lunedì 20 dicembre 2021

A Rioveggio, il presepe che vedendolo ‘rimani di sasso’

di Roberto Brusori

‘Un presepe che vedendolo rimani di sasso’ , è il  gioco di parole  che ben si addice al presepe che fa bella mostra nella ex scuola elementare di Rioveggio.

Realizzato interamente con sassi del fiume Setta e del torrente Sambro,  scelti e dipinti da Duilio Camarlinghi, pensionato e volontario, il presepe ha trovato una sede  nei locali messi a disposizione dal  comune di Monzuno.


Duilio, innamorato e
 attento frequentatore,  assieme alla famiglia, dei luoghi che gli hanno fornito la materia prima,  è  un curioso conoscitore di animali e uccelli che frequentano l’Appennino. Ha impegnato ben cinque mesi a ‘confezionare’ un’opera che alla valenza religiosa, aggiunge quella artistica e naturalistica. Il bel compimento, che ha richiesto un lavoro di preparazione di oltre cinque mesi, è il frutto di una scelta oculata dei sassi e di una ancor più curata scelta delle immagini e della loro colorazione.

 Raffigurati anche amministratori del comune, dal sindaco , ai vari assessori arrivando a anche al  parroco . Nove chiese della zona sono  raffigurate e all’occhio attento appaiano in tutta la loro singolarità. Immortalati sui sassi animali selvatici a quattro zampe e volatili dei nostri territori, storici e attuali. La raffigurazione omaggia il grande studioso Giorgio Celli, scomparso tempo fa e il figlio Davide che segue le orme del padre nello studio e nell’amore per la fauna appenninica e non solo. Ciò è stato uno degli stimoli che ha portato Camarlinghi a ideare e a realizzare il singolare presepe in sassi, tanto ben disposto su una coreografia che chi si trova a guardarla ‘rimane appunto di sasso’ . 


Il presepe sarà visitabile fino a domenica 9 gennaio, nelle giornate e negli orari indicati nella locandina.












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