Da
la Legione Carabinieri Emilia Romagna,
Alla
presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bologna,
Colonnello Valerio Giardina, si è svolta la presentazione del
Calendario Storico e dell’Agenda 2018 dell’Arma dei Carabinieri.
Il
Calendario, divenuto ormai un oggetto di culto, ha raggiunto una
tiratura di 1.300.000 copie, di cui quasi 11.000 in altre lingue
(inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo e quest’anno anche
giapponese, cinese e russo), indice sia dell’affetto di cui gode la
Benemerita, sia del valore dei suoi contenuti, che ne fanno un
prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e
nei luoghi di lavoro, a testimonianza del fatto che “in ogni
famiglia c’è un Carabiniere”.
Nato
nel 1928, dopo l’interruzione
post-bellica dal 1945 al 1949, il Calendario
tornò a vivere nel 1950 e da allora è stato puntuale
interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della
stessa Storia d’Italia.
La
pubblicazione ha una rilevanza particolare per la famiglia
dell’Arma, costituendo motivo di coesione attorno a un oggetto
semplice eppure significativo, poiché ispirato ai valori nei quali
si riconosce ogni carabiniere, da un capo all’altro d’Italia.
Il
Calendario 2018 è incentrato sul tema “I valori etici e
sociali dell’Arma”, una rappresentazione visiva
dell’essenza dell’Istituzione che rende omaggio all’attività
svolta dall’Arma in Italia ed all’Estero a favore di tanti Paesi
e delle loro Forze di Polizia. L’“impegno per l’ambiente”,
la “sicurezza personale e sociale”, la “tutela delle
categorie deboli”, l’“integrazione multiculturale”,
il “valore della tradizione”, la “libertà di
espressione”, la “libertà di riunione”, la
“cooperazione internazionale”, la “tutela del
patrimonio culturale”, la “tutela dei minori”, l’
“ordinata convivenza civile”, l’“identità
culturale”, dodici temi per dodici mesi dell’anno che dodici
affermati pittori contemporanei, ognuno proveniente da un’area del
mondo dove l’Arma dei Carabinieri è intervenuta oppure ha avviato
collaborazioni con le forze locali, hanno espresso e raffigurato.
L’Agenda
2018, in un formato moderno e funzionale, ha dedicato il proprio
inserto allo “Sport nell’Arma” ed ai Gruppi
Sportivi dell’Istituzione. Sport come espressione dei valori
universalmente riconosciuti: rispetto di persone e regole,
disciplina, impegno, sacrificio, lealtà, tenacia, correttezza,
emulazione, valori che devono essere patrimonio di ogni Carabiniere.
Calendario
Storico dell’Arma 2018
Il
filo conduttore che lega i mesi dell'anno è costituito dal tema “I
valori etici e sociali dell’Arma”.
Dalla
Prefazione al Calendario del Comandante Generale Tullio Del Sette.
“Il
25 aprile del 1855, settanta Carabinieri prendono parte al corpo di
spedizione in Crimea. Per la prima volta l’Arma si proietta oltre i
confini nazionali. Da allora decine di migliaia di Carabinieri sono
stati impegnati all’estero, durante gli eventi bellici e, sempre di
più negli ultimi vent’anni, in missioni a sostegno della pace, di
addestramento e di cooperazione internazionale. Il Calendario di
quest’anno rende omaggio a questa difficile attività svolta
dall’Arma all’estero e in Italia a favore di tanti Paesi e delle
loro Forze di polizia; un’attività prestigiosa, che ha reso
l’Istituzione riconosciuta eccellenza italiana nel mondo per
professionalità, efficienza e umanità dei suoi Carabinieri. Rende
al contempo omaggio a questi Paesi offrendo uno spazio a giovani ma
affermati pittori contemporanei di alcuni di essi.
