Fra le vittime anche un uomo di 50 anni nel Ferrarese. L’assessore Donini: “ C'è il rischio di zona gialla”
Sono 3.427 i nuovi casi di positività al Coronavirus individuati nelle ultime 24 ore in Emilia-Romagna su oltre 50mila tamponi registrati: un numero molto elevato rispetto al solito dovuto alla corsa al test nell'imminenza di Capodanno.
Si contano ancora sedici morti: fra loro c'è anche un uomo di 50 anni in provincia di Ferrara.
Continua poi la crescita dei ricoveri, parametro che sarà nei prossimi giorni decisivo per capire se l'Emilia-Romagna andrà o meno in zona gialla.
I casi attivi sfiorano quota 60mila, con il 97,6% in
isolamento domiciliare. In terapia intensiva ci sono 112 pazienti ricoverati
(cinque in più di ieri) e 1.286 negli altri reparti Covid (+50).
I morti sono quattro nelle province di Ferrara, Forlì-Cesena
e Bologna, uno rispettivamente a Piacenza, Parma, Modena e Ravenna.
Dei nuovi positivi, 1.470 sono asintomatici e la loro età
media è di 36,5 anni. In termini assoluti, la provincia di Bologna con 1.120
casi (88 del quali nell'Imolese) è quella con l'incremento più elevato, seguita
da Modena (584) e Reggio Emilia (378).
"Direi che la possibilità di divenire zona gialla c'è". Così
l'assessore alla salute dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, risponde a chi gli
chiede se è possibile che la regione cambi colore a breve.
"In questa settimana è decisivo soprattutto il livello di criticità
dei reparti ordinari - spiega Donini, a margine della cerimonia di
ringraziamento alle volontarie e volontari per l'aiuto e il supporto della
campagna vaccinale a Bologna - Noi siamo attorno al 13-14%, quindi potrebbe
essere che tra qualche giorno si possa superare questa criticità".
L'unica possibilità è che la degenza media dei vaccinati nei
reparti ordinari, accorciatasi, aiuti a favorire un ricambio molto forte:
"Ci sono tante persone che hanno una degenza molto breve proprio perché
vaccinate, quindi necessitano di cure ospedaliere per pochi giorni. Quindi
finora c'è stato quasi un saldo che non comportasse la zona gialla. Questi
giorni sono decisivi per capire". In ogni caso non è semplice: "In
valore assoluto è chiaro che, più contagi ci sono, qualcuno che possa avere
bisogno per qualche giorno di cure ospedaliere sicuramente c'è".
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