta nel maggio 2022, dalla 75a Assemblea mondiale della sanità, dettata dalla necessità di promuovere un’efficace implementazione della strategia mondiale per ridurre il consumo dannoso di alcol come priorità di salute pubblica. Gli obiettivi della consultazione sono stati quelli di informare le associazioni professionali e il mondo accademico (compresi i centri collaborativi dell’OMS) sul piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030 e sulle azioni proposte nel piano per esplorare opportunità ed eventuali collaborazioni internazionali, discutere potenziali ruoli e attività delle associazioni professionali e del mondo accademico stesso, partecipanti alla consultazione, nell’attuazione del piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030.
Il piano d’azione stabilisce sei aree d’azione cruciali a cui corrispondono obiettivi e indicatori specifici: per ciascuna delle sei aree, il piano propone azioni e misure da parte degli Stati membri, del segretariato dell’OMS e di altre parti interessate, quali le associazioni professionali e il mondo accademico inclusi i centri collaborativi dell’OMS e con quest’ultimi si è lavorato sulla sfida di sviluppare e implementare misure efficaci per ridurre il consumo dannoso di alcol a tutti i livelli.
La consultazione ha consolidato il consenso dei rappresentanti mondiali
della comunità scientifica e accademica e quello del settore dei professionisti
della salute sul messaggio centrale di una prevenzione basata sulle evidenze
(come quelle pubblicate sulla rivista Lancet a gennaio, che hanno ribadito che
non esistono limiti sicuri di consumo di alcol per la nostra salute) e
che hanno supportato scelte a tutela dei consumatori (come quelle della
Commissione europea nell’approvazione delle informazioni di salute in etichetta
degli alcolici proposte in Irlanda e le linee guida del Canada che hanno indicato
in due bicchieri di bevanda alcolica a settimana i limiti da non superare).
Sono state inoltre affrontate le tematiche prioritarie della diffusione
dell’interferenza dell’industria nel raggiungimento degli obiettivi di salute
sostenibili e, a livello nazionale, le dinamiche pervasive di conflitti
d’interesse operanti nei contesti di decisione delle politiche di prevenzione
ostacolate da logiche di convenienza economica prevalenti su quelli di
prevenzione e di tutela della salute.
(Segnalato da Dubbio)
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