Proseguendo
nel percorso iniziato nel 2016 con l’omaggio all’arte pittorica
e proseguito nel 2017 con l’omaggio all’arte grafica del
bicentenario di vita dell’Arma, il Calendario del 2018 vuol
diffondere la conoscenza di altre forme di espressione di culture
diverse dalla nostra. Culture anch’esse portatrici di valori
importanti, con le quali i Carabinieri si confrontano
quotidianamente.
Per
aree omogenee, comprendenti più Paesi, sono stati individuati autori
di riconosciuto talento e scelte opere di forte testimonianza. E’
stata preziosissima la consulenza di Bartolomeo Pietromarchi,
Direttore del MAXXI Arte di Roma e raffinato conoscitore dell’arte
contemporanea, che ha affiancato Philippe Louis Daverio, Carabiniere
Benemerito.
Mese
dopo mese, viene richiamato un tema dal valore universale,
espressione dei diritti e delle libertà che l’Arma è impegnata a
sostenere nel mondo insieme alle rappresentanze diplomatiche e, nelle
missioni internazionali, alle altre Forze Armate.
Il
filo conduttore è costituito dalle colorate e vivide opere del
Maestro Ugo Nespolo, tra i migliori artisti contemporanei: dalla
copertina, un album di famiglia a rappresentare tutti i
centodiecimila Carabinieri in servizio nelle tante specialità
dell’Arma, alle pagine di sinistra di ogni mese, dedicate a nostri
compiti istituzionali, dove, insieme al giudizio artistico di
Pietromarchi sulle pitture a fronte, compare un richiamo ad attività
svolte a favore di Paesi dell’Area.
Scorrendo
le pagine interne e con esse i dodici mesi dell’anno, a Gennaio,
la fusione con la natura del congolese Steve Bandoma, espressione del
Centro e Sud Africa, evoca l’impegno per l’ambiente; nella
pagina di sinistra, i Carabinieri del ruolo forestale, che hanno
implementato responsabilità e impegno dell’Arma a difesa
dell’habitat umano. Nel mese di febbraio, dedicato
all’Europa dell’Est, il volto severo dipinto dal rumeno Adrian
Ghenie interpreta il tema della sicurezza personale e sociale;
di fianco, tre operatori del GIS, le forze speciali dell’Arma,
pronti a effettuare un intervento risolutivo. In Marzo, per i
Balcani, l’albanese Adrian Paci esalta, dipingendo l’affannosa
corsa di un ragazzo verso la libertà, il tema della tutela delle
categorie deboli; si accompagna, a sinistra, la plastica immagine
di un Carabiniere che offre premurosa attenzione ad alcune persone in
stato di bisogno. Ad Aprile, per il Nord America, lo
statunitense Mark Bradford, scelto a rappresentare gli USA all’ultima
Biennale di Venezia, esprime con un’esplosione di colori e forme la
sua visione dell’integrità multiculturale; a lato, Nespolo
rappresenta un Corazziere e due altri Carabinieri di origine
straniera, esempi di concreta integrazione. Per Maggio,
dedicato al Centro e Sud America, una fantasiosa architettura
indigena del messicano Curiot esalta il valore della tradizione;
a sinistra, l’immagine di una processione religiosa, con i classici
due Carabinieri in G.U.S. ai lati della Vergine Maria. In Giugno,
per la Mesopotamia, i colorati microfoni della conferenza stampa
immaginata dall’iracheno Adel Abidin plaudono alla libertà
d’espressione; di fianco, i Carabinieri colti nell’atto di
informare la pubblica opinione attraverso i media.
Segue
il paginone centrale, nel quale Silvia Di Paolo, nostra
valente e fedele art director, ha raccolto le Bandiere delle
Organizzazioni Internazionali e degli Stati con i quali i Carabinieri
collaborano quale espressione dello Stato italiano, rappresentato dal
tricolore, sul quale sottile, ma netta e chiara, si staglia la nostra
Fiamma.
Nella
tavola di Luglio, dedicata al nord Africa, un gruppo di
persone dipinte dal marocchino Nabil El Makloufi evoca la libertà
di riunione; a sinistra, alcuni Carabinieri, sereni ma attenti,
vigilano sull’ordinato svolgimento di una pubblica manifestazione.
