Grande occasione per gli esperti del ‘clic’ di dare forma e sostanza alla loro bravura.
I resti monumentali della romana Veleia, l’unicità
dell’etrusca Marzabotto, la splendida residenza rinascimentale attribuita a
Ludovico il Moro e i bellissimi mosaici della villa rustica di Russi sono
infatti ‘i fuoriclasse’ della squadra con
cui la Soprintendenza partecipa alla
terza edizione del concorso fotografico Wiki Loves Monuments Italia.
Il concorso è aperto a tutti e consente dall’1
al 30 settembre, a fotografi amatoriali o professionisti di ogni età di caricare
sul sito www.wikilovesmonuments.it
una o più foto, scattate anche in passato, relative ai monumenti più belli d’Italia
segnalati da enti, istituzioni e comuni.
Visto il soggetto dell’edizione 2014 - il monumento
inteso anche come edificio o sito archeologico- la Soprintendenza punta i fari
su quattro gemme dell’Emilia-Romagna certamente non sconosciute ma non per
questo meno desiderose di mettersi in mostra.
Larea archeologica di Marzabotto/Kainua (Via Porrettana Sud 13, info
051.932353, aperta tutti i giorni dalle 8 alle 19) è una testimonianza unica
nell’ambito della civiltà etrusca. La sua eccezionalità è data dalla straordinaria
conservazione dell’impianto originale della città, dovuta all’abbandono del
luogo in seguito all’invasione celtica.
Ancora oggi, a 2500 anni di distanza, possiamo percorrere le ampie
strade ortogonali, larghe anche 15 metri, che suddividono lo spazio urbano in
modo regolare, passeggiando sullo sfondo dei calanchi dai resti dell’abitato
sul pianoro, alle costruzioni sacre dell’acropoli, alle aree funerarie al di fuori
della città dei vivi.
La Villa Romana di Russi (via
Fiumazzo, info 0544.581357, aperta dal lunedì al sabato dalle 9 a unora prima
del tramonto e la domenica dalle 14 alle 19) è l’ennesima prova dell’efficienza
e pragmatismo dei Romani. Con la flotta ancorata a Ravenna e un esercito da
sfamare, questo impianto che produceva grano, vino e altri generi alimentari,
diventa un centro di prima importanza. Tra il I e il II sec. d.C. la villa è
completamente ristrutturata dall’ormai ricco proprietario che la trasforma in
un alloggio lussuoso, con sala da pranzo (triclinium),
stanza per ricevere (tablinum),
impianto termale e magnifici pavimenti a mosaico.
Larea archeologica di Veleia (Strada Provinciale 14, località
Veleia Romana, Lugagnano Val dArda, PC, info 0523.807113, aperta tutti i giorni
dalle 9 alle 19) è una perla incastonata nell’Appennino piacentino. Lantico municipium romano gravita attorno a un
foro pavimentato ai tempi di Augusto in lastre di arenaria e circondato su tre
lati dai resti di un portico su cui si aprivano botteghe e ambienti ad uso
pubblico. A sud il complesso era chiuso dalla basilica a navata unica dove si
levavano le dodici grandi statue in marmo di Luni raffiguranti i membri della
famiglia giulio-claudia, trasferite già nel Settecento nel Ducale Museo di
Antichità, oggi Museo Archeologico Nazionale di Parma. Patrimonio culturale
della regione fin dal 1760, quando il Duca di Parma don Filippo di Borbone ne
avviò l’esplorazione dopo il ritrovamento casuale (nel 1747) dell’iscrizione
bronzea della Tabula Alimentaria traianea, e da allora oggetto di scavi e
ricerche, Veleia è oggi uno dei centri archeologici più importanti dell’Italia
settentrionale.
Tradizionalmente attribuito al Duca di Milano Ludovico Sforza, detto il
Moro, il cinquecentesco palazzo che ospita il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
(Via XX Settembre 122, info 0532.66299, aperto da martedì a domenica dalle 9.30
alle 19) era in realtà di proprietà di Antonio Costabili, segretario di Ludovico
e personalità di spicco della corte del Duca Ercole I dEste.
L'architetto e progettista Biagio Rossetti ne iniziò la costruzione nel
1500 e il cantiere vide all'opera illustri scalpellini della corte estense,
come Gabriele Frisoni, Girolamo Pasino e Cristoforo di Ambrogio, e magistrali
pittori dell'inizio del XVI sec., fra cui Benvenuto Tisi detto il Garofalo,
Ludovico Mazzolino e l'Ortolano. Nel 1503 la costruzione passò alle cure di
Girolamo Pasini e Cristoforo di Ambrogio da Milano ma nel 1504 venne
definitivamente abbandonata e l'edificio rimase incompiuto. Fulcro del palazzo
è il cortile d'onore, completato solo su due lati e ornato da un doppio
loggiato dalla ricca decorazione scultorea in pietra bianca, probabilmente
opera di Gabriele Frisoni così come la scalinata che porta al piano nobile, con
alzate dei gradini decorate con motivi geometrici, delfini e palmette. Palazzo
Costabili è un edificio di indescrivibile bellezza. Tra i caratteri di questa
splendida residenza rinascimentale risultano dominanti il colore dei materiali
impiegati, l'armonia delle forme, l'accogliente ed ampia corte che, tramite il
porticato, si apre sul giardino, recentemente restaurato, che rappresenta
l'unico esempio compiuto, entro le mura estensi, di giardino formale storico
sopravvissuto a Ferrara.
Con l'edizione 2013 il concorso Wiki Loves Monuments è
entrato nel Guinness dei Primati come il più grande del Mondo, raccogliendo
nella sola edizione italiana oltre ottomila foto di monumenti e più di duecento
adesioni tra enti e istituzioni.
Le immagini caricate saranno disponibili al pubblico mediante licenza
Creative Commons, fermo restando il vincolo da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo alla
sola riproduzione senza scopo di lucro, per finalità di studio, ricerca, libera
manifestazione del pensiero o espressione creativa, e promozione della
conoscenza del patrimonio culturale (Legge 29 luglio 2014, n. 106).
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