In Agosto, per l’Africa Centrorientale, la multiforme
composizione del kenyota Paul Onditi richiama la cooperazione
internazionale; la tavola di Nespolo abbina la stretta di mano
tra un Carabiniere in missione e un commilitone straniero. A
Settembre, per l’Oriente, la sovrapposizione di scritti
antichi dell’artista afghano Mohsem Taasha Wahidi valorizza la
tutela del patrimonio culturale; di fianco, alcune delle
innumerevoli opere d’arte recuperate dal nostro Comando Tutela
Patrimonio Culturale con in primo piano un Carabiniere dei Caschi
blu della cultura. Ottobre, per il Medio Oriente, dà spazio
all’israeliano Gideon Rubin che richiama l’importanza della
tutela dei minori raffigurando un bambino in posa; a sinistra,
un Carabiniere che fraternizza con un bimbo. In Novembre,
dedicato all’estremo oriente, lo scorcio urbano della pittrice
indiana Reena Saini Kallat sottolinea la necessità dell’ordinata
convivenza civile; di fianco, un Carabiniere all’ingresso di
una Stazione, capillare presidio di legalità e di prossimità
italiano da oltre duecento anni. Nel mese di Dicembre, per
l’Africa Sahel, le sagome colorate del maliano Abdoulaye Konaté
evocano il tema dell’identità culturale; di lato, a
identificare la presenza continua e il pronto intervento dell’Arma,
i Carabinieri di un reparto Radiomobile.
Nelle
ultime due tavole interne, i simboli del nostro Stemma
Araldico rendono il tradizionale, doveroso omaggio al sacrificio e al
valore degli eroi che tanto lustro hanno dato all’Arma e al Paese.
Silvia Di Paolo, con il suo estro, proietta questi simboli fuori
dallo scudo bucranico, esaltandone il significato araldico.
Agenda
dell’Arma 2018
L’Agenda
dell’Arma dei Carabinieri, rinnovata nel formato e nella veste
grafica nel 2017, arriva al trentanovesimo anno di pubblicazione
(risale infatti al 1979 la prima edizione).
Il
“diario è su base settimanale, con possibilità di rinvio a
un‘ampia parte destinata alle note.
Le
informazioni sui Comandi dei Carabinieri e sui reclutamenti sono rese
fruibili attraverso codici QR, leggibili con smartphone
e tablet
che rimandano alle pagine del sito www.carabinieri.it
e dei social
network
istituzionali.
Altri
codici QR consentono l’accesso ad altre notizie sull’Arma, sulla
sua storia e sui periodici: il nuovo #Natura, il “Notiziario
Storico” introdotto lo scorso anno, e i tradizionali “Il
Carabiniere” e la “Rassegna dell’Arma”.
Vi
è poi l’ampia rubrica sulle date importanti dell’Arma.
L’inserto
monografico quest’anno è dedicato allo Sport nell’Arma dei
Carabinieri, e in particolare al centro Sportivo Carabinieri che,
con i successi dei propri atleti, ha contribuito significativamente
alla grande tradizione sportiva dell’Italia, quinto Paese al mondo
nel medagliere olimpico di tutti i tempi. Un contributo accresciuto
nel 2017 con l’apporto degli atleti già appartenenti al Gruppo
Sportivo Forestale.
Curato
dal Colonnello Gianni Massimo Cuneo, Comandante del Centro, e dal
Colonnello Mauro Capone per gli atleti provenienti dal corpo
Forestale dello Stato, è arricchito dalla prefazione di Giovanni
Malagò, Presidente del Coni, dal saggio di Gianni Mura, giornalista
sportivo figlio di un Maresciallo dei Carabinieri Comandante di
Stazione e dal contributo di alcuni miti dello sport: da Dino Zoff a
Giorgio Cagnotto, da Novella Calligaris a Stefania Belmondo e Armin
Zöggeler.